Sicurezza a Firenze: la paura dei commercianti tra furti e rapine

"Un degrado sociale che incide sulla percezione di sicurezza" denunciano i commercianti. Palazzo Vecchio replica "la sicurezza esiste solo se è partecipata, non può essere delegata solo ad alcuni"

Antonio
Antonio Lenoci
28 febbraio 2018 15:42
Sicurezza a Firenze: la paura dei commercianti tra furti e rapine

 Gli imprenditori del Patto per Firenze si sono ritrovati al Grand Hotel Baglioni per una riunione straordinaria insieme all’assessore alla Sicurezza Urbana del Comune di Firenze Federico Gianassi. In programma il prossimo 29 maggio, un Convegno sulla Sicurezza a Firenze nel quale saranno coinvolte autorità cittadine, amministratori e forze dell’ordine.Seduti al piano attico del Grand Hotel che sovrasta piazza dell'Unità d'Italia molte vittime di furti e rapine, c'è chi è stato preso a bottigliate, chi è stato rapinato, chi ha trovato la vetrina fracassata da un tombino e la cassa svuotata."E' davvero frustrante - esclamano i commercianti fiorentini - dover ammettere che, nonostante le denunce, le stesse persone negli stessi luoghi alle stesse ore possano commettere gli stessi crimini senza alcuna paura".

 “Il tema della sicurezza è un prerequisito decisivo per la convivenza civile e la qualità della vita delle nostre città. Quello che è accaduto al Caffè Gilli aggiunge – se possibile – un supplemento di diffusa preoccupazione perché interessa quelle attività economiche che sono luoghi di eccellenza, di incontro, di socialità, di turismo. Lo storico Caffè Gilli, inoltre, interpreta da sempre l’identità e l’anima di una straordinaria città come Firenze, antico nodo commerciale e da sempre aperta al mondo, e quindi con l’esigenza direi “plastica” di assicurare per tutti – imprenditori, cittadini e turisti – sicurezza e legalità” scrive il presidente nazionale di Confcommercio-Imprese per l’Italia Carlo Sangalli nella lettera indirizzata al direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni e al presidente di Fipe-Confcommercio Toscana Aldo Cursano, referente degli imprenditori riuniti nel “Patto per Firenze.

che lunedì scorso (26 febbraio), dopo l’ennesimo episodio criminoso ai danni di un’impresa in pieno centro storico, si erano rivolti a lui per coinvolgere anche la confederazione nazionale nelle iniziative di tutela dell’immagine e della sicurezza di Firenze.

“Su questi temi – sicurezza e legalità – l’impegno di Confcommercio è e continuerà ad essere prioritario, assiduo, infaticabile”, assicura nella missiva il presidente Sangalli, “siamo convinti che c’è in gioco non solo la vivibilità delle città e dei territori, ma soprattutto la tenuta democratica del nostro Paese, in grado così di assicurare un’economia sana e un mercato che funziona”.

Sangalli accetta quindi l’invito della Confcommercio fiorentina a presenziare ad un grande evento sulla sicurezza che si terrà a Firenze il prossimo 29 maggio, nel quale saranno coinvolte autorità cittadine, amministratori e forze dell’ordine. “Sarò, quindi, al vostro fianco per qualsiasi iniziativa volta a contrastare e a sconfiggere tutte le forme di criminalità che minano dalle fondamenta le regole del nostro stare insieme, confermandovi sin d’ora la mia partecipazione al convegno che Confcommercio Firenze sta organizzando per maggio”.

Il 29 maggio sarà presente a Firenze anche la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini, incaricata dalla Confcommercio nazionale per la legalità e la sicurezza. “Comprendo l’esasperazione e la preoccupazione degli imprenditori di Firenze di fronte al verificarsi di eventi quali furti, rapine, e taccheggi che creano un clima di insicurezza crescente, ed a loro innanzitutto mi rivolgo per ribadire che Confcommercio è al loro fianco e lo fa con iniziative concrete e interventi mirati affinché ogni imprenditore possa affermare: Io non ho paura di fare impresa”, scrive la presidente Lapini ai vertici della Confcommercio fiorentina, anticipando “il lancio di un nuovo progetto pilota per la sicurezza, con corsi e vademecum antirapina, destinato ai singoli imprenditori per consentire a ciascuno di svolgere la propria attività in un contesto sicuro, per sé per i propri dipendenti, per i clienti”.

