Stefania Saccardi: "C'è chi ha ancora voglia di scommettere su questa sanità"

A SanitàdiTutti Enrico Rossi: "Le idee camminano con le gambe delle persone"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 novembre 2015 23:34
Stefania Saccardi:

"Un grazie, una promessa e le parole di un'amica sulla sanità. Il grazie e' a tutti voi che avete partecipato e a tutte le persone che hanno lavorato all'organizzazione di questa giornata. Un grazie vero a tutti, prima di tutto per la spirito con cui avete partecipato a questa giornata". Con queste parole l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi ha concluso oggi pomeriggio i lavori di "SanitàdiTutti", la giornata partecipata per la riorganizzazione del Servizio sanitario della Toscana che si è tenuta a Spazio Reale a San Donnino, e ha visto il contributo di 650 tra cittadini, operatori della sanità, amministratori locali.

Dai 21 tavoli che hanno lavorato intensamente, sono scaturi te idee e proposte interessanti, che saranno tenute in considerazione per la riscrittura della legge di riforma della sanità toscana, assieme alle proposte giunte direttamente alle pagine dell'assessore Saccardi sul sito della Regione Toscana, e a quanto emerso dalle consultazioni che l'assessore sta facendo in questi giorni a ritmi serrati. "Stamani, girando tra i tavoli - ha proseguito l'assessore - si coglieva lo spirito di gente che ancora ha voglia di scommettere su questa sanità.

È' un valore grande su cui vogliamo scommettere anche per il futuro. Questa giornata non dovrà finire qua. Le cose che sono venute fuori non dovranno stare solo nella legge, ma nei nostri cuori e nella nostra passione. Questa è la vera riforma della sanità. Dobbiamo cominciare a parlarci, i nostri sistemi devono comunicare tra loro, nell'interesse dei pazienti e degli operatori. È importante la nostra capacità di fare squadra, basta con le aziende sanitarie che si fanno concorrenza. Le partite si vincono se si rema tutti nella stessa direzione".

Poi la promessa: "Lavoreremo sulle vostre proposte e ci ritroveremo, qua o da un'altra parte, almeno una volta l'anno, meglio due, su varie tematiche, misurando i passi avanti che riusciremo a fare".Infine la lettera, che è quella che Alessia Ballini, malata di tumore, scrisse a Repubblica nel 2009. Il passaggio letto da Stefania Saccardi e' quello sul ruolo della sanità: "Da quando la mia vita ha svoltato e mi hanno consegnato una nuova carta d'identità, quella che ognuno di noi ha in tasca e che chi è fortunato non dovrà mai tirare fuori, ho capito il significato impagabile, incomparabile, di una sanità pubblica efficiente ed universale.

l'istituzione che si fa carico di te, quand o tu non puoi. Lo Stato che ti affianca, che ti sorregge, quando ne hai bisogno.Che tu sia ricco o povero. Comunitario o extra. Uomo o donna. Religioso o ateo. Questo è lo Stato che voglio. Che non mi invade, non mi prevarica. Che ha cura di me. Che mi rispetta. Che mi lascia libera. Che lascia libera la mia coscienza di decidere per me, per la mia vita".

"Un'iniziatva molto bella, ringrazio l'assessore Saccardi per averla pensata. In questo modo si da' un senso di appartenenza alle persone, ed escono idee importanti. Diceva un mio maestro che le idee camminano con le gambe delle persone. Se non ci sono le persone convinte che queste idee sono giuste, queste idee rimangono come prosciutti appesi al soffitto". Il presidente Enrico Rossi e' intervenuto oggi all'iniziativa "SanitàdiTutti", a Spazio Reale a San Donnino, e dopo aver passato un paio d'ore a colloquio con i cittadini, gli operatori, gli amministratori locali presenti, ha rivolto dal palco un saluto a tutti. "La nostra sanità e' un sistema di oltre 50.000 persone - ha detto - Un mondo grandissimo, che tutte le mattine si alza, e spesso sta sveglio anche la notte, per servire i cittadini della Toscana, farsi carico della loro sofferenza.

Come puoi pensare di innovare se non coinvolgi queste persone? L'assessore mi diceva che intende ripetere questa iniziativa: la trovo una cosa bella e intelligente". Rossi e' entrato nello specifico della legge di riforma della sanità. "Decidemmo di fare la riforma prima della fine della legislatura, perché se non l'avessimo fatta la situazione ci sarebbe scivolata di mano. Dal primo gennaio 2016 partirà il nuovo assetto organizzativo. Se ce la fossimo presa più comoda, nel 2016 ne avremmo parlato, nel 2017 ne avremmo discusso, e nel 2018 avremmo avuto la legge.

Io mi sono preso la responsabilità di accelerare. Ora si tratta di fare correzioni e aggiustamenti, ma la struttura c'è". "Il Servizio sanitario nazionale - ha sottolineato Enrico Rossi - e' un'infrastruttura civile decisiva per il benessere e la felicità del nostro Paese. Questo servizio ha dato buone prove di qualità e controllo della spesa e va mantenuto. In altri tempi - ha ricordato ancora - la sanità Toscana e' stata portata a esempio per salvare il Servizio sanitario nazionale, la sanità in Italia e' stata salvata anche grazie alla Toscana.

Ora siamo in un altro passaggio delicato. Vogliamo una sanità pubblica, universalistica, di qualità, e la Toscana può dare l'esempio. Appropriatezza, specializzazione, qualità delle cure. Rendere compatibile la qualità del servizio con le risorse limitate che abbiamo a disposizione. Queste sono le sfide. Noi siamo partiti in corsa. Faccio appello a tutti voi: se spiegate, il corpo e il cuore della sanità possono capire e reagire bene". Enrico Rossi ha ripercorso la storia della sanità Toscana e delle sue trasformazioni: "La riforma Chiti, realizzata da Claudio Martini, salvo' la sanità toscana.

Se non l'avessimo fatta, la qualità dei servizi non sarebbe progredita. Ora siamo in un passaggio analogo. La qualità dei servizi e il controllo della spesa e' bene riportarli a una dimensione più ampia". E ha concluso sulle prospettive della sanità italiana e toscana: "111 miliardi non sono pochi, ma neppure tanti. Ci aspettavamo di più. Ma il Fondo sanitario e' destinato a crescere negli anni. Intanto portiamo a casa questo risultato. Il Servizio sanitario nazionale rimane un pilastro, un'infrastruttura civile sulla quale vogliamo continuare a scommettere.

Se in questi anni la sanità e l'ha fatta, si deve soprattutto all'impegno dei tanti operatori che ne fanno parte".

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