Servizi sociali di Firenze: sfrattati dormono in un furgone

L'accusa della consigliera Noferi al Comune di Firenze: "I servizi sociali del Comune non funzionano"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 febbraio 2018 13:35
Servizi sociali di Firenze: sfrattati dormono in un furgone

“I servizi sociali del Comune sono inadeguati e insufficienti e lo dico dopo aver toccato con mano situazioni di disperazione estrema in cui ho chiesto di intervenire tramite pec alla Direzione dei Servizi sociali senza ricevere mai risposta" è quanto denuncia la consigliera pentastellata Silvia Noferi che aggiunge "se questo è il trattamento che si riserva ad un consigliere comunale chissà che succede agli altri".

"Non è il primo caso che segnalo nel corso degli anni e in alcuni casi ho dovuto fare anche un esposto per sollecitare la risposta dell’assessore" ricorda Noferi.

"Nel caso affrontato oggi si tratta di una famiglia che per mancanza di lavoro, nonostante avesse chiesto aiuto ai servizi sociali e abbia preso parte in passato al progetto Polis, con la fine dell’appalto, sono stati abbandonati a loro stessi. Sono stati sfrattati e si sono ritrovati a dormire in un furgone, senza sapere dove sbattere la testa. Li abbiamo incontrati per caso, denutriti e sporchi, in stato di shock. Grazie alla colletta fra cittadini siamo riusciti a trovargli un posto in albergo e poi a pagare la prima mensilità di un appartamento.

Il Comune ha contribuito solo con 400 Euro ma ora siamo alle solite, non sanno come pagare l’affitto e rischiano di nuovo lo sfratto. Sono cittadini italiani, senza lavoro e incapaci di provvedere a loro stessi per evidente stato di trauma psicologico, eppure basterebbe poco per risolvere in modo positivo la loro situazione. Continuo a ricevere e-mail disperate ma se non interviene il Comune trovandogli un lavoro e fornendo un affiancamento psicologico io non posso fare nulla. Sentirsi rispondere dall’assessore Funaro che “ci vuole serietà” nel segnalare questi casi è l’ennesima beffa di questa amministrazione".

"Chi sta morendo di fame e di freddo deve essere aiutato senza sé e senza ma, tanto meno gli va chiesto un bollo di 16 Euro, per depositare la domanda per la casa popolare. Solo chi non ha la minima idea di cosa voglia dire non avere un soldo in tasca e niente da mangiare può organizzare una simile assistenza. Ridicolo anche l’appello apparso sul giornale che chiede di segnalare all’assessore al welfare i senzatetto per l’emergenza freddo. Una vera presa in giro. Sicuramente – conclude Silvia Noferi – vigilerò sul destino di questa famiglia e se accadrà qualcosa a queste persone si dovranno verificare eventuali responsabilità".

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