Storia: "Firenze, libera e ricostruita"

In onda su RaiTV lo speciale a cura di Giovanni Paolo Fontana sulla Liberazione nell'Agosto 1944. Basato su documenti inediti esce approfondito studio sull’antifascismo in Oltrarno. Stazzema, Manciulli (Pd): bene riapertura indagini, ognuno si assuma sue responsabilità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 agosto 2014 14:12
Storia:

A settant’anni dalla “battagia di Firenze” che precedette la Liberazione del capoluogo toscano durante la seconda guerra mondiale, Rai Storia (canale 54 del digitale terrestre) ricorda quelle giornate con lo speciale Firenze, libera e ricostruita, a cura di Giovanni Paolo Fontana, in onda venerdì 8 agosto alle ore 22.30 (e in replica sabato 9 alle 10.30 e mercoledì 13 alle 18.30). I primi giorni d'Agosto del 1944, Firenze passò dallo strazio della devastazione delle sue bellezze architettoniche, alla gioia della Liberazione dall'occupazione nazista.

La distruzione del ponte a Santa Trinita, amatissimo da tutti i Fiorentini, aveva lasciato una profonda ferita che si rimarginò solo nel 1958, quando questo simbolo della città fu ricostruito, grazie al comitato spontaneo degli abitanti, “Com’era e dov’era”. Lo speciale di Rai Storia Firenze, libera e ricostruitaripercorre quelle ore, attraverso le preziose immagini delle Teche Rai, gli scatti raccolti dall’Archivio dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, dall’Archivio Baroni depositato nell’Archivio di Stato di Firenze, con le voci e i volti degli attori Fabio Baronti, Luca Marras e Sabrina Tinalli, del Soprintendente archivistico per la Toscana Diana Toccafondi e dello storico Nicola Labanca. Lo speciale di Rai Storia prosegue con il documentario del 1958 Dov’era e com’era, la ricostruzione del ponte a Santa Trinita di Riccardo Melani e Bernardo Seeber, con il commento dell’architetto Riccardo Gizdulich recitato dalla voce narrante di Riccardo Cucciolla, presentato in anteprima ai fiorentini lo scorso 27 giugno al cinema Odeon di Firenze.Settant’anni fa, nella prima metà d’agosto, il quartiere fiorentino d’Oltrarno fu il luogo della prima liberazione dai tedeschi e dal fascismo.

Molte le date memorabili. Dopo la distruzione dei ponti sull’Arno, avvenuta tra il 3 e il 4 agosto 1944, arrivano a Porta Romana le prime avanguardie alleate: è la mattina del 4. L’8 muore Potente (al secolo Aligi Barducci) comandante della divisione Arno che coordinava le formazioni partigiane scese dal Pratomagno: sta predisponendo il rastrellamento dei franchi tiratori assieme agli ufficiali canadesi, quando un colpo di mortaio lo ferisce a morte. Anche questo fatto avviene in Oltrarno e precisamente in piazza Santo Spirito, dove ogni anno in quella data si svolge una cerimonia commemorativa.

L’11 agosto, giorno dell’insurrezione generale, è stata ormai assunta come data della liberazione cittadina. Ma fino al 13 agosto gli alleati non riusciranno ad attraversare il fiume e solo il primo settembre, con la liberazione di Fiesole, la situazione tornerà definitivamente tranquilla a Firenze. In occasione della ricorrenza l’editore Carlo Zella, in collaborazione con la Sezione ANPI Oltrarno, pubblica oggi un approfondito studio sull’antifascismo popolare nel quartiere fiorentino d’Oltrarno, visto come microcosmo rappresentativo di un importante capitolo della Storia d’Italia.

Antifascismo e Resistenza in Oltrarno: storia di un quartiere di Firenze (illustrato, pp. 224, €18) è il frutto di dieci anni di appassionate ricerche di Stefano Gallerini, nato nel 1962 e residente a Firenze, proprio in quel quartiere considerato da molti il più vivo e autentico della città. Laureatosi in Lettere e Filosofia nel 1990, ottenuta una borsa di studio presso la Fondazione Einaudi per compiere ricerche di storia sociale, Gallerini insegna dal 1996 storia e filosofia nelle scuole superiori.

Con questa pubblicazione egli colma una sorprendente lacuna bibliografica e, come afferma in un testo introduttivo il professor Simone Neri Serneri, docente di storia contemporanea all’Università di Siena, «ci consente di guardare all’estate del 1944 con la consapevolezza che deriva dalla conoscenza storica e dall’adozione di una insolita prospettiva di lungo periodo». La prima parte, dedicata al rione e al suo tessuto sociale, interessa il periodo che va dal 1861 al 1921. Arricchite da statistiche, censimenti, dati sull’urbanistica, sulle condizioni di vita e sul mondo dei mestieri e delle professioni, queste pagine forniscono al lettore gli strumenti necessari a interpretare e contestualizzare il periodo successivo.

La seconda e la terza parte (1922-1939, 1940-1944) affrontano infatti il ventennio fascista: inseriti nella più ampia cornice storica, troviamo qui aneddoti e fatti di cronaca, episodi di lotta armata, disubbidienza, renitenza alla leva, resistenza passiva, tratti anche da giornali e bollettini periodici dei vari gruppi: vicende collettive e di singoli protagonisti fino ad oggi poco conosciute. Basata su documenti per lo più inediti, esposta con rigore e perizia ma con lo stile appassionante di un grande romanzo corale, la storia del quartiere diventa l’emblema della storia italiana.

“Esprimo la mia soddisfazione per la notizia della riapertura delle indagini per la strage nazifascista di Sant'Anna di Stazzema permessa dalla Corte Federale di Karlsruhe. Questa novità molto importante arriva alla vigilia del settantesimo anniversario dell’eccidio che ricorre il prossimo 12 agosto. Nonostante l’arco di tempo che ci separa da quel tragico episodio, non bisogna arrendersi e continuare ad avere fiducia nella giustizia per la ricerca della verità. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità”. Lo dice Andrea Manciulli, deputato del Pd e vicepresidente della commissione Esteri.

Foto gallery
In evidenza