Sanità: sull'Intramoenia respinta mozione presentata da Sì e M5S

Sarti e Fattori (Sì): “Rossi sbaglia, fa demagogia, ed è messo in minoranza dal suo partito”. Opinioni a confronto, venerdì 22 aprile alle 15.30 in Consiglio regionale

Redazione Nove da Firenze
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20 aprile 2016 23:44
Sanità: sull'Intramoenia respinta mozione presentata da Sì e M5S

Firenze – Oggi in Aula regionale, il PD toscano ha messo in minoranza il presidente della Giunta regionale toscana Rossi. Via libera infatti a una mozione sulla regolamentazione delle prestazioni sanitarie intramoenia.

L’atto, presentato da numerosi consiglieri del Pd (primo firmatario Leonardo Marras), è stato approvato a maggioranza, con i voti contrari dei gruppi Sì-Toscana a Sinistra e M5S e con l’astensione del centrodestra. Altre due mozioni sull’argomento, una presentata dai consiglieri di Sì e una dai consiglieri di M5S, sono state respinte. La mozione “in merito alla necessità di una nuova regolamentazione delle prestazioni sanitarie rese in libera professione intramoenia e al progressivo superamento della libera professione extramoenia”, impegna la Giunta regionale a “rivedere, laddove necessario, la regolamentazione esistente in merito alle erogazioni di prestazioni sanitarie in regime intramoenia e a rafforzare le azioni” per, tra le altre cose, “l’organizzazione di un sistema aziendale centralizzato che gestisca in maniera efficiente le liste di attesa” e per “avviare la completa pubblicazione sul sito web di ciascuna azienda dei tempi di attesa e dei volumi di attività in istituzionale e in libera professione”; a favorire, inoltre, “una programmazione che miri a tutelare la qualità dell’attività istituzionale, l’uguaglianza dei cittadini nell’accesso ai servizi sanitari”; ad attivarsi in sede di Conferenza Stato-Regioni per monitorare lo stato di applicazione sulla normativa, con l’obiettivo di garantire l’uniformità su tutto il territorio nazionale e per rafforzare il principio dell’esercizio esclusivo della professione sanitaria all’interno del sistema pubblico.

“La proposta di Rossi di abolire l’intramoenia è un’uscita strumentale alla sua candidatura di partito ma serve poco alla sanità toscana. Se vogliamo dare risposte serie e davvero di sinistra cominciamo a pretendere l’incompatibilità del rapporto di lavoro dei medici tra pubblico e privato, solo allora si potrà pensare ad abolire l’intramoenia“ affermano Paolo Sarti e Tommaso Fattori, consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra. “Il presupposto per l’abolizione dell’intramoenia è un servizio pubblico adeguato a garantire gli obiettivi per cui è nata l’intramoenia stessa: permettere ai pazienti di scegliere il medico con cui curarsi e cui riporre la propria fiducia.

Ed anche un servizio pubblico che gratifichi il medico sulla base della capacità attrattiva dei pazienti, premiandone il merito”. “Che all’interno della stessa struttura chi ha possibilità economiche possa essere curato prima e meglio e chi non ne ha debba sottostare a lunghissime liste di attesa è, indubbiamente, una situazione vissuta come una grande ingiustizia da parte dei cittadini. Il vero nemico della sanità pubblica nel senso di uguaglianza nell’accesso ai servizi si chiama definanziamento: i tagli continui al FSN, la mancata sostituzione del personale medico, infermieristico, tecnico, l’aumento dei ticket fino a portarli (per alcune fasce di reddito) a un livello superiore a quello del prezzo intero praticato dal privato per la medesima prestazione. Per queste ragioni quello che sta succedendo è uno spostamento progressivo dell’utenza dal pubblico al privato.

La politica della Giunta regionale, attuata attraverso la recente riforma, va esattamente in questa direzione”. “La regione intervenga subito per correggere le storture delle liste d’attesa: sospensione dell'attività libero professionale, fino al rientro dei tempi standard, là dove siamo in presenza di lunghi tempi nel pubblico, e un piano d’investimento sull’assunzione di operatori che permetta di lavorare anche i giorni festivi. E’ già stato fatto nella vicina Emilia Romagna, dove le liste di attesa nel pubblico sono al 94% nei tempi previsti”. 

Per Andrea Quartini (M5S) il sistema attuale “ha finito per introdurre un doppio conflitto di interessi, perché con l’intramoenia ci guadagnano i medici e le Asl, non si sono ridotte le liste di attesa e sono aumentate le diseguaglianze”. Stefano Scaramelli (Pd) ha sottolineato che “il sistema va regolamentato meglio, ma mantenuto, perché l’attività intramoenia consente di scegliere il medico da cui si vuole essere curati a un prezzo calmierato”. Secondo Stefano Mugnai (Forza Italia) il sistema intramoenia “ha senso solo se esistono delle liste di attesa ragionevoli e se si applica la legge per bene”.

Ad esempio, visto che la percentuale è calcolata sullo staff, attualmente i medici bravi finiscono per fare solo intramoenia e quelli meno conosciuti solo attività istituzionale. Elisa Montemagni (Lega nord) ha chiesto, vista la complessità del tema, il rinvio della discussione in commissione; Paolo Bambagioni (Pd) ha sottolineato la necessità di “migliorare i meccanismi di controllo”, ricordando ad esempio gli ottimi risultati ottenuti dall’Emilia Romagna, che ha posto vincoli all’intramoenia nel caso in cui si allunghino le liste di attesa.

Leonardo Marras ha spiegato che “c’è bisogno di un’ulteriore regolamentazione, ma la libera scelta del cittadino, prevista nel settore pubblico, è un valore a cui non possiamo rinunciare”. In fase di dichiarazione di voto, Tommaso Fattori (Sì-Toscana a Sinistra) ha detto che “portare dentro l’extramoenia è un tentativo di fare più cassa”; Andrea Quartini che “è interessante che il presidente Rossi, che si è espresso per abolire l’intramoenia, sia messo in minoranza dal suo gruppo Pd”; Leonardo Marras che “si rovescia la realtà e che la nostra posizione non è distante da quella di Rossi”; Stefano Mugnai che “Forza Italia si astiene perché non crede alle affermazioni del Pd”.

“Il futuro della sanità in Toscana fra pubblico, privato e privato sociale”. Se ne parlerà in un convegno, venerdì 22 aprile a partire dalle 15.30, in auditorium a palazzo Panciatichi (via Cavour, 4). All’incontro intervengono il presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani e Olinto Dini, presidente della sezione toscana della Lega italiana per i diritti dell’uomo. A portare il punto di vista istituzionale della sanità saranno i consiglieri regionali Paolo Bambagioni e Andrea Quartini, mentre il punto di vista tecnico-organizzativo su ospedale e territorio sarà esposto da Adriano Peris, responsabile dell’Azienda ospedaliera universitaria di Careggi e da Giovanni Maciocco, direttore salute internazionale.

Previsto anche l’intervento del presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, Andrea Panti. Francesco Matera dell’associazione italiana ospedalità privata parlerà dal punto di vista delle aziende private, Mario Pacinotti della Fondazione Pubbliche assistenze affronterà, invece, il tema dalla prospettiva del privato sociale. A concludere Carlo Palermo per i medici e Patrizia Mondini per gli infermieri porteranno il loro contributo.

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