Sollicciano: i radicali di fronte al carcere per denunciare le carenze strutturali e chiederne la chiusura

Intanto i detenuti battono la squadra Comune-Uisp. Una delegazione di parlamentari Sel/Si all'OPG

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 febbraio 2016 22:27
Sollicciano: i radicali di fronte al carcere per denunciare le carenze strutturali e chiederne la chiusura

Firenze– Questa mattina, i radicali dell’associazione Andrea Tamburi di Firenze, hanno manifestato di fronte al carcere di Sollicciano per denunciare le gravi carenze strutturali dell’edificio e chiederne la chiusura immediata. I detenuti e il corpo di polizia penitenziaria sono costretti a convivere con i malanni dell’istituto. Danni strutturali, infiltrazioni di umidità, infestazioni di topi e piccioni, gelo in inverno con il riscaldamento che si blocca per settimane e caldo in estate senza possibilità di ventilazione, assenza di acqua calda sanitaria, cucine sottodimensionate, carenze igienico-sanitarie.

“Sport in libertà” alla casa circondariale di Sollicciano. Sabato 6 febbraio, nell'ambito del progetto di Uisp Firenze, si è tenuta una partita amichevole di calcio a 11 nel campo sportivo presente all'interno del carcere. La squadra dei detenuti ha sfidato e battuto per 5 a 2 una squadra composta da amministratori comunali e dirigenti Uisp. Per il team di Sollicciano che da un anno si ritrova tutti i sabato mattina per allenarsi e divertirsi intorno al pallone insieme agli operatori tecnici della Uisp, un'ottima prova.

Il match è stata l'occasione per il Comune di donare alla squadra dei detenuti la divisa. Il completo è composto da maglia viola e pantaloni bianchi. L'investitura ufficiale per la squadra, celebrata con tanto di terzo tempo di saluto, un po' come avviene nel mondo del rugby. Soddisfatto l'assessore comunale allo sport Andrea Vannucci. L'amministrazione crede molto in questo progetto che è una commistione bella tra sport e sicurezza sociale. Oggi è una festa, celebriamo la consegna delle maglie alla squadra di Sollicciano, in un contesto fortemente voluto dal Comune, dalla Uisp e dalla direzione penitenziaria”.

“Da quattro anni questo progetto “Sport in libertà”, sostenuto dal Comune, porta all'interno del carcere a chi sta scontando una pena, un'attività non solo fisica e sportiva ma sociale tra le persone -spiega Mauro Dugheri, presidente Uisp Firenze. Portiamo a questi ragazzi i valori dello sport, forniamo alle persone che partecipano al progetto la possibilità di costruire un profilo sociale e personale che permette un reinserimento nella vita sociale di tutti i giorni”.Il corso della Uisp a Sollicciano si tiene in accordo con la direzione educativa dell'istituto ed è propedeutico all’attività di calcio a 11.

Prevede un appuntamento settimanale (il sabato mattina) tenuto da operatori UISP esperti della disciplina allenatori UEFA B. Il corso si basa su: l’insegnamento delle basi e delle specifiche regole del tradizionale gioco del calcio a 11; l’apprendimento di schemi e tattiche di gioco, l’interazione con i compagni di squadra, il riconoscimento di ruoli e lo sviluppo del “gruppo”, il miglioramento delle capacità fisiche e il rispetto dell' avversario e delle altre culture.L’attività coinvolge 30 detenuti di varie nazionalità, 1 allenatore e 3 volontari.Non è l'unica attività sportiva condotta da Uisp all'interno della casa circondariale.

Durante la settimana si praticano anche volley, basket e capoeira.Inoltre, è in ponte l'organizzazione di ancora altre iniziative come: Vivicittà: corsa campestre per donne uomini dentro le mura del carcere con operatori e istruttori della disciplina (aprile 2016); un corso arbitri di calcio tenuto dalle sezione arbitri Uisp di Firenze; attività di Thai-chi con le varie associazioni di circo affiliate Uisp.

"Da prima della classe, la Toscana si è ridotta a essere l'ultima in fatto di OPG e lo ha fatto sulla base di una precisa scelta politica da parte della Regione Toscana. Dalla visita di oggi abbiamo potuto ricavare l'indicazione chiara di un ritardo gravissimo e inaccettabile, dal momento che la Toscana è ancora lontanissima dal chiudere, come richiesto dalla legge, il capitolo OPG. Il Governo, proprio in questi giorni si è detto intenzionato a commissariare le regioni inadempienti: lo invitiamo a far seguire alle parole i fatti, poichè è impensabile che Montelupo sia ancora la struttura con più internati d'Italia". Lo affermano le parlamentari di SEL-Sinistra Italiana on.

Marisa Nicchi e sen. Alessia Petraglia e i consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra Paolo Sarti e Tommaso Fattori che questa mattina hanno effettuato un sopralluogo nell'OPG di Montelupo, accompagnati dai consiglieri comunali della sinistra dell'Empolese Valdelsa. "E' in atto - sottolineano - una palese violazione della legge nel silenzio delle Istituzioni. Chiederemo in Parlamento, al Ministro della Giustizia, il commissariamento della Regione Toscana, così da poter accelerare il più possibile i tempi e aiutare gli internati a ritrovare una loro dignità e una loro vita all'esterno.

Allo stesso tempo è necessario lavorare per il futuro della struttura di Montelupo, un futuro che deve essere deciso anche dai cittadini e che deve farne una realtà dedicata ai reclusi più vicini al reinserimento, ponendo fine alla ghettizzazione e alla pena che non solo non rieduca, ma nemmeno cura il detenuto con problemi psichiatrici".

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