Santa Maria Novella, modello Firenze piace, ma è sotto accusa

 Ntv chiede di estendere il modello Firenze, l'Associazione Rom chiede aiuto all'Europa contro il razzismo

Antonio
Antonio Lenoci
17 luglio 2014 14:50
Santa Maria Novella, modello Firenze piace, ma è sotto accusa

Da qualche tempo nelle stazioni italiane e tra queste Firenze Santa Maria Novella, Roma Termini, Napoli e Salerno, la pressione sociale della crisi economica "si riversa sulla tranquillità di viaggiatori e dipendenti delle imprese ferroviarie" lo dice Nuovo Trasporto Viaggiatori dopo l'attuazione nello scalo fiorentino delle misure atte a limitare il fenomeno dell'accattonaggio molesto e dell'abusivismo."Nella Stazione di Santa Maria Novella l’aria è irrespirabile - sbotta invece la rappresentanza Rom - violenza, razzismo ed intimidazioni palesi anti Rom sono all’ordine del giorno. Gli appelli rivolti al Governo Italiano sono caduti nel vuoto. E’ ora che intervenga la Commissione Europea Giustizia, Diritti Umani e Cittadinanza"

Duro l'affondo da parte dell'azienda privata di trasporti italiana: "La situazione, come emerso anche dai media, è diventata allarmante: le aziende sono costrette ad affidarsi alla sicurezza privata e nonostante questo, tutti i giorni i viaggiatori e i dipendenti delle stesse imprese, vengono disturbati, derubati e minacciati da decine e decine di malintenzionati che agiscono nella più assoluta impunità, davanti a forze dell’ordine che non hanno i numeri e gli strumenti necessari per garantire la tranquillità delle normali attività, anche economiche, delle stazioni"."L’immagine che offriamo alle migliaia di turisti, che scelgono la nuova ed efficiente Alta Velocità - prosegue la nota - per muoversi tra le nostre città d’arte, è una brutta cartolina del nostro Paese"

Ntv chiede alle istituzioni di "aumentare l’impegno e assumere quelle iniziative necessarie a garantire il normale sviluppo del turismo e della mobilità generale, estendendo iniziative positive come quelle sperimentate a Firenze alle altre stazioni d’Italia".

L'Associazione Nazione Rom replica aspramente: "A Firenze, all’interno della Stazione Ferroviaria di Santa Maria Novella è psicosi anti Rom: sono ormai quotidiani i trattamenti disumani e degradanti riservati a donne ed uomini colpevoli di essere poveri. Le violenze ed aggressioni fisiche, gli insulti, il razzismo una piaga che avvolge come una cappa nera l’intero scalo ferroviario"."Trattamenti disumani e degradanti anti Rom" questo quello che accade a Santa Maria Novella secondo il legale rappresentante dell'associazione "Una autentica vergogna nazionale ed europea. Suonano come pura ipocrisia le dichiarazioni rilasciate ieri alla stampa, sull’aggressione subita dalla donna Rom, da Trenitalia, Protezione Aziendale e Polizia Ferroviaria”

Ed in merito all'aggressione avvenuta il 16 luglio l'Associazione commenta: "Il referto medico rilasciato dall’Ospedale di S.M. Nuova parla chiaro: “aggredita da un controllore di un treno che l’ha colpita al volto con un pugno”. Nella denuncia l’accaduto viene cosi descritto:un dipendente di Trenitalia, alla mia vista scendeva dal treno e senza valido motivo poggiava le mani chiuse a pugno al mio viso, e spingeva per tre volte, due a sinistra ed una a destra”.

È evidente la posizione della Polizia di Stato di alleggerire le responsabilità del Capotreno autore di una autentica aggressione contro la donna" conclude l'Associazione. Accuse di razzismo? Ferrovie risponde con una nota relativa all'Help Center di Firenze Santa Maria Novella, dove nel 2013, sono state oltre 2.600 le richieste di aiuto.

"Per tutte le richieste è stato necessario avviare e intraprendere un vero e proprio percorso di recupero. Gli utenti abituali sono stati 1.170, di cui 943 nuovi: 39% uomini e 61% donne".

"Nel 2013, negli Help Center italiani sono stati effettuati oltre 215.000 interventi di assistenza rivolti a circa 25.000 persone emarginate, di queste circa la metà sono “nuovi utenti”, ossia persone che si sono rivolte ai servizi dei centri per la prima volta proprio nel 2013 a testimonianza dell’enorme ricambio di persone disagiate che transitano nelle stazioni. Il 70% dell’utenza è rappresentato da stranieri, anche se la percentuale di italiani è progressivamente in aumento. Circa la metà delle persone in difficoltà che si sono rivolte ai Centri hanno un’età compresa fra 18 e i 40 anni, in particolare più del 30% tra i 30 e i 49 anni. Impressionano i dati giornalieri relativi al 2013: le porte degli Help Center si sono aperte in media 725 volte al giorno"

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