Sparano al maiale, poi lo prendono a martellate

La Regione Toscana stabilisce i risarcimenti per danni causati dagli ungulati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 gennaio 2015 14:25
Sparano al maiale, poi lo prendono a martellate

 E' stato il tempestivo intervento della Polizia provinciale a mettere fine alla sofferenza di un maiale domestico colpito con un fucile e, purtroppo quando ancora vivo, dai colpi di un martello in ferro. L'incredibile vicenda, accaduta pochi giorni fa a Figline di Prato, è stata scoperta da una pattuglia della Polizia mentre stava svolgendo la normale attività di controllo del territorio all'interno della zona di ripopolamento e cattura del Monteferrato. Quattro persone denunciate alla Procura della Repubblica.

Sono stati i colpi di arma da fuoco ad attirare l'attenzione degli agenti della Polizia provinciale, colpi che hanno indirizzato gli uomini in direzione di un macello improvvisato dove due persone erano intente ad abbattere un maiale domestico con modalità a dir poco crudeli: il primo con un fucile da caccia di piccolo calibro sparava all'animale, l'altro lo colpiva ripetutamente con un grosso martello in ferro. Purtroppo gli agenti si sono accorti anche che il povero animale era ancora vivo e hanno dovuto farlo abbattere da personale qualificato e secondo le regole sanitarie.

Immediate le indagini della pattuglia che hanno permesso di accertare il reato di maltrattamento di animali, nonché il porto abusivo del fucile, visto che la persona che lo stava utilizzando era oltretutto sprovvista del regolare porto d'armi. Ulteriori accertamenti e la perquisizione dei luoghi hanno permesso di rinvenire un secondo fucile da caccia – risultato rubato -, numerose cartucce a palla unica e a pallini non regolarmente detenute, una balestra con ottica di puntamento munita di frecce con punte in acciaio a tre lame, tipicamente usata per l'abbattimento illegale di ungulati, numerosi bossoli di cartucce sparati, una trappola dentata a scatto in ferro e un esemplare di volatile morto appartenente a specie vietata (tortora dal collare). Il tutto è stato immediatamente posto sotto sequestro penale.

Oltre alle due persone colte in flagranza la Polizia provinciale ha denunciato alla Procura anche il proprietario del terreno e il legittimo proprietario del fucile da caccia utilizzato per sparare al maiale. I reati ipotizzati vanno dal maltrattamento di animali, al porto abusivo di arma, alla detenzione illegale di altre armi (balestra e frecce con punte in acciaio) e munizioni, alla ricettazione (in riferimento alla detenzione del fucile rubato), oltre al reato di caccia all'interno della zona di ripopolamento e cattura e all'abbattimento di specie vietata.Quattro milioni di euro è la somma complessiva messa a disposizione dalla Regione per un pacchetto integrato di misure, nell'arco di tre anni, volte a prevenire, difendere e riscarcire i danni degli attacchi da predatori nei confronti di greggi e altri animali allevati. Gli interventi sono previsti da una delibera della giunta regionale (delibera 354 del 28 aprile 2014) e sono stati condivisi con tutti i soggetti interessati, Enti Locali, Asl e associazioni degli agricoltori e ambientalisti, che hanno sottoscritto un apposito accordo il 16 luglio 2014.

I risarcimenti relativi all'annata 2014 sono stati assegnati con un decreto dirigenziale di fine 2014.

"Grazie a queste misure – ricorda l'assessore all'agricoltura e foreste Gianni Salvadori - la Regione è intervenuta, per la prima volta dopo anni nei quali si era scelto di concedere un contributo sui premi assicurativi, con indennizzi agli allevatori che hanno subìto danni, sia per danni diretti (la perdita del capo) che indiretti (ad esempio la mancanza di latte dovuta allo stress), da predatori (lupi, ma anche canidi e altri predatori).

Sono stati già accordati i risarcimenti per gli eventi, che fossero certificati dai veterinari Asl, avvenuti fra il 1 gennaio e il 31 ottobre 2014. Sono state accolte tutte le domande che rispettavano i requisiti previsti dal bando (è stato possibile presentare domanda dal 13 ottobre al 14 novembre 2014) per un totale di 155 istanze in tutta la regione e sono stati riconosciuti, complessivamente, indennizzi per 537 mila euro.

Il prossimo bando, che prevederà altre risorse, sempre nell'ambito del "pacchetto" da 4 milioni, coprirà i danni per gli eventi verificatisi dopo il 1 novembre 2014.

Ciascun evento viene indennizzato in base ad un tariffario, pubblicato sul bando, e differenziato per specie (per una pecora in media 700 euro) con un massimo di 15 mila euro per azienda nell'arco di 3 anni (cosidetto regime "de minimis dell'UE).

Altre misure importanti contenute nel "pacchetto" e finanziate con i 4 milioni di euro previsti sono i contributi per lo smaltimento delle carcasse degli animali uccisi (in alcuni comuni è stata riconosciuta anche la possibilità dei cosidetti "cimiteri aziendali", ovvero l'interramento nel fondo di proprietà), i contributi per recinzioni, cani da guardiania e altre misure di prevenzione, l'assistenza e l'informazione agli allevatori, il monitoraggio della presenza del lupo e degli ibridi sul territorio toscano, la cattura dei cani vaganti.

I dati relativi al monitoraggio 2013 sulla presenza del lupo ed ibridi in Toscana riferiscono, complessivamente, la presenza di circa 310-320 esemplari, pari a circa 71 nuclei familiari.

"Appena avremo il risultati dell'ultimo monitoraggio – conclude Salvadori – li renderemo noti. Intanto desidero sgombrare il campo dalle illazioni che sono circolate su alcuni organi di stampa, smentendo nel modo più assoluto che siano stati mai immessi lupi in Toscana. La Toscana si è attivata, vista la complessità del fenomeno nel suo insieme, per un pacchetto organico di interventi, che abbiamo varato in sintonia con tutti i soggetti interessati e sul quale sono stati messi, in 3 anni, 4 milioni di euro di risorse. Una cifra non indifferente, vista la situazione del bilancio e visti i continui tagli di risorse dallo Stato."

La Regione informerà gli allevatori quando uscirà il prossimo bando per indennizzi. Le domande potranno essere inoltrate direttamente sul sito di ARTEA (www.artea.toscana.it) oppure tramite i centri di assistenza delle associazioni degli agricoltori.

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