Prostituzione, Serena Perini (PD): “Altri Comuni seguano l'esempio di Firenze"

Iniziativa della Cisl di Firenze e Prato. Grassi: "Alla iniziativa della CISL rappresentava se stessa, l'associazione per cui è referente, il Pd o il Comune?" Donella Verdi (Frs): “Dove sono finite le giovani sottratte alla strada?”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 dicembre 2017 08:05
Prostituzione, Serena Perini (PD): “Altri Comuni seguano l'esempio di Firenze

In Palazzo Vecchio, a raccontare davanti a trecento persone la propria odissea di giovane ragazza portata in Italia dalla Romania con la speranza di un lavoro e poi venduta e costretta a prostituirsi con la violenza e le minacce; affrontando la vergogna e il dolore di rievocare, “per amore delle altre ragazze, perché ci sono persone che soffrono tanto e non hanno la forza e il coraggio di liberarsi” e per inviare loro il consiglio “di chiedere aiuto e di sperare sempre che Dio esiste, anche per loro come è stato per me.”E’ una parte della testimonianza di Ionela, ieri a Firenze per l’iniziativa organizzata dalla Cisl di Firenze e Prato contro la prostituzione e la tratta ed a sostegno della campagna ‘Questo è il mio corpo’ lanciata dall'Associazione Papa Giovanni XXIII, per chiedere al Parlamento di approvare una legge per fermare la domanda, il modo più efficace per arginare il turpe fenomeno della prostituzione e della tratta di donne.L’incontro si è svolto nella sala dei gigli di Palazzo Vecchio ed ha visto la partecipazione della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, di don Aldo Buonaiuto della Comunità Papa Giovanni XXIII (che ha strappato dalla strada e accolto Ionela, come altre centinaia di ragazze in tutta Italia) e del sindaco di Firenze, Dario Nardella, che due mesi fa ha emesso, primo sindaco di una grande città italiana, un’ordinanza che colpisce i ‘clienti’ proprio per scoraggiare la domanda di prostituzione.Perché la prostituzione, è stato detto stamani, è un fenomeno esteso e drammaticamente in espansione.

Si stima che in Italia siano oltre centomila le donne costrette a vendere il proprio corpo. Il 37% ha tra i tredici e i diciassette anni. La prostituzione è diventata una vera e propria industria, un business criminale che frutta novanta milioni di euro al mese sulla pelle di ragazze sfruttate, ricattate, umiliate e violentate.“Per questo – ha detto il segretario generale della Cisl di Firenze e Prato, Roberto Pistonina - un sindacato, che è consapevole di quali sono i drammi sociali, non può sottovalutare il problema della tratta, non può non pensare agli ultimi, perché è nella sua missione e nel suo DNA.

Noi crediamo che quella del sindaco di Firenze sia un’ordinanza corretta rispetto a questo problema. Si può fare di più, come dice qualcuno ? Certamente, e noi come parti sociali, congiuntamente alle associazioni di volontariato e alle istituzioni, siamo disposti a fare la nostra parte, per aggredire un fenomeno che non può essere catalogato solo come un problema di ‘degrado delle città’: è un problema di dignità di vita, un dramma sociale e umano, perché queste sono persone strappate dalla loro terra, schiavizzate e costrette a fare la prostitute.”

“E' da apprezzare – sottolinea la presidente della VII Commissione Serena Perini – il coraggio che ha avuto il sindaco Dario Nardella, che ringrazio, che ha firmato l'ordinanza contro la prostituzione ed è per questo che abbiamo fatto l'incontro proprio in Palazzo Vecchio. La speranza è che anche altri comuni seguano il modello Firenze e che a livello nazionale si arrivi presto ad una legge che vieti la prostituzione e lo sfruttamento che c'è dietro ad ogni giovane ragazza o minorenne.

Il Parlamento – prosegue la presidente Serena Perini – è ancora in tempo per approvare una legge per fermare la domanda, il modo più efficace per arginare questo turpe fenomeno. Lo scorso settembre, in Consiglio comunale abbiamo approvato una risoluzione “Per liberare dalla schiavitù della prostituzione” perché Firenze, con la recente ordinanza contro lo sfruttamento della prostituzione, ha deciso di battere questa strada e alcuni sindaci di altre città ne stanno seguendo l’esempio.

