Spunta corridoio sotto Palazzo Vecchio

Si amplia il Teatro Romano: il "vomitorium", attraverso cui vi si accedeva, scoperto durante i lavori per la costruzione della nuova biglietteria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 aprile 2014 19:05
Spunta corridoio sotto Palazzo Vecchio

FIRENZE- La scoperta è stata fatta nel corso degli scavi per riportare alla luce il teatro romano che si trova sotto Palazzo Vecchio. Si tratta del corridoio, noto anche come "vomitorium", che collegava l'emiciclo esterno e l'orchestra.

Il Teatro Romano conservato sotto Palazzo Vecchio diventa ancora più grande grazie alle nuove scoperte fatte durante i lavori per il nuovo foyer e la nuova biglietteria del museo e racconta, strato dopo strato, la millenaria storia del sito dove oggi si trova il cuore politico e amministrativo della città.Già oltre 600 metri di scavi sono stati aperti nel 2010, a conclusione di lavori durati sei anni che consentirono di riportare alla luce alcuni tratti delle burelle (probabilmente da burus, cioè buio), ovvero corridoi, e del vomitorium, ossia il corridoio centrale attraverso il quale gli spettatori avevano accesso.

E’ inoltre visibile il margine interno della piattaforma dell’orchestra, che nel teatro romano non ospitava il coro come in quello greco, ma era riservata alle autorità.Da luglio 2013 sono in corso altri lavori per il nuovo foyer e per la nuova biglietteria del museo, prevista nella Sala delle Colonne dove era ospitata l’anagrafe. E proprio durante questi ulteriori scavi sono state fatte nuove scoperte. In particolare del Teatro è stato possibile rimettere in luce la maestosità del percorso di accesso del pubblico, il vomitorium, posto a collegamento tra l’emiciclo esterno e l’orchestra, rinvenuta già con i precedenti scavi, in cui sono visibili gli originari pavimenti in lastroni di pietra e gli intonaci.

Sono stati trovati tra l’altro antichi pozzi di approvvigionamento idrico e di smaltimento che scendono a una profondità di oltre 10 metri sotto il livello attuale di Firenze, e le antiche fondamenta murarie su cui poi poggerà la costruzione del Salone dei Cinquecento.Il Teatro Romano doveva avere una capienza di quasi 7000 spettatori ma nel periodo di massimo splendore, intorno al I, II secolo dopo Cristo, corrispondente alla grandiosa ristrutturazione della città compiuta in età imperiale, si stima che il pubblico potesse arrivare fino a 10-15 mila presenze.

Le sue vestigia si estendono su una vasta porzione di terreno sotto Palazzo Vecchio e Palazzo Gondi, con la cavea rivolta verso piazza della Signoria e la scena lungo via dei Leoni. Il teatro restò attivo fino al V secolo, e dopo cadde in disuso e venne via via dimenticato. I suoi resti iniziarono gradualmente a riaffiorare nell’Ottocento quando, in occasione del trasferimento a Firenze della capitale del regno d’Italia (1865) fu intrapresa un’intensa seria di campagne di sventramento e ammodernamento del tessuto urbano.Dopo un’indagine archeologica preliminare effettuata a fine anni ’90, la vera e propria campagna di scavo si è svolta tra il 2004 e il 2010.

Lo scavo è stato condotto dalla cooperativa Archeologia sotto la direzione scientifica della sovrintendenza per i beni archeologici della Toscana. I lavori per la realizzazione del foyer e della biglietteria sono a cura dei Servizi Tecnici e Belle Arti di Palazzo Vecchio e costano 500 mila euro, ai quali si aggiunge una sponsorizzazione del gruppo giapponese Kuipo per 240 mila euro.

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