Scout Speed, multe a vista: ricorsi, petizioni e gruppi social

Proseguono a Firenze i blitz della Polizia Municipale

Antonio
Antonio Lenoci
22 gennaio 2016 16:42

Bastano poche ore per fatturare migliaia di euro, attraverso un semplice "struscio", e la telecamera non perdona. La mancata segnalazione dell'apparecchiatura in funzione, l'assenza di una contestazione immediata, la foto frontale del veicolo e la mancata verifica che sul mezzo sia presente qualcuno sono sotto accusa in tutta Italia.Negli uffici delle amministrazioni locali circolano intanto note in merito al corretto uso dell'apparecchiatura per preparare i dipendenti pubblici al possibile assalto dei multati, è il caso di Pecetto Torinese, mentre la polizia Locale del Distretto “Euganeo Estense” di Villa Estense, in provincia di Padova, affida direttamente al Comandante Cavatton l'onere di spiegare che "lo strumento ha una vasta gamma di funzioni tra le quali anche quella di poter effettuare controlli della velocità sia con il veicolo di servizio fermo sia in movimento. Quando opera da fermo la postazione deve essere presegnalata, quando invece opera in movimento, per espressa previsione di legge, non ha la necessità di cartelli di preavviso od altroLo strumento è stato omologato inoltre per poter operare senza la necessità della contestazione immediata delle violazioni".

A Firenze cittadini esultano, e gli automobilisti imprecano. Se nel capoluogo toscano la novità è stata accolta con entusiasmo dai cittadini, basta vedere il Comitato di San Jacopino per farsi un'idea "Con il nuovo sistema elettronico dal quale non si scappa vengono presi anche i furbetti della corsia preferenziale, il sistema controlla anche la velocità del veicolo in ambi i sensi di marcia e in tempo reale tramite banche dati viene controllato se il veicolo è coperto da assicurazione valida oltre a sanzionare i trasgressori del codice della strada. Ben venga questo sistema" non sembra essere altrettanto per quanto riguarda gli automobilisti che si dichiarano spesso "costretti" a sostare in doppia e tripla fila, adesso senza la possibilità di sbucare fuori al "fischio" dell'agente..

Su Internet è guerra aperta. Chi crea un Gruppo Social come "Avvistamenti Scout Speed", chi organizza Eventi "utili" del tipo "Come difendersi dallo Scout Speed" e chi lancia direttamente una Petizione al Ministero dei Trasporti.Sono in tanti a vantare l'accoglienza dei ricorsi presentati al Giudice di Pace, è il caso di Rovigo ad esempio con questa motivazione riportata da Il Giornale "In primo luogo questo modo di operare, viola la disposizione del Codice della Strada che prevede che le apparecchiature per la rilevazione della velocità debbano essere sempre segnalate; in secondo luogo, le foto frontali così scattate violerebbero la privacy dell'automobilista, essendo ammesse solo per contestazioni immediate, a seguito delle quali possono essere distrutte".I consumatori cosa fanno? Lo ha raccontato Saverio Cioce su La Gazzetta di Modena che scrive: "Apre la raccomandata e scopre di essere stata fotografata con la sua macchina oltre i limiti di velocità.

Li ha superati di pochi chilometri ma la sanzione è inesorabile. Ma dopo l'incertezza iniziale controlla bene la contestazione dei vigili di un Comune della nostra provincia e scopre di essere stata sanzionata con l'uso di uno strumento che non conosce, lo "Scout Speed". Così bussa alla porta del Codacons e chiede l' assistenza legale".Fabio Galli, segretario del Codacons spiega al cronista: "Se c'è un'infrazione questa è quella compiuta dagli agenti ai danni dell'automobilista modenese e dall'amministrazione comunale a cui appartengono.

In questo caso non ci sono scusanti. La circolare firmata dal ministro sulle modalità di utilizzo dello Scout Speed prevede, senza equivoci, che la fotografia sparata dal macchinario venga fatta di fronte. Gli agenti devono arrivare da dietro e fermare l'automobilista: a quel momento esibiscono la foto. Invece succede il contrario. Le foto vengono fatte di spalle, di nascosto, senza avvisare il guidatore. Le multe poi vengono spedite a casa, con la scusa prestampata sui moduli: "non è stato possibile l' accertamento in tempo successivo".

Così partono multe a raffica".Sul portale della Pubblica Amministrazione e del Cittadino Comuni.it gli utenti del Forum citano una Sentenza del magistrato onorario Patrizia Prando (G.d.P.

Este, sent. n. 20/2014) che parla di "sorpresa ingannevole". "Il fatto che il rilevamento elettronico non sia segnalato sulla strada impone la contestazione immediata al trasgressore. Non basta che il Comune abbia dato notizia, dell’utilizzo di tali sistemi di controllo elettronico della velocità, sul proprio sito web e sui giornali: tale forma pubblicità non è sufficiente, ma è necessario invece il preavviso sul tratto percorso dell’automobilista.

L’amministrazione pubblica, infatti, è libera di utilizzare le nuove tecnologie, ma deve evitare ogni “sorpresa ingannevole” all’utente della strada. Una sorpresa che potrebbe derivare, all’utente della strada, proprio dall’utilizzo della foto scattata contro di lui ed a sua insaputa: il che potrebbe riversarsi in una violazione della sua riservatezza. Insomma: fare una foto all’automobilista ignaro potrebbe violarne la privacy.

Ecco perché l’obbligo di preventiva comunicazione risulta quantomai necessario, e va segnalato sulla strada stessa e non solo attraverso i media, specie se locali".Il caso è ancora aperto.

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