Prendi un prestito un pregiudizio e combattilo: la Human Library a Campi Bisenzio

Un milione di euro per il Memoriale di Auschwitz a Gavinana. Convenzione tra Quartiere 5 e Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'Età contemporanea per attività didattiche sul territorio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 aprile 2018 23:45
Prendi un prestito un pregiudizio e combattilo: la Human Library a Campi Bisenzio

Una biblioteca dove i libri sono persone e invece di leggere si ascolta, guardandosi negli occhi e affrontato il proprio pregiudizio, sulla disabilità, sull'omosessualità o sulle minoranze. E' la Human Library, la biblioteca vivente nata in Danimarca nel 2000, portata in Toscana dall'Associazione Culturale Pandora e il 5 maggio arriva anche a Campi Bisenzio, alla Tiziano Terzani di Villa Montalvo. Protagoniste saranno le associazioni del territorio attive su Campi in diversi settori, dalla disabilità, al disagio giovanile alla diversità di genere.

Ci saranno anche 20 richiedenti asilo che già frequentano abitualmente la biblioteca e sono anche impegnati in attività di volontariato civico con le altre associazioni, eseguendo piccoli lavori come la pulizia e manutenzione. Human Library è un progetto che nasce per abbattere i pregiudizi con la conoscenza, colmando lacune culturali attraverso u n confronto diretto. Chi arriva trova coppie di sedie, una di fronte all'altra, e può scegliere i titoli dei "libri viventi", che altro non sono che le storie delle persone, con l'aiuto dei bibliotecari.

Ogni lettura/conversazione dura circa mezz'ora, in modo da poter far circolare il più possibile le storie. Le persone che hanno dato la disponibilità a raccontare la propria vita faranno prima dell'evento del 5 maggio un percorso di formazione con l'associazione Pandora.

"Si sfoglia la storia delle persone e parlando le paure e i pregiudizi scompaiono - commenta il sindaco di Campi Bisenzio - E' un'iniziativa dall'impatto emotivo molto forte, che può cambiare la propria prospettiva, ampliandola. E' un arricchimento culturale per tutti, che implementa il percorso di inclusione e integrazione sociale intrapreso con le associazioni e le realtà che con chi vive un disagio lavorano quotidianamente e a cui va tutto il nostro supporto e ringraziamento".

Dalla Regione Toscana arriva un milione di euro per risistemare il primo piano dell'Ex 3 a Gavinana, nella parte meridionale della città di Firenze, e rimontare ed allestire al suo interno il Memoriale degli italiani ad Auschwitz, l'opera dello studio milanese Belgiojoso - ma con il contributo anche, tra gli altri, di Primo Levi e Maio "Pupino" Samonà - che dal 1980 fino al 2015 ha trovato casa nel Block 21 del campo di sterminio nazista in Polonia e poi è stato ‘sfrattato', impacchettato ed è tornato in Italia, accolto dalla Toscana. Il milione di euro, messo a disposizione del Comune di Firenze, primo lotto di una serie di interventi, servirà in particolare a realizzare un nuovo solaio ed adattare il nuovo ambiente, impianti elettrici e di riscaldamento compresi, per ospitare l'installazione.

I dettagli stanno tutti nell'accordo di programma che ha ricevuto il via libera nei giorni scorsi. Il progetto esecutivo è già stato approvato. Nel cronoprogramma delle attività l'appalto è previsto tra maggio e luglio, con inizio dei lavori ad agosto e inaugurazione per marzo 2019.

"La Regione Toscana da parecchi anni lavora sul fronte della memoria, a partire dai ragazzi – sottolinea la vice presidente ed assessore alla cultura, Monica Barni- . C'e il treno della Memoria diretto ad Auschwitz, negli anni dispari, e il meeting al Mandela Forum, con ottomila studenti, in quelli pari. Per questo, fin da quando nell'ottobre del 2013 l'allora presidente dell'Aned Gianfranco Maris ci scrisse chiedendoci di salvare il Memoriale, la Regione si è dichiarata disponibile ad accoglierlo in Toscana".

Con l'avvio dei lavori, nei prossimi mesi, sarà pubblicato anche un avviso con un concorso con un invito a presentare progetti per l'allestimento didattico dello spazio, per raccontare lo sterminio degli ebrei ma anche l'internamento dei militari italiani dopo l'8 settembre, la deportazione politica e degli omosessuali, dei rom e sinti. Il progetto è del resto ampio. Il Memoriale non sarà ‘solo' un monumento, ma un centro attivo di formazione e diffusione della conoscenza: un museo non-museo, moderno e multimediale, uno spazio dedicato non solo alla Shoah ma a tutti gli stermini.

E di fianco, in una nuova palazzina, sarà allestita una mostra sulla Resistenza e troverà posto la sede dell'Anpi, l'associazione nazionale partigiani. Non mancherà neppure una biblioteca. "Avere a Firenze il Memoriale, all'interno di una struttura attiva – conclude Barni - consentirà ogni giorno a studenti e cittadini di entrare in diretto contatto con la storia passata e di alimentare e attivarne la memoria".

Nei giorni scorsi, presso la sede del Quartiere 5, è stata sottoscritta una convenzione tra il Quartiere 5 del Comune di Firenze e l'Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'Età contemporanea per la realizzazione di attività didattiche, rivolte agli Istituti scolastici presenti sul territorio, sui temi della storia del fascismo, della Resistenza, della seconda Guerra mondiale e del mantenimento della memoria di tali eventi. La proposta è pervenuta al Consiglio di Quartiere dalla famiglia Tayar che, con l'intenzione di onorare la memoria del congiunto Franco Tayar, ha manifestato l'intenzione di destinare alcune risorse allo svolgimento di attività storico-didattiche da tenersi presso gli Istituti scolastici del Quartiere 5 individuando nell'IRST, congiuntamente al Consiglio di Quartiere, il soggetto idoneo per statuto, a poter realizzare tale compito. Il presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli, presente alla stipula della convenzione, ringrazia la famiglia Tayar per la sensibilità e disponibilità dimostrata.

“La conservazione della memoria per i fatti che coinvolsero anche il territorio del Quartiere 5 fra il '43 e il '44 ha, oggi, sempre più bisogno di essere sostenuta e i fatti, fedelmente riletti nel loro accadimento storico, resi vivi anche nei percorsi di conoscenza che si propongono ai ragazzi delle scuole. In questo caso – continua il presidente del quartiere 5 Cristiano Balli – si tratta di ragazzi della scuola secondaria di primo grado e le attività che saranno sostenute con il contributo della famiglia si inseriscono in un percorso di collaborazione già iniziato tra Quartiere 5 e IRST e che ha portato alla realizzazione della pubblicazione I luoghi della Guerra della Resistenza nel territorio del Quartiere 5”.

“Come Istituto della Resistenza – dichiara il presidente Simone Neri Serneri – siamo molto lieti di questa collaborazione che dimostra come la memoria è un bene collettivo che vive, e fruttifica, senza esaurirsi in qualche rituale, quando muove – come in questa occasione – dalla sollecitazione e dal sostegno di cittadini che hanno un’alta coscienza civile e incontra la disponibilità e l’appoggio di istituzioni pubbliche ed enti quali il nostro, per animare un percorso educativo volto a promuovere la partecipazione attive delle giovani generazioni”. 

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