Rifiuti: incoraggiare e sostenere la creazione di centri per il riutilizzo

Approvata mozione unanime presentata da Sì-Toscana a sinistra: la Regione chiamata a emanare specifici bandi di finanziamento destinati agli enti pubblici. Discarica ‘Il Pago’: mozione chiede di ‘rivedere’ richiesta ampliamento 5° lotto. Il consigliere Giannarelli (M5S) chiede alla giunta regionale un aggiornamento sull’attuazione della mozione votata dall’assemblea a dicembre sulla discarica di Montignoso. Vertice in Regione sulla situazione dei lavoratori Rimateria di Piombino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2018 21:54
Rifiuti: incoraggiare e sostenere la creazione di centri per il riutilizzo

FIRENZE- La situazione occupazionale dei lavoratori di Rimateria Spa (Piombino) è stata al centro di un incontro svoltosi mercoledì mattina in Regione. La riunione è stata convocata a seguito del sequestro, da parte dei carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico), della discarica di rifiuti speciali gestita da Rimateria a Ischia di Crociano. All'incontro, convocato dal consigliere del presidente Rossi per le questioni del lavoro Gianfranco Simoncini, hanno partecipato il sindaco di Piombino Massimo Giuliani, il presidente della commissione regionale sviluppo economico Gianni Anselmi, il presidente di Rimateria Valerio Calamassi e le rappresentanze sindacali. Simoncini ha ricordato in premessa che il presidente Rossi sta seguendo con attenzione la vicenda e ha poi espresso l'auspicio che, nel pieno rispetto dell'azione e delle competenze della magistratura e delle prerogative normative e amministrative sulla tutela ambientale della Regione Toscana, si possano determinare le condizioni per arrivare al dissequestro della discarica in modo da consentire all'azienda di poter ottemperare alle prescrizioni previste negli atti autorizzativi.

E tutto ciò sotto il controllo di tutti gli organi preposti. Entrando poi nello specifico aspetto della tutela dei lavoratori nel corso dell'incontro si è verificato che l'unico strumento utilizzabile per gestire fasi di passaggio durante l'attività sia il Fondo d'Integrazione salariale: alla luce di questo, e sulla base dell'esito delle istanza di dissequestro, l'azienda valuterà le misure da intraprendere. A questo proposito Simoncini ha comunicato la piena disponibilità degli uffici dell'unità di crisi del settore lavoro a accompagnare l'azienda, qualora fosse necessario, nei rapporti con l'Inps.

Gestione rifiuti: la Regione Toscana è chiamata a “incoraggiare e sostenere la creazione capillare di centri per il riutilizzo sul territorio, in quanto utili strumenti per il perseguimento degli obiettivi regionali ed europei” e provvedere “all’emanazione di specifici bandi di finanziamento destinati agli enti pubblici”. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione presentata dai consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra) per la costituzione di centri per il riutilizzo dei rifiuti sul territorio toscano.

“La direttiva 98/2008 dell’Unione europea definisce la gerarchia delle azioni per la gestione dei rifiuti: la prevenzione, la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio sono le vere azioni da favorire”, spiega il capogruppo Fattori nell’illustrazione all’aula. “Il piano bonifiche e rifiuti della Regione Toscana già indica la possibile costituzione di centri e prevede la promozione di servizi finalizzati al riuso e alla riparazione. Al cuore di questa mozione – prosegue Fattori – c’è una cultura che si propone di contrastare l’usa e getta e di ridurre la quantità di rifiuti”.

Una mozione che ha trovato l’appoggio esplicito del Partito democratico, come ha annunciato la consigliera Monia Monni prima del voto: “Il riutilizzo rappresenta un elemento imprescindibile nella transizione verso un modello di economia circolare”, ha spiegato. La consigliera ha fatto riferimento ad una risoluzione presentata dal gruppo Pd che “già proponeva quanto oggi avanzato da questa mozione ed è stata votata all’unanimità da questo Consiglio”. Ha precisato che “la Regione non ha grandi spazi di azione su questa materia” e, quanto alla citata gerarchia nella gestione dei rifiuti, che “l’asse del ragionamento inquadrato dalla direttiva europea rimane quello della migliore opzione praticabile”.

