Sabato prossimo a Firenze Matteo Renzi e Pietro Grasso

Il Segretario del PD al Teatro Aurora di Scandicci, il leader di Leu alla Casa del popolo di Calenzano. Oggi a Pisa per il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli l'avvio della campagna elettorale nel collegio 6 del Senato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 gennaio 2018 22:11
Sabato prossimo a Firenze Matteo Renzi e Pietro Grasso

(DIRE) Firenze, 31 gen. - Sabato prossimo a Firenze andra' un 'match' ravvicinatissimo e in contemporanea tra Matteo Renzi e Pietro Grasso. Dal teatro Aurora di Scandicci il segretario del Pd inaugurera' la campagna elettorale nel collegio fiorentino, l'uninominale per il Senato. Il leader di Leu, invece, alle 10 sara' alla Casa del popolo di Calenzano; mentre alle 11, nella stessa ora scelta dall'ex primo ministro, salira' sul palco del teatro Puccini per dare il via alla corsa elettorale di Liberi e Uguali in Toscana.

Li', a fianco del presidente del Senato uscente, ci saranno il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, ma anche Roberto Speranza, Enrico Rossi, Nicola Fratoianni e Sandra Gesualdi per un appuntamento intitolato "La sinistra che serve". Grasso poi, alle 13.30 si rechera' alle Sieci, per un pranzo con il mondo del volontariato; mentre alle 15 sara' la volta di San Gimignano, dove inaugurera' con Paolo Fontanelli il comitato elettorale.

Sabato mattina alle 11, a Scandicci, iniziamo la campagna elettorale nel mio collegio. Partiremo da Scandicci, dal Teatro Aurora". Cosi' il segretario del Pd Matteo Renzi nella enews. "Attenzione- aggiunge- nel mio collegio il centrodestra ha ufficialmente gettato la maschera candidando il teorico dei No Euro. Berlusconi va dalla Merkel a garantirgli pieno sostegno ma in realta' la destra e' guidata dalla Lega e da chi vuole sfasciare tutto in Europa. Non mettiamoci in mano agli estremisti, questo il messaggio che da Firenze arrivera' in tutta Italia".

La dichiarazione di voto di Romano Prodi in favore del Partito democratico "non mi sorprende, perche' ci sono suoi uomini o donne candidati nel Pd o in liste collegate, come Santagata. Mi sembrava un elemento abbastanza scontato. Poi, il problema dell'unita' del centrosinistra e' un problema che dovrebbe porsi il Pd, perche' l'ha rotta il Pd quell'unita' quando ha fatto una politica non di centrosinistra, ma di centrismo". Lo afferma, a margine di una conferenza stampa di presentazione dei candidati in Toscana per le elezioni Politiche del 4 marzo, il deputato di Liberi e uguali, Paolo Fontanelli.

Il concetto viene ribadito anche dalla senatrice Alessia Petraglia: "Forse Romano Prodi ha dimenticato che il centrosinistra e' morto nel 2013 quando non e' stato dato l'incarico a Bersani e da allora e' iniziata un'altra storia". L'obiettivo che vuole darsi il movimento guidato dal presidente del Senato, Pietro Grasso, e' differente: "Stiamo ricostruendo la sinistra- avverte Petraglia-, abbiamo ripreso i temi e stiamo presentando un'idea alternativa di Paese a quella che il centrosinistra, ahinoi, ha presentato in questi ultimi anni".

"Come ha spiegato bene il padre dell'Ulivo", Romano Prodi, "il Pd e la sua coalizione lavorano per l'unita' del centrosinistra, Leu no". A Pisa e negli altri collegi "la scelta e' semplice: se non voti il candidato del centrosinistra vuol dire che vuoi che vincano le destre". Lo sottolinea il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, che, nella citta' della torre pendente, avvia la campagna elettorale nel collegio 6 del Senato della Toscana. Per questo "e' ovvio quindi che chi vota per i candidati di chi ha diviso il centrosinistra fa un favore alle destre, che si chiamino 5 stelle o Lega poco cambia.

E da queste parte ne sapete qualcosa visto quello che e' successo a Cascina", dove nell'ultima tornata elettorale si e' imposta la Lega. Il riferimento puntuale al Carroccio non e' casuale, visto che di li' a poco Fedeli torna su una polemica intavolata proprio con Susanna Ceccardi, la prima cittadina di Cascina. "Si', l'ho criticata perche' aveva deciso di non celebrare le unioni civili, violando apertamente una legge dello Stato che riconosce diritti a chi prima non ne aveva. Ma questa- spiega- e' la destra: un concentrato di populismo reazionario e conservazione".

Un pericolo di fronte al quale dividersi e' da masochisti". Un concetto, rivela, che ha spiegato pochi giorni fa anche al leader di Leu di Pisa, Paolo Fontanelli, durante una telefonata: "La sua scelta di uscire dal Pd non me la spiego. Lui fa parte di quella sinistra riformista e di governo che ha profonde radici a Pisa e in Toscana. Non comprendo come si possa pensare di rafforzare la sinistra dividendola col rischio di far vincere la destra". Anche perche', aggiunge, "vedo che a Leu piace lo slogan di Corbyn, ma lui non ha mai lasciato il Labour Party anche quando era in minoranza".

"E' stato un attacco gratuito che non avra' effetti sul piano elettorale. Noi ci presentiamo per recuperare i tanti delusi delle politiche del PD renziano". E' questa la risposta di Enrico Rossi, presidente della regione Toscana, all'accusa di Prodi a Liberi e uguali di essere la causa della divisione della sinistra. Rossi ha poi cosi' commentato la situazione della sinistra italiana: "Se il PD si unisce con Forza Italia e' un'unione che aborro. Purtroppo il candidato a Bologna per il senato della coalizione che guida il PD e' Casini, che e' stato uomo di punta del centrodestra berlusconiano". (Pis/ Dire)

Foto gallery
In evidenza