Pisa: il Cern dei Big Data, un sistema europeo di competenze

A Firenze la prima maratona Hacker italiana dedicata alla tecnologia europea FIWARE. Presentato il progetto Mida, intelligenza artificiale per l’automazione della diagnostica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 aprile 2015 08:27
Pisa: il Cern dei Big Data, un sistema europeo di competenze

FIRENZE- Lungo le anse dell'Arno sta per nascere "SoBigData", una nuova infrastruttura di ricerca su Big Data e Social Mining (le raccolte e gli utilizzi dei dati) con l'obiettivo di creare un ecosistema europeo integrato di dati, strumenti e competenze che renda possibili scoperte scientifiche e nuove applicazioni su tutte le dimensioni della vita sociale ed economica memorizzate in quelle briciole digitali disseminate nelle nostre attività quotidiane che è ormai usuale chiamare Big Data. "Si tratta - spiega Emmanuele Bobbio, assessore regionale alla ricerca - del primo riferimento di questo tipo riconosciuto a livello europeo che sarà applicato nel campo della ricerca innanzitutto, ma creerà anche data scientist e data analyst che potranno ancora generare nuove start -up.

In sintesi, SoBigData sarà un motore per ricerca, formazione e impresa". La Commissione Europea ha infatti finanziato, sul programma Horizon2020, un progetto ("SoBigData") sostenuto dalla Regione Toscana, con il Cnr di Pisa che guida una dozzina di soggetti partner provenienti da sette diversi Paesi (Regno Unito, Germania, Estonia, Finlandia, Svizzera, Olanda oltre che Italia): università, scuole di alta formazione, istituti di ricerca. Il progetto è stato approvato con tutto il finanziamento richiesto: 6 milioni di euro.

Oltre al Cnr (con Isti: Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione), i partner italiani - tutti comunque targati Toscana - sono tre: l'Università di Pisa, la Scuola Imt di Lucca, la Scuola Normale Superiore di Pisa. "SoBigData" - sottolinea Fosca Giannotti di Isti/Cnr Pisa, coordinatrice del progetto - "si propone come una sorta di Cern dei Big Data, un laboratorio per accelerare la conoscenza sociale come bene comune: la comunità scientifica internazionale, gli innovatori e gli startupper potranno usare i suoi servizi come una specie di 'galleria del vento digitale' capace di rendere possibili esperimenti di analisi e simulazioni sociali su grande scala, prototipi di nuovi servizi e nuovi prodotti basati sui Big Data". Emmanuele Bobbio sottolinea la rilevanza di questa infrastruttura toscana.

"Siamo fieri - ha detto - di presentare un modello che così come è strutturato, centrato sul pubblico e non sul privato come Facebook, Google, Amazon, è il primo esempio nel mondo. Questa infrastruttura intende riportare al centro del dibattito, scientifico ma non solo, anche il delicatissimo snodo tra tecnologia e società volendo dare centralità al fattore umano in una cornice comunque rispettosa della privacy. Nel complesso mondo dei Big Data c'è, infatti, urgente necessità di ricercare contenuti per un nuovo umanesimo in modo che la tecnologia si sviluppi senza offendere la dignità della persona umana: e questo tipo di frontiere non può che passare dalla Toscana".Sarà Firenze a ospitare la prima Maratona Hacker italiana dedicata alla tecnologia europea FIWARE. Il 10 e l’11 aprile, infatti, presso la sede cittadina del gruppo Buongiorno! in Viale Giovine Italia, avrà luogo il primo FIREWARE HACKATHON italiano organizzato da IMPACT (Mobile Internet Projects Accelerator), uno dei 16 consorzi selezionati dall’Unione Europea nell'ambito del Seventh Framework Programme e guidato dalla stessaBuongiorno (tramite b-ventures) insieme a ISDI, Teknologiudviking ApS, Seaya Ventures più una rete di imprenditori e noti professionisti dell'ecosistema europeo digitale in qualità di mentor. L’Hackathon (parola composta che deriva da Hack + Marathon) è un incontro tra programmatori, sviluppatori e grafici web per lo sviluppo collaborativo di software che può durare da un giorno fino a una settimana.

L’evento di Firenze, il secondo di tre previsti a livello internazionale (il primo si è tenuto a Madrid lo scorso settembre), durerà ininterrottamente 24 ore tra workshop e sviluppo, al fine di trasformare idee in progetti concreti che sfruttino la piattaforma cloud e open source FIWARE. Questa tecnologia, voluta dall’Unione Europea, è in grado di offrire un set di API (Application Programming Interfaces) dalle specifiche pubbliche e “royalty-free” (licenza che permette l'utilizzo di una risorsa - foto, video, audio - con limitate restrizioni sul suo utilizzo e pagando una cifra iniziale estremamente contenuta) per lo sviluppo e la pubblicazione di applicazioni e servizi internet a basso costo in numerosi ambiti di applicazione: comunicazione, video, media e pubblicità, design, educazione, intrattenimento, commercio elettronico, dispositivi periferici, connected TV, infrastrutture, sicurezza, finanza, smart city e social network. La registrazione all’evento è gratuita: dopo la presentazione del programma di accelerazione IMPACT e un workshop su FIWARE con dimostrazioni specifiche inizieranno le 24 ore dedicate alla formazione dei team e allo sviluppo dei progetto con il supporto di tutor dedicati.

Developer, marketing manager e designer potranno presentarsi in team già formati o formare la propria squadra (da un minimo di 2 a un massimo di 4 persone) combinando attentamente competenze sia tecnologiche che imprenditoriali al fine di sviluppare un’idea correlata alle macrocategorie identificate nel programma FIWARE Accelerate e costruire un prototipo funzionale. In palio 5.000 euro in premi per i migliori tre progetti - 2.500 al primo, 1.750 al secondo e 750 al terzo - e la possibilità per tutti di conoscere più da vicino IMPACT.

Il programma di accelerazioneprevede il finanziamento fino a 64 imprese in due anni con seed da 100mila euro a fondo perduto senza cessione di quote di capitale e un percorso di training&mentoring di 6 mesi. Dopo la prima selezione