Signoria di Firenze: Big Clay saluta tutti

L'opera di Fischer abbandona la piazza

Antonio
Antonio Lenoci
23 gennaio 2018 16:30
Signoria di Firenze: Big Clay saluta tutti

All'ombra di Palazzo Vecchio le fasi di smontaggio di Big Clay sono seguite dal vivo e attraverso i Social con le solite polemiche del primo minuto. Non mancano i commenti ironici, le frasi che hanno caratterizzato l'opera, ma c'è anche chi sente come una vera liberazione la fine del periodo di esposizione urbana. Chi attraversa in queste ore la piazza lancia lo sguardo oltre le paratie e scatta una foto condividendola sui Social, altri sbirciano quanto accade collegandosi sul web dal resto del mondo.

Un canale digitale utile per gettare lo sguardo sul centro di Firenze è la web cam di SkyLine. Tra statue di cera cadute ed atti vandalici. Ha fatto molto discutere l'informe groviglio di argilla che ha occupato per alcuni mesi il centro di piazza della Signoria, nel cuore del capoluogo toscano. Una iniziativa artistica voluta fortemente dal primo cittadino di Firenze che ha avviato una personale campagna di sensibilizzazione verso l'arte contemporanea con allestimenti ospitati in varie parti della città: molto apprezzate le rassegne al Forte Belvedere, meno la scelta di Big Clay davanti alla Loggia dei Lanzi. Ad accompagnare l'opera anche due statue di cera, raffiguranti i curatori della Biennale, sistemate sull'Arengario di Palazzo Vecchio e rovinate a terra con conseguenti transennamenti ed immancabili critiche.

Negli ultimi giorni un atto vandalico ai danni di Big Clay, un sedicente artista nell'intento di "migliorare l'opera" ha disegnato un ovale rosso con una bomboletta spray. L'atto, riconosciuto dai più come vandalico, ha riacceso le polemiche sul senso estetico generando una riflessione sull'uso del termine "deturpare" che ha portato ad un confronto tra un'opera deturpata e un'opera che deturpa il contesto paesaggistico.Nell'intenzione di Urs Fischer la rappresentazione della creatività nella sua forma originale, la materia che prende forma nel laboratorio dell'artigiano, non a caso su Big Clay sono distinguibili le impronte digitali dell'artista che modella la forma.

A nulla però è valsa la spiegazione artistica, a giocare il ruolo fondamentale è stato infatti l'impatto visivo, a quanto pare senza appello.Un addio oppure un arrivederci? L'arte contemporanea riuscirà a far cambiare idea ai fiorentini così legati al loro Rinascimento che oggi pecca di classicismo?

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