Protesta per la chiusura del Carcere di Empoli

Da 18 anni l’esperienza del Teatro carcere ha coinvolto oltre 270 detenute. Incontro sulla Rems di Volterra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 luglio 2016 23:29
Protesta per la chiusura del Carcere di Empoli

Dopo l’emanazione della legge che prevede il superamento degli OPG – e tra questi chiaramente Montelupo Fiorentino – si è aperta una fase che dura ormai dal 2014 e che ha visto la Regione Toscana Commissariata sulla mancata realizzazione delle previste REMS, Regione che paradossalmente è stata tra le promotrici della legge di riforma e che poi si è fatta accomunare a quelle Regioni che non avevano soluzioni al problema.Dopo aver aperta una Rems a Volterra, risultata insufficiente per il numero dei posti necessari, è partita laricerca di una Struttura, una ulteriore realtà dove aprire una ulteriore Rems; questo anche per poter sollecitare il definitivo sfollamento d’Internati da Montelupo Fiorentino e sfrattare il Ministero della Giustizia dall’attuale sede dell’OPG (l’unico OPG che in Italia non verrà convertito ad altra destinazione d’uso nonostante i milioni spesi per ristrutturarlo). Nei giorni scorsi la Regione Toscana ha avanzata la richiesta di chiudere la Casa Circondariale di Empoli per farsi consegnare lo stabile e riadattarlo con necessari interventi a Rems.

L’Ufficio Contabilità del PRAP di Firenze avrebbe decretato la chiusura della C.C. di Empoli.

Non è un fulmine a ciel sereno, ma ciò che ha colpito è la repentinità della decisione degli organi competenti. C’è tristezza e rammarico nella sede di Giallo Mare Minimal Teatro, la compagnia teatrale empolese che dal 1998 ha condotto all’interno della casa circondariale femminile del Pozzale il progetto Teatro carcere, coinvolgendo in 18 anni di attività oltre 270 detenute. «L’esperienza di Pozzale- dice Vania Pucci, presidente della compagnia- è stata esemplare e modello a livello nazionale.

Nei nostri progetti le ragazze hanno sempre trovato l’occasione per ritrovare se stese e per fare un piccolo salto culturale, affrontando tematiche forti e impegnative. Il nostro lavoro è stato sempre premiato dalle continue sorprese ed emozioni che queste donne ci hanno regalato. L’interazione e la sinergia che è stata poi raggiunta con il rapporto con la città è stato il premio di tutto il lavoro portato avanti dalle ragazze. La distanza fra “dentro” e “fuori” è stata annullata e questo non ha prezzo, sia per chi sta in carcere che per chi invece è un cittadino libero». «Nel nostro ultimo spettacolo andato in scena appena undici giorni fa nell’ambito della manifestazione “Estate al fresco”, abbiamo rappresentato Carmen, la storia di una donna che incarna il disordine necessario, cioè l’irregolare che abita in ognuno di noi.

Paradossale pensarci adesso, considerando quello che sta accadendo in questo momento alle ragazze. Per non parlare dell’importanza del coinvolgimento nel progetto Teatro carcere degli studenti dei licei Pontormo e, in passato, del Virgilio di Empoli. Ciò ha permesso ai giovani liceali di rendersi conto che esistono realtà diverse nella stessa società e di collaborare con soggetti decisamente svantaggiati, giocando però alla pari. Non ci resta che prendere atto di questa decisione e ringraziare chi, in questi anni, ci ha permesso di portare avanti un progetto esemplare: dai direttori che si sono alternati, ultimo il dottor Pujia, gli agenti penitenziari, gli operatori e tutti coloro che ci hanno permesso di vivere un’esperienza indimenticabile.

Resta la delusione e l’amarezza: crediamo fermamente che nella società la presenza degli ultimi faccia bene anche ai primi» così commenta Maria Teresa Delogu, attrice e operatrice di Giallo Mare che più, negli anni, si è occupata dei progetti con le detenute della casa circondariale del Pozzale.

Le criticità relative alla Rems di Volterra al centro della riunione del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza che si è svolta mercoledì mattina a Pisa in Prefettura. L’incontro, presieduto dal Prefetto Attilio Visconti, si è svolto alla presenza del Questore Alberto Francini, del sindaco di Volterra Marco Buselli che ha richiesto l'incontro e della direzione aziendale Asl, rappresentata da Mauro Maccari. «Ci sono state risposte soddisfacenti riguardo al problema "sicurezza", sollevato riguardo agli spostamenti interni al presidio ospedaliero e da un presidio all'altro – dichiara il sindaco Buselli - .

La decisione, presa in Conferenza Stato - Regioni, di non permettere più l'uso del nucleo di traduzione della Polizia penitenziaria negli spostamenti, avrebbe caricato di compiti impropri il personale sanitario, mentre il Prefetto ha annunciato che darà disposizioni affinchè gli spostamenti siano garantiti con l'ausilio delle Forze dell'ordine locali. Questa decisione, assieme alla riconosciuta necessità di minimizzare gli spostamenti, svolgendo quindi tutte le prestazioni che è possibile fare, nel presidio ospedaliero di Volterra, dovrebbe aiutare a risolvere il problema, in attesa di un'eventuale e auspicata revisione della normativa.

Resta ancora in alto mare invece la situazione di precarizzazione nei rapporti di lavoro all'interno della struttura, la cui risoluzione spetta all'Asl. Il Questore ha infine preso atto delle nostre richieste di rafforzamento dell'organico del locale Commissariato, anche se le risorse disponibili non gli permettono facili soluzioni. Anche alla luce dell'attuale situazione, ho evidenziato la necessità di mantenere in loco la capacità di controllo e di governo della Rems, attraverso una deroga per la Zona distretto, vista la specificità e la complessità delle variabili da gestire».

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