L’ampliamento della discarica ‘Il Pago’, nel comune di Firenzuola, al centro del dibattito dell’aula, dove sono state discusse e votate due mozioni. La prima, presentata da Stefano Mugnai (Fi), Giovanni Donzelli (FdI), Manuel Vescovi e Jacopo Alberti (Lega) e sottoscritta anche da Giacomo Giannarelli (M5S), è stata illustrata da Alberti. Il consigliere ha ricostruito i principali passaggi a partire dal 2016, quando Herambiente s.p.a. ha presentato domanda alla Regione Toscana per il procedimento coordinato di Via e Aia, di competenza regionale, per la realizzazione del 5° lotto della discarica nel comune di Firenzuola. La mozione ricorda i pronunciamenti contrari del Consiglio e della Giunta comunale di Firenzuola, dell’Unione Montana dei comuni del Mugello, le stesse linee programmatiche di governo della lista civica che ha poi espresso il sindaco di Firenzuola. In primo piano, in entrambe le mozioni, le osservazioni contrarie presentate dal Comitato per Firenzuola (1209 firme).

Alberti ha declinato l’impegnativa per la Giunta nell’atto sottoscritto dal centrodestra e da Giannarelli: “Esprimere parere negativo al progetto di realizzazione del 5° lotto della discarica per rifiuti non pericolosi”, “in conformità della volontà espressa all’unanimità dal consiglio comunale, in nome e per conto di tutta la sua comunità”. La mozione, votata da tutte le opposizioni, è stata respinta per il voto contrario del Pd.

E’ stata invece approvata, con l’astensione di tutte le opposizioni, la mozione del gruppo di maggioranza, sottoscritta dai consiglieri Pd Fiammetta Capirossi,Elisabetta Meucci, Stefano Baccelli, Monia Monni e da Serena Spinelli (Art.1-Mdp).

Il testo, illustrato da Capirossi, impegna la Giunta ad “attivarsi nei confronti del proponente” – ovvero Herambiente s.p.a - per “rivedere la decisione di procedere all’ampliamento del 5° lotto della discarica, individuando soluzioni alternative relativamente al conferimento di rifiuti urbani, alla luce del contributo determinante offerto in questi anni dalla comunità di Firenzuola”. La Giunta è impegnata a convocare un tavolo regionale insieme a Hera, Alia S.p.a, Ato Toscana centro e all’amministrazione comunale di Firenzuola, anche per individuare tempi certi e modalità per la chiusura definitiva della discarica, “escludendo, in ogni caso, qualsiasi ulteriore ipotesi circa l’avvio del procedimento per la realizzazione del 6° lotto”.

L’esecutivo toscano deve comunque effettuare “un’attenta valutazione sulla possibilità di subordinare qualsiasi ipotesi di ampliamento all’approvazione del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati svolgendo, parimenti, un’opportuna verifica sulla coerenza del progetto di riapertura della discarica anche con la Pianificazione regionale e interprovinciale”.

La consigliera Capirossi si è detta “amareggiata” per il “diniego dell’opposizione alle nostre proposte di arrivare a un testo condiviso e a una discussione approfondita in commissione ambiente”. Il Consiglio comunale di Firenzuola ha approvato un atto d’indirizzo, ma, osserva la consigliera, la giusta sede di discussione “rimane quella del Piano regionale dei rifiuti”. “Non è possibile bloccare un iter tecnico da parte della giunta regionale, con una semplice mozione”, ha precisato. Da parte di Capirossi la rassicurazione che “nessuno vuole la riapertura della discarica, l’avevamo detto anche nella risoluzione sull’economia circolare nel luglio 2017”.

Giannarelli si è dichiarato “convintamente a favore della mozione dove si chiede in modo chiaro la chiusura sull’ipotesi ampliamento e il parere negativo sul 5° lotto”, da parte di Giannarelli: “una posizione netta e condivisibile, che già altre volte abbiamo sostenuto in quest’aula”. Giannarelli ha detto di comprenderne le “difficoltà” dei banchi del Pd: “da un lato dite di non volere le discariche, dall’altro non dite no a tutto il 5°lotto”.

E pur se rimandare a un tavolo istituzionale è “anche condivisibile, corretto e serio” – il consigliere ha dichiarato l’astensione del suo gruppo - , sarebbe stato auspicabile, anche in vista di un testo condiviso, “rispettare la volontà del consiglio comunale di Firenzuola, in nome e per conto di tutta la sua comunità, esprimendo parere negativo”, impegnando comunque la Giunta ad effettuare “un’attenta valutazione” sulla possibilità “di rivedere il piano di rifiuti in un’ottica di economia circolare”.

Anche Tommaso Fattori (Sì Toscana) ha auspicato una mozione unitaria. Il consigliere ha ricostruito la storia della discarica, dagli anni 70 e 80, “la municipalizzata fu assorbita da Hera che doveva bonificare il territorio, e che in cambio ottenne la gestione dell’impianto che prevedeva il lotto 1 e il lotto 2”. Poi il susseguirsi delle emergenze, con l’ampliamento della discarica e l’autorizzazione dei lotti 3 e 4, una decina di anni fa. Ora, con la discarica chiusa da due anni, “ci ritroviamo l’ennesima emergenza, con la proposta dei lotti 5 e 6”.

