Speciale Abitare a Firenze: mercato immobiliare e trasformazione urbanistica

Domanda e Offerta: parametri di abitabilità e sfruttamento del patrimonio esistente

Antonio
Antonio Lenoci
24 aprile 2015 14:42
Speciale Abitare a Firenze: mercato immobiliare e trasformazione urbanistica

Firenze in emergenza Abitativa ha deciso di svilupparsi a Volumi Zero. Dove trovare nuovi spazi abitabili? Il Mercato immobiliare è fortemente condizionato dal turismo ed i proprietari di beni immobili tenderebbero a sfruttare qualsiasi superficie calpestabile per l'ospitalità temporanea, meglio se di breve periodo, ancor meglio se turisti in transito. Questo ha portato allo sfruttamento dei locali commerciali "resi abitabili" con modalità che abbiamo visto non rispondere spesso ai criteri urbanistici ed ancor meno oggi che l'Amministrazione ha posto un freno alle trasformazioni e dettato limiti per le superfici lorde calpestabili in caso di frazionamento.I potenziali inquilini, coloro che sono in cerca di un alloggio a canone calmierato, o semplicemente chi cerca una residenza a buon mercato incontra diversi ostacoli: non è solo il prezzo del mattone a destabilizzare, ma anche le proposte non sempre "accoglienti".Il Movimento di lotta per La Casa di Firenze ha, proprio in queste ore, effettuato un Flash Mob per le strade del centro lungo un percorso che ha toccato i grandi stabili occupati e sgomberati e quelli rimasti vuoti da tempo invocando il diritto-opportunità dell'auto-recupero.

"Da alcuni mesi la solita litania - sottolinea Bargellini - gli occupanti degli stabili vengono raffigurati come "delinquenti abituali". Proviamo un attimo a invertire i ruoli: pensiamo che il vero crimine sia tenere gli immobili vuoti e sfitti per anni, in balia di piccioni e di tanto spreco e allora si ricostruiscono le vere responsabilità del mercato della rendita e la speculazione che distrugge interi territori. E allora troviamo un centro cittadino che ha allontanato, anche dai quartieri di San Frediano e Santa Croce migliaia di famiglie, che ha costruito case di lusso, bed and breakfast e uffici. Lasciando dietro di sè un numero consistente di palazzi abbandonati.L'elenco è lungo: Via De' Benci 6, occupato nel 1995, era sfitto dal 1990, di proprietà INAIL, dopo venti anni è ancora completamente vuoto, le operazioni di vendita e di realizzazione di oltre 35 mini alloggi si sono perse nei meandri dei piani urbanistici. Via De' Conciatori 2/4/6, dopo quasi trenta anni di occupazione il Comune di Firenze mette all'asta un bene dell'intero quartiere, uno spazio di cultura e socialità, per consegnarlo a chi intanto fallisce, ovviamente tutto fermo e gli stabili in balia dei piccioni. Via dell'Anguillara 9, dopo avere sfrattato nel 2005 alcune famiglie e nel 2006 sgomberato lo stabile da altre famiglie occupanti si pensa di spaccare tutto lo stabile, ma un giudice ferma lo scempio e ovviamente i lavori e lo stabile restano nell'abbandono. Via delle Terme 22, qui lo sgombero di un gruppo di giovani occupanti risale al settembre del 1990, un quarto di secolo e il palazzo è ancora vuoto. Per non dimenticare lo sgombero immediato di un palazzo in Via De'Servi avvenuto a febbraio dello scorso anno".

Contenitori senza funzione d'uso pur avendo una destinazione d'uso abitativa. Ci sono poi gli immobili con progetti di recupero presentati in sede di piano urbanistico e condizionati alla realizzazione nei prossimi 5 anni, pena la perdita di scelta sull'utilizzo dei locali che passerà in capo al Comune.In tutto questo imperversa il fenomeno degli Affittacamere e dei Bed and Breakfast in una città votata alla ricettività: un trend letteralmente esploso fino a scontrarsi con la convivenza condominiale impreparata ad un simile uso degli spazi comuni: lo dimostra una domanda rivolta all'Avvocato Roberto Visciola e giunta durante questa settimana dedicata allo Speciale abitativo.Oltre alle riflessioni offerte dai nostri interlocutori, resta un pesante dubbio sul futuro di una città che continua ad ospitare idee e confronti europei in un contesto storico e politico che di europeo sembra avere ben poco: stando a quanto dichiarato dai professionisti intervistati da Nove Da Firenze "Negli altri paesi europei.." la gestione degli spazi interni è libera, il mercato è maggiormente concorrenziale ed il rapporto tra domanda ed offerta si basa su principi di mediazione e temporaneità che da noi sono inesistenti.

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