Prato: sciopero generale il 7 maggio contro le morti intollerabili

Appello al Presidente Mattarella per la Medaglia d'oro al Valor Civile a Luana d'Orazio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 maggio 2021 23:55
Prato: sciopero generale il 7 maggio contro le morti intollerabili

Luana il 3 maggio è rimasta impigliata in uno dei macchinari dell'azienda tessile per cui lavorava che l’ha trascinata uccidendola a soli 22 anni. Luana D’Orazio, 23 anni. Sabri Jaballah, 22 anni. Le vite di due operai spezzate in poche settimane. La magistratura ipotizza che Luana sia morta per la rimozione dei dispositivi di sicurezza del macchinario.

Accade a Prato, nel 2021, nel secondo distretto tessile d’Europa. La realtà è che nel distretto pratese gli infortuni sono quotidiani. Dita amputate, mani schiacciate dai rulli, corpi ustionati dagli acidi o dai liquidi bollenti delle tintorie.

“Non si tratta di tragedie. La realtà è che nel distretto pratese gli infortuni sono quotidiani. Dita amputate, mani schiacciate dai rulli, corpi ustionati dagli acidi o dai liquidi bollenti delle tintorie. Infortuni molto spesso “occultati” e non dichiarati. Vere e proprie mutilazioni che non conquistano l’onore delle cronache. Ma è di queste che dobbiamo parlare oggi se non vogliamo altri morti domani -commentano da Si Cobas Prato- Oggi siamo tutti d’accordo a definire “intollerabile” la morte di Luana.

Approfondimenti

Ma in questa città fino ad oggi si è tollerato di tutto: negli ultimi 20 anni, nel silenzio si è tollerato che il rispetto delle più elementari garanzie per la salute e la sicurezza diventassero carta straccia: i turni di 12 ore senza giorno di riposo settimanale; il lavoro nero; la più estrema precarietà contrattuale; lavoro notturno selvaggio; negazione di tutele per la malattia e gli infortuni”.

“Ogni infortunio o morte sul lavoro è di per sé un evento tragico e inaccettabile, e quando vengono coinvolti giovani lavoratori o lavoratrici, come in questo caso, sono ferite immani per tutta la comunità -interviene il Presidente di CNA Toscana Centro, Claudio Bettazzi- Come CNA esprimiamo la nostra vicinanza alla vittima e alla sua famiglia così duramente colpita, e siamo convinti che sia necessario agire perché questi episodi non si ripetano mai più.

Il distretto e le imprese - tessili e non solo - negli ultimi anni hanno fatto tanto sul tema della sicurezza, tra formazione e investimenti su macchinari sempre più sicuri. E’ evidente però che quanto fatto finora non basta a far crescere adeguatamente la cultura della sicurezza, e se generalizzare non è mai opportuno e sarà compito della magistratura far luce su quanto accaduto e accertare le responsabilità, dal canto nostro abbiamo la consapevolezza di dover rafforzare i percorsi di formazione e insistere su questa strada, affinché la sicurezza dei lavoratori diventi un valore condiviso e non negoziabile in ogni settore e in tutte le imprese, nessuna esclusa”.

“Quanto accaduto all’Orditura Luana di Montemurlo genera sgomento, rabbia, indignazione. È inaccettabile che una giovane lavoratrice possa uscire la mattina per recarsi a lavoro e non fare ritorno a casa. Un evento del genere risulta inconcepibile e inaccettabile per ogni lavoratrice e ogni lavoratore” dichiara in una nota la Segreteria regionale toscana della Filctem-Cgil “Ma la tragicità e l’insopportabilità di questi eventi”, prosegue la nota della categoria regionale dei tessili, “insieme allo sgomento, all’indignazione e alla stretta vicinanza alla famiglia colpita - rafforza la consapevolezza che sul tema della sicurezza sul lavoro non si possa abbassare la guardia e si debba invece intensificare l’iniziativa affinché simili tragici eventi non abbiano più a ripetersi”.

Filippo Rossi di Buona Destra lancia un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché sia concessa a Luana d'Orazio, la giovane mamma deceduta a Oste di Montemurlo a causa di un incidente sul lavoro, la massima onorificenza al valor civile: la Medaglia d'Oro. Per Filippo Rossi: " Andare a lavoro non dovrebbe essere come andare in guerra. Una giovane lavoratrice, una mamma ha perso la vita mentre stava svolgendo il suo lavoro come ogni giorno. Il posto di lavoro dovrebbe essere un luogo sicuro dove le persone interagiscono, socializzano, esprimono le proprie competenze, la loro creatività.

Il nostro primo pensiero va alla sua famiglia, a suo figlio di appena 5 anni. Una tragedia inspiegabile, sembra che nessuno nella fabbrica abbia udito le sue grida, le cui dinamiche saranno accertate, come le responsabilità, dalla Procura competente. Il nostro Paese- prosegue Rossi- deve esprimere una nuova cultura del lavoro improntata alla sicurezza e alla tutela dei diritti dei lavoratori, in particolare dei giovani e delle donne, favorendo la possibilità di conciliare i tempi di lavoro con quelli della famiglia ".

Conclude Filippo Rossi." Chiediamo al Presidente della Repubblica che a Luana venga assegnata la medaglia d’oro al valor civile e che la Nazione si faccia carico del futuro di suo figlio Diego».

Notizie correlate
In evidenza