Sempre più toscani usano Internet

Big Data: dall’Università di Firenze nuove soluzioni tecnologiche e un master

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 novembre 2015 14:02
Sempre più toscani usano Internet

FIRENZE- I toscani usano sempre più Internet. Lo fanno per comunicare, usando posta elettronica e whatsapp. Altre volte per telefonare, con Skype ed altri servizi simili. Ma sulla rete leggono e si informano anche - più di quanto facciano gli italiani in genere, che paiono più affezionati a giornali e riviste di carta - lo fa il 60,5% di chi naviga contro il 55,8% in Italia, comprano e dialogano con la pubblica amministrazione, che Internet avvicina. Sono alcuni dei dati dell'ultima ricerca pubblicata dal servizio statistica della Regione, che punta la lente sul 2014, sui cittadini e sulle imprese con almeno dieci addetti.

Numeri che confermano un sentore diffuso, a cominciare da dove e con cosa si naviga in rete. Il computer fisso oramai è infatti posseduto e usato solo dal 45,4 per cento dei toscani che hanno un accesso ad Internet da casa: fuori dall'orario di lavoro predominano i portatili (65,4%) e al secondo posto si piazzano smarphone e tablet (46,8%). Si naviga infatti sempre più in mobilità e a qualsiasi ora del giorno, a volte alternando più strumenti.

Ai toscani piace acquistare sulla rete

Almeno quattro internauti toscani su dieci, con almeno quattordici anni (il 39,4%) ha effettuato on line un acquisto nell'ultimo anno, il 50,1% se il lasso di tempo preso in considerazione supera l'anno. Un toscano su due tra quelli che navigano organizza in rete viaggi e soggiorni, il 48,8% contro il 38,8 che è la media italiana, quasi sei su dieci cercano informazioni su merci e servizi (59,1% contro il 51,7 dell'Italia) e si informano sulle prestazioni sanitarie (48,1 contro il 42%).

Il lavoro non si cerca on line, ma grazie ad Internet si parla con la PaI toscani, rispetto al resto d'Italia, usano invece meno internet per cercare o proporsi per un lavoro. Navigano al contrario più degli italiani in genere sui siti della pubblica amministrazione: il 39,4% contro il 35,1 per cento, per pagare le tasse, iscrivere i figli a scuola e all'università, per l'accesso alle biblioteche pubbliche o la prenotazione di visite mediche e accertamenti diagnostici.

Chi naviga e chi noLa ricerca racconta anche che il 66,9% delle famiglie toscane, due su tre, ha un connessione ad Internet, in crescita rispetto al 62,2% dell'anno prima. Il 65,8% ha la banda larga (contro il 62,7% della media italiana) e chi a casa non ha Iinternet (il 32,7% delle famiglie) per lo più lo fa per scelta: solo l'1,9% dice di esservi costretti per non disponibilità della banda larga dove vive. Il 98,3% delle imprese con almeno dieci addetti ha una connessione ad Internet: il 69% si connette però ad una velocità inferiore a 10Mbitps, solo il 62,8 ha un sito aziendale (in calo) e peraltro poco interattivo, usato quasi solo come 'biglietto da visita', mentre cresce l'uso dei social media, usati dal 31,5% delle imprese nel 2014 contro il 23,5% dell'anno prima.

Quattro aziende su dieci, praticamente le stesse che in Italia, utilizzano servizi cloud. Pochissime usano l'e-commerce. "La tecnologia aiuta a semplificare la vita al cittadino e per questo la Pubblica amministrazione deve investire sulle nuove tecnologie. La Toscana lo ha fatto" sottolinea l'assessore alla presidenza e ai sistemi informativi, Vittorio Bugli, nell'introduzione alla pubblicazione, disponibile e scaricabile sul sito dell'ente. "L'anno scorso - ricorda - abbiamo inaugurato Open Toscana, uno spazio e un luogo virtuale unico da cui accedere ai servizi della Regione oggi e domani all'universo più vasto della Pubblica amministrazione.

Ma abbiamo investito anche sulle infrastrutture, affinché l'accesso ad internet sia garantito a tutti e sia sufficientemente veloce". Sono in corso infatti lavori per stendere mille chilometri di fibra ottica: un cavo che attraverserà 1.251 località di 190 comuni diversi oggi non raggiunti dall'Adsl, case sparse comprese, e che si aggiungerà ai duemila già interrati, abbattendo una volta per tutte il digital divide che rimane. L'investimento vale 33,8 milioni: la metà ce li mette il pubblico (7,4 la Regione e il resto il Ministero), il resto Telecom Italia che ha vinto il bando. Settanta milioni erano già stati spesi in passato.

Altri centoventi, grazie ai fondi europei, sono a disposizione e presto saranno messi a gara per l'ultra banda larga, ovvero per connessioni almeno a 30 Mbit per secondo e nella metà dei casi a 100Mbs. Pensando prima di tutto alle imprese.

Una App sui servizi geolocalizzati a Firenze e in Toscana e una piattaforma per il monitoraggio qualitativo su Twitter sono alcune delle applicazioni e delle soluzioni tecnologiche realizzate attraverso il ricorso ai Big Data dal laboratorio Disit (Distributed Systems and Internet Technology Lab) dell’Università di Firenze. I risultati delle attività di ricerca ottenuti all’interno del Dipartimento di Ingegneria di informazione saranno illustrati nel corso di un incontro venerdì 13 novembre presso la Scuola di Ingegneria (ore 9, Piazza Santa Marta, 3 – Aula Caminetto e Salone) dal titolo “Smart City&Big Data”.

L’iniziativa, organizzata dal Disit Lab, si propone di far conoscere i servizi e le tecnologie smart city che sono state sviluppate nei settori dell’energia, dei trasporti e dell’ICT, in collaborazione con il Comune di Firenze, il Lamma (Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale per lo sviluppo sostenibile), l’Istituto di Biometeorologia del CNR.Gran parte di questi servizi e tecnologie sono frutto di ricerche svolte nell’ambito di progetti ministeriali come Sii-Mobility ed europei come Resolute e Replicate. Nel corso della mattinata sarà presentato il MABIDA, un master alla prima edizione in “Big Data Analytics and Technologies for Management”, coordinato dal Dipartimento di Scienze per l’economia e l’impresa con il supporto dei dipartimenti di Ingegneria dell’informazione e di Statistica, informatica, applicazioni "G.

Parenti".

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