E' un importante passo, un salto di qualità – conclude la presidente Serena Perini – nella giusta direzione per creare una nuova mentalità”.

Queste invece le dichiarazioni della consigliera del gruppo Firenze riparte a sinistra Donella Verdi con il capogruppo Tommaso Grassi: "Che fossimo su posizioni diverse riguardo all'ordinanza del Comune di Firenze sulla prostituzione non è certo una novità, ma troviamo paradossale che la Presidente Perini non perda occasione per confondere piani diversi, rilasciare interviste e fare comunicati stampa che non rappresentano la posizione istituzionale e ufficiale del Consiglio comunale.

E' di oggi una nota stampa pubblicata sul sito del Comune in cui riporta una propria dichiarazione in merito ad un incontro organizzato, si legge nella nota della Perini, dalla Commissione 7 del Consiglio comunale quando invece sul sito della CISL è presentata come iniziativa del sindacato. Chi ha raccontato una falsità?". "Ma cosa assai più grave è che la Presidente Perini nella veste istituzionale e non quella di singola Consigliera in cui avrebbe potuto auspicare qualsiasi cosa, dichiari che è a favore della abolizione della prostituzione per legge.

Siamo proprio curiosi di scoprire come intenda fare e se questa dichiarazione rappresenti la sua posizione, quella del Sindaco, quella del Pd, quella dell'associazione di cui è referente toscana o del Comune? Se il Sindaco vuol riaprire il dibattito sulle case chiuse, questa posizione ci sembra infatti alquanto in contrasto. Una situazione tutta da chiarire anche perché la Consigliera è da tempo che confonde su questo tema il suo ruolo istituzionale con quello politico e persino quello associativo nella Papa Giovanni XXIII di cui, apprendiamo dal suo curriculum sul sito del Comune, è attualmente referente amministrativa per la regione Toscana e con la cui equipe nazionale antitratta collabora." "Comprendiamo bene quanto sia difficile per lei trovare altre associazioni che sostengono la sua stessa posizione in materia di prostituzione e della lotta contro la tratta e lo sfruttamento, su cui chiediamo ogni giorno un impegno fattivo dell'amministrazione, oltre l'ordinanza che sta dimostrando ogni limite e la sua inutilità, ma le consigliamo di ascoltare, quantomeno come Presidente di una commissione, anche le altre tante associazioni che la pensano diversamente dal Perini pensiero".

“A due mesi e mezzo dall’emanazione dell’ordinanza del Sindaco per contrastare la tratta e lo sfruttamento della prostituzione e per tutelare le ragazze che ne sono vittima, l’assessore ci ha confermato che sono stati denunciati 17 clienti. Sappiamo, però – aggiunge la consigliera di Firenze riparte a sinistra Donella Verdi – che le ragazze continuano ad esercitare in strada, sia pur in vie defilate e in luoghi più appartati. L’assessore sostiene che la presenza in strada delle prostitute sia diminuita in alcuni quartieri del 40%, in altri fino al 70%.

La Cat, Associazione che aiuta le vittime della tratta, non registra alcun calo della loro presenza, come si apprende dalla stampa. Al di là dei dati palesemente contrastanti, la domanda che nasce spontanea è: dove sono finite le giovani sottratte alla strada? L’assessore non è in grado fornire alcuna risposta. Non sappiamo se, dopo l'entrata in vigore dell'ordinanza, l'Autorità Giudiziaria abbia intrapreso un'indagine per risalire alla rete criminale che recluta le giovani donne, né quante di loro si siano rivolte,in cerca di aiuto, alle strutture preposte per potersi sottrarre a questa schiavitù. Avremmo voluto capire almeno se l’ordinanza avesse aiutato l’uscita delle ragazze dalla prostituzione, sottraendole allo sfruttamento attraverso misure di sostegno e protezione nei confronti loro e dei loro familiari, sia dal punto di vista psicologico che lavorativo, ma nessun dato al riguardo è stato fornito. Attenderemo il termine dei sei mesi – conclude Donella Verdi – per valutarne gli esiti, ma non vorremmo trovarci di fronte all’ennesimo provvedimento di facciata, per ovviare alla cosiddetta “percezione di insicurezza”, peraltro non suffragata da dati reali, piuttosto che contrastare efficacemente la criminalità organizzata, che riduce in schiavitù le vittime di tratta, come l'ordinanza scrive”.

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