Il punto investe la capacità di programmazione della Giunta: “con il piano dei rifiuti a che punto siamo?”, si chiede Fattori ricordando gli atti votati all’unanimità dal Consiglio su proposta di Sì Toscana, per dare tempi certi per la presentazione del preliminare al Piano dei Rifiuti. Richiamando nel caso specifico le fragilità idrogeologiche e le particolari pendenze della zona, caratterizzata da terreno franoso. Giusto pertanto “fare un atto di coraggio più definito e chiedere che non si proceda con il 5° lotto.

Il testo della mozione di centrodestra è più netto; non votiamo contro e ci asterremo sul secondo testo, più ammorbidito rispetto al primo”.

“Si chiama in causa la Giunta dopo una serie di atti che non sono di sua competenza”, ha puntualizzato Federica Fratoni, che ritiene il Consiglio non titolato a “dire come la Giunta deve esprimersi su un atto di propria competenza”. L’assemblea legislativa “ha uno strumento se non vuole che la discarica sia riaperta: la toglie dal Piano. Quella è la sede nella quale il Consiglio regionale si esprime”. Il punto è che c’è un Piano “che prevede la discarica”, e il progetto di oggi, per 200 mila tonnellate, è comunque “di gran lunga inferiore al Piano di ambito, che prevede l’ampliamento fino a 900 mila tonnellate ed è stato approvato dai Comuni: non mi risulta che in quella sede il comune di Firenzuola abbia fatto pervenire alcuna osservazione”.

La valutazione di impatto ambientale, ricorda l’assessore, “si stava chiudendo con diniego, dopo che gli uffici avevano segnalato che non si poteva fare un progetto su un sito non di proprietà della società richiedente; ma il sito è diventato in tempo reale di proprietà della società e non mi risulta che il sindaco di Firenzuola abbia eccepito alcunché”. Se un Comune non si è potuto opporre a un procedimento amministrativo dichiarando il pubblico interesse, come può la giunta dichiararsi negativamente sul procedimento di Via che ha un’istruttoria positiva? Si chiede l’assessore.

Fratoni ha comunque detto di “comprendere e condividere lo stato d’animo del comitato”, che ha incontrato personalmente per il tramite della consigliera Capirossi. “La Giunta farà tutto quanto in suo potere: l’impianto non è strategico e anche per un ragionamento di costi si preferisce dirottare altrove le scelte di pianificazione”. “Ma se l’istruttoria è positiva vedremo che tipo di argomentazioni possiamo addurre. Condivido l’impostazione data dal Pd, è veritiera. Si può dire alla Giunta devi dire di no, ma bisogna vedere poi se in termini giuridici questo è possibile”.

“Un aggiornamento e un sollecito” sull’adempimento della mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale a dicembre, su iniziativa di M5S, per la chiusura immediata di cava Fornace di Montignoso e la bonifica del sito. Lo ha chiesto Giacomo Giannarelli, M5S, che ha così ottenuto, nel corso dei lavori in aula, la risposta dall’assessore Federica Fratoni. Quest’ultima ha rassicurato l’assemblea: “A differenza di quanto uscito sulla stampa”, ha detto, la giunta è convinta a rispondere non solo agli indirizzi del Consiglio regionale, ma anche a quelli di comuni e comunità territoriali, perché sia superato il punto di smaltimento di Cava Fornace. Certo, ci sono nodi importanti da sciogliere.

Un punto particolarmente delicato è quello dell’esame delle autorizzazioni: “Una volta rilasciate e non impugnate si traducono in diritti soggettivi dei singoli, delle imprese”, ha detto Fratoni, perciò “Dobbiamo capire come possiamo ottemperare alla mozione senza esporre la Regione a risarcimenti milionari”. Parallelamente si è proceduto ad attivare un tavolo con il comune di Prato, vari comuni in rappresentanza di soci e anche con i comuni versiliesi coinvolti: Montignoso e Pietrasanta, ma anche Forte dei Marmi e Seravezza, “che comunque subiscono l’effetto indotto dalla presenza della discarica”. In particolare Fratoni ha citato due temi: le evidenze ambientali e le eccezioni sollevate da Arpat; e il lavoro fatto sulle polizze fideiussorie, che in parte non erano adeguate e che nei mesi scorsi sono state riviste. “Se le autorizzazioni consentissero margini di intervento particolarmente ridotti – ha aggiunto l’assessore – si tratterà con i comuni della Versilia per condividere il percorso verso la chiusura.

Tutti vorremmo chiudere l’impianto; bisogna vedere le reali possibilità”.

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