“Condivido pienamente, inoltre le richieste di una maggiore certezza della pena e di potenziamento delle sinergie con le forze dell’ordine per azioni di prevenzione e contrasto al fine di un più capillare ed incisivo controllo del territorio. Aderisco pertanto molto volentieri al vostro invito a partecipare ad un prossimo evento dedicato a questi temi”, conclude Anna Lapini nella lettera.

“Gli imprenditori fiorentini si sentono più insicuri dei loro colleghi del resto d’Italia: il 60% di loro, contro il 30% registrato a livello nazionale, lamenta rispetto al passato un peggioramento nel livello di sicurezza percepita”, dice il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni riferendosi all’indagine diffusa nel novembre scorso nell’ambito della giornata nazionale “Legalità mi piace”, “forse proprio per questo sono più propensi ad adottare forme di tutela, assicurazioni e vigilanza privata in particolare.

Le grida di allarme sulla questione sicurezza sono molti ultimamente. Un po’ è cambiata la composizione sociale di molte comunità, e questo già di per sé crea diffidenza. Poi sono aumentate alcune tipologie di reati a danno soprattutto dei negozi, come furti e rapine. Alcuni imprenditori si sentono sotto tiro, in certe zone vivono come in trincea. Le forze dell’ordine, per quanto continuino a spendersi con impegno encomiabile, non riescono a fronteggiare tutte le emergenze.

Ed è davvero frustrante dover ammettere che, nonostante le denunce, le stesse persone negli stessi luoghi alle stesse ore possano commettere gli stessi crimini senza alcuna paura”.

“Che il clima generale sia peggiorato anche a Firenze è sotto gli occhi di tutti, basta pensare ad episodi come la mega rissa di San Lorenzo, avvenuta lo scorso novembre in pieno giorno nel cuore del centro storico, per finire con gli eventi della notte scorsa”, dichiara Aldo Cursano, referente del Patto per Firenze, l’iniziativa sottoscritta tra 40 grandi nomi del commercio fiorentino che hanno investito la Confcommercio del compito di alzare l’attenzione pubblica su questioni come la salvaguardia di immagine, decoro e sicurezza in città, “al di là di episodi criminosi documentati, come la rapina in pieno giorno ad una gioielleria vicino a Palazzo Vecchio, c’è un degrado sociale che incide sulla percezione di sicurezza e per il quale dobbiamo subito correre ai ripari. Non è solo questione di qualità della vita, ne va anche dell’immagine della città e, di conseguenza, del futuro delle nostre imprese e dell’occupazione”.

L’assessore alla sicurezza urbana del Comune di Firenze Federico Gianassi durante la conferenza stampa ha ricordato l’impegno dell’Amministrazione sul fronte sicurezza: “stiamo lavorando per migliorare l’illuminazione pubblica e le infrastrutture, a partire dagli impianti di videosorveglianza pubblica: nel 2014 erano 140, ad oggi sono più di 400 ed entro il prossimo anno ne arriveranno altri 350. A breve rafforzeremo la Polizia Municipale assumendo 48 nuovi agenti tramite concorso.

Ma già abbiamo cambiato approccio di intervento, aumentando la sinergia con le forze dell’ordine, che stanno facendo un lavoro egregio. Poi c’è il Patto per la sicurezza firmato con il ministro Minniti, che garantirà più personale alle forze dell’ordine, come si conviene per garantire un presidio ad una città come Firenze, che ha 380mila residenti ma molte più persone ogni giorno che la frequentano per lavoro o per turismo. Un approccio integrato e condiviso è comunque basilare: la sicurezza esiste solo se è partecipata, non può essere delegata solo ad alcuni”. 

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