Enrico Rossi a Cascina: "Onore a chi ha reso possibile questa straordinaria scoperta"

Il presidente del Consiglio Giani: “Una scoperta che cambia il nostro sguardo sull’Universo, come fece Galileo 400 anni fa”. Il contributo degli scienziati italiani alla scoperta delle onde gravitazionali. Tre docenti dell’Ateneo fiorentino nella classifica mondiale dei ricercatori più citati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 febbraio 2016 19:03
Enrico Rossi a Cascina:

CASCINA (PI) - "Sono qui per rendere onore ai ricercatori che hanno reso possibile la straordinaria scoperta dell'esistenza delle onde gravitazionali che aprirà sviluppi importanti per il nostro futuro e i cui effetti al momento siamo perfino poco in grado di valutare. Trovo straordinario che qui a Cascina operi un centro di eccellenza mondiale e voglio ricordare che la presenza di questa struttura si deve al mio amico e compagno Gino Nunes, allora presidente della Provincia che la volle fortemente nonostante tante opposizioni". Il presidente della Regione, Enrico Rossi, è andato ieri ad Ego, l'European gravitational observatory di Cascina, dove c'è Virgo, il rivelatore interferometrico di onde gravitazionali che fa parte di un network mondiale di strutture simili e i cui ricercatori hanno annunciato ieri di aver trovato la prova dell'esistenza delle onde gravitazionali. Accompagnato dal direttore di Ego, Federico Ferrini, e dal ricercatore dall'Istituto di fisica nucleare di Pisa, Franco Frasconi, Rossi ha visitato la struttura, complimentandosi con i ricercatori e ricevendo spiegazioni sulla straordinaria scoperta che segna una data storica per la fisica mondiale.

Era il 14 settembre scorso quando in due interferometri simili a Virgo, situati nello stato di Washington e in Louisiana, si sono registrati gli effetti di uno scontro cosmico avvenuto 1,3 miliardi di anni luce fa in qualche parte di quel 5% di universo che al momento siamo in grado di esplorare con gli attuali telescopi e radiotelescopi. Grazie alla messa in rete in tempo reale dei dati registrati dagli interferometri statunitensi, anche a Cascina, dopo i primi momenti di scetticismo, si è cominciato ad esaminare i dati.

Ai 1004 ricercatori di 4 continenti ci sono voluti alcuni mesi e ben 50 milioni di ore di tempo- computer per le necessarie verifiche che hanno permesso di giungere alla certezza annunciata giovedì. A Cascina si sta lavorando al miglior posizionamento di quello che può essere definito il Virgo di seconda generazione, l'implementazione dell'interferometro che, come spiegano i ricercatori, si conta di allineare etro il prossimo settembre per continuare nelle osservazioni e soprattutto per mettersi in sincrono con i due strumenti statunitensi, così da determinare trigonometricamente anche la direzione da cui arriveranno le prossime onde gravitazionali rilevabili.

Grazie alla seconda generazione di inteferometri e al lavoro dei ricercatori entro i prossimi due o tre anni si conta di riuscire ad osservare altri eventi come quello del settembre scorso, aumentando la probabilità di osservazione di questi fenomeni.

“Orgogliosi ed emozionati”, e “grati al lavoro di tutti i ricercatori che hanno permesso questa scoperta straordinaria; cambia il nostro sguardo sull’Universo, come fece Galileo 400 anni fa”. Così Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale, appresa la notizia del nuovo successo della fisica italiana.

Tre docenti dell’Università di Firenze compaiono nella classifica internazionale “The World’s Most Influential Scientific Minds 2015”, curata dall’agenzia di rating Thomson Reuters con lo scopo di individuare i ricercatori più citati nel mondo, a partire da una base stimata di circa 9 milioni di studiosi. I tre ricercatori Unifi in graduatoria sono: nel campo delle Scienze agrarie, Paolo Nannipieri, ordinario di Chimica agraria; nel campo della Farmacologia e della Tossicologia, Andrea Scozzafava, ordinario di Chimica generale e inorganica, e Claudiu Supuran, associato di Chimica farmaceutica. La nuova edizione della classifica riporta un panorama di più di 3.100 ricercatori che hanno firmato pubblicazioni molto citate (highly cited) in 21 aree scientifiche nel periodo 2003-2013.

Fra questi sono 45 gli italiani. Paolo Nannipieri, attuale direttore del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente (DISPAA), ha indirizzato i suoi studi, in particolar modo, sulla funzionalità del suolo, specialmente dal punto di vista biochimico, da cui dipendono la produzione agraria e la vita nei sistemi terrestri. Oggetto di alcune sue ricerche sono, infatti, il DNA extracellulare nel suolo, l’attività e lo stato degli enzimi nel terreno, i fertilizzanti azotati, l’effetto dei metalli pesanti sull’attività metabolica del suolo. Andrea Scozzafava, afferente al Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff”, e Claudiu Supuran, del Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino (Neurofarba), collaborano insieme da oltre venti anni: i loro studi si sono concentrati, in particolare, sull’enzima anidrasi carbonica, che è presente in quasi tutti gli organismi viventi e svolge funzioni fisiologiche importantissime. I due ricercatori dell’Ateneo hanno determinato per la prima volta la struttura di una forma dell’enzima, la anidrasi carbonica IX, espressa in grande abbondanza in alcuni tumori solidi (come quelli del rene e della mammella); ciò ha consentito di sintetizzare un gran numero di nuove molecole capaci di inibire selettivamente l’attività dell’enzima.

Le ricerche si sono estese anche alla caratterizzazione delle anidrasi carboniche presenti in molti batteri patogeni: esse, infatti, costituiscono potenziali bersagli per il controllo delle infezioni. 

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