Prato: notificato il provvedimento di revoca dell'alloggio temporaneo alla Ahmetovic

Le due occupanti, come previsto dalla legge, hanno dieci giorni di tempo per le osservazioni. Tutti fermi i piani di inclusione sociale con il denaro della UE

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 luglio 2017 16:23

Il Comune di Prato ha notificato oggi il provvedimento di revoca dell’assegnazione dell’alloggio temporaneo a Djula Ahmetovic e Patrizia Ahmetovic. Le due occupanti, come previsto dalla legge, avranno dieci giorni di tempo per presentare osservazioni.

A Sesto Fiorentino il Sindaco Lorenzo Falchi ha notificato a 50 cittadini di etnia Rom, tra cui 16 minorenni, tutti domiciliati in Via Ponte a Giogoli, loc Osmannoro, in un edificio di proprietà Ikea, l'ordinanza sindacale n. 328. Il primo cittadino ha richiesto l'“abbandono immediato della struttura entro e non oltre le ore 12.00 del 10 luglio 2017”. Il documento fa riferimento alle carenze sanitarie e mancanza di servizi igienici ed acqua. Ieri, Mihai Nicolae, delegato locale del Consiglio Nazionale dei Rom, Sinti, Caminanti (RSC) e Marcello Zuinisi legale rappresentante dell'Associazione Nazione Rom (ANR) hanno presentato richiesta di “sospensione dell'ordinanza sindacale” e “contestuale di incontro tra Comune di Sesto Fiorentino, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, UNAR Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, Ministero Lavoro, Agenzia Coesione Territoriale, RSC” implementando la Strategia Nazionale e gli schemi di governance e di inclusione. Nel documento viene richiamata la proposta al Sindaco Gianni Gianassi, il 20 luglio 2010, da UNAR di “realizzare interventi strutturali volti a consentire alla comunità Rom una sistemazione abitativa dignitosa ed un inserimento nel contesto sociale e lavorativo cittadino”.

Ma Gianassi e l'ex Sindaco di Firenze Matteo Renzi, quello attuale Dario Nardella e il Sindaco di Scandicci Sandro Fallani dettero il via ad una serie di sgomberi: il 16 giugno 2011 dal campo di Ponte a Quaracchi, il 9 aprile 2013 da un terreno di Quaracchi, il 3 dicembre 2013 da Via Sette Regoli a Scandicci, il 25 maggio 2015 dall'ex Cnr sempre a Scandicci, il 29 settembre 2015 dal Capannone di Quaracchi. Dopo lo sgombero, 80, di 120 cittadini presenti nel Capannone si spostarono di poche centinaia di metri, entrando in un terreno privato in Via Lucchese, sempre nel Comune di Sesto, dove sono state edificate nuove baracche.

Altri 40 presero possesso dell'edificio abbandonato di proprietà Ikea. Tra loro, 14 minorenni, tutti iscritti e frequentanti le scuole ed altri due in età non scolare. Ai 40 si sono aggiunti recentemente altri dieci cittadini Europei, sempre di etnia Rom.

L'Europa ha finanziato i piani FES, FESR, FEASR 2014 - 2020, PON METRO 2014 – 2020 (894.000.000 euro) e PON INCLUSIONE 2014-2020 (1.250.000.000 euro) nei quali, la cifra economica complessiva destinata all’Italia, è di 32 miliardi di euro: il 20% è destinato a promuovere inclusione sociale di senza fissa dimora e RSC. Ad oggi i progetti sono inesistenti.

Per questo motivo ANR si è rivolta ai Carabinieri ed all'Autorità Nazionale Anticorruzione: il Consiglio dell'Autorità, nell'adunanza del 26 ottobre 2016, ha deciso di trasmettere gli esposti alla Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. La denuncia, arricchita di nuove testimonianze è stata nuovamente notificata, il 08.06.2017, allAnticorruzione: la Presidenza del Consiglio dei Ministri formalmente denunciata per omissioni ed abusi.

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