Sanità: approvata la legge di riordino

Il testo votato a maggioranza: 25 voti a favore, 10 contrari. La replica dell’assessore Saccardi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 dicembre 2015 18:04
Sanità: approvata la legge di riordino

Firenze– Questa notte il Partito Democratico è riuscito ad approvare la legge di riordino, rendendo vano il referendum, dopo ben cinque giorni di dibattito in aula.

La legge di riordino del sistema sanitario regionale è stata approvata a maggioranza, 25 voti a favore, 10 contrari. A favore il gruppo Pd, contrari i gruppi di opposizione (Lega Nord, M5S, Si, Fi, FdI). Il testo, privato delle norme stralciate – dall’articolo 80 al 135 e dell’articolo 143 - , è stato approvato per le norme che definiscono il riordino complessivo del servizio sanitario regionale. Le disposizioni principali attengono al nuovo assetto delle Aziende USL, in particolare in riferimento al modello organizzativo dipartimentale e della rete ospedaliera; al rafforzamento dell’organizzazione del territorio e dei relativi processi di governance; ad un nuovo modello di programmazione di Area vasta e dei relativi dipartimenti interaziendali.

Sono introdotti nuovi organismi di governo clinico, si interviene nella definizione delle competenze dell’AOU Meyer nell’ambito della rete pediatrica regionale e sulla istituzione della Commissione di valutazione delle tecnologie sanitarie e degli investimenti sanitari.

E’ stato il capogruppo di Lega Nord Toscana, Manuel Vescovi, ad aprire le dichiarazioni di voto, ricordando che ci sono stati momenti condivisi, come gli articoli sulla rete pediatrica ed il percorso pediatrico nei pronto soccorso, oppure l’ampliamento dell’orario di apertura domenicale e serale per alcuni servizi. A suo parere, però, i tempi troppo stretti hanno impedito i necessari approfondimenti, e ne hanno risentito anche i rapporti tra Giunta e Consiglio che dovranno essere rivisti. Da qui la dichiarazione di voto negativo.

“Ci assumiamo una grande responsabilità, dopo diciannove incontri in commissione Sanità, di cui dodici sul territorio – ha ricordato il presidente Stefano Scaramelli (Pd) – Abbiamo fatto cose importanti, ad esempio ridotto il numero delle aziende e quello dei dirigenti; dato la possibilità al Consiglio di verificare i direttori generali, creare una rete degli ospedali toscani, abbiamo integrato sociale e sanitario, messo insieme la programmazione universitaria e territoriale, abbiamo dato risposte alle zone disagiate”. “Non abbiamo solo il dovere di fare le scelte - ha commentato Scaramelli – ma abbiamo la responsabilità di avere come eredità una grande sanità, che dobbiamo mantenere tale. Non sappiamo se abbiamo fatto bene o male. A giudicare saranno i cittadini toscani, che avranno servizi migliori”

Secondo Andrea Quartini (M5S) questa riforma nasce mutilata, stretta tra le esigenze di scongiurare il referendum e la sessione di bilancio, tempi brevissimi che hanno impedito una reale partecipazione ed il necessario coinvolgimento dei cittadini. “E’ stata una forzatura per evitare la consultazione referendaria, a danno della qualità – ha affermato – Questo non rende onore ad un partito, che per anni ha creduto nelle comunità locali e nel fatto che i cittadini potessero esprimersi. Questa eredità non l’avete per niente raccolta. E’ una cosa inaudita e gravissima: avete negato al vostro popolo la possibilità di poter contare”.

“Non è una riforma, ma un accorpamento delle Asl su basi scientifiche discutibili, per gestire tagli di servizi e di personale. Un attacco alla sanità pubblica in Toscana”. E’ questo il giudizio “fortemente critico” di Tommaso Fattori (Si). “Saremo a fianco di tutti coloro che continueranno a chiedere di potersi esprimere ed arrivare a un referendum – ha aggiunto – Faremo di tutto perché questa discussione esca dall’aula”.

“Dov’è la vittoria? Nell’avere approvato, dopo cinque giorni, due terzi della riforma, perché un’armata Brancaleone vi ha bloccato?” si è chiesto Giovanni Donzelli (FdI), secondo il quale si tratta di una ‘non riforma’, che non affronta temi come i precari che lavorano alle Asl, la gestione del patrimonio immobiliare, dei reparti in località disagiate, dei ticket sulla digitalizzazione per i malati oncologici poveri, i turni stressanti dei medici. “Il futuro non siete in grado di disegnarlo” ha concluso annunciando il voto negativo.

A giudizio di Stefano Mugnai (FI) siamo di fronte ad una legge superficiale, che “esce mutilata dal dibattito e di cui come maggioranza siete orgogliosi, perché sapete che l’oggetto vero della battaglia era evitare il referendum”. I cittadini sanno che “lo stralcio è stato merito del coraggio e della determinazione della minoranza”.

“Non sono mai stata ossessionata dal referendum - ha replicato l’assessore Stefania Saccardi – Abbiamo fatto una legge. Un’assemblea legislativa non può sentirsi colpevole perché fa una legge ed esercita il suo ruolo istituzionale”. A suo parere il “cuore della legge” non sta negli articoli oggetto di stralcio. “Governare non è esercitare un potere, ma assumersi una responsabilità davanti ai cittadini – ha aggiunto l’assessore – L’arroganza sta piuttosto in una minoranza che mina il funzionamento delle istituzioni”.

A suo parere il confronto con i cittadini c’è stato in campagna elettorale, preceduta dall’approvazione, alla fine della scorsa legislatura, “di una legge che preordinava la riforma”, che stata oggetto di discussione e dibattito. Ha concluso con una citazione da Albert Einstein: “Il mondo è un posto pericoloso non a causa di quelli che fanno male, ma a causa di quelli che stanno a guardare senza far niente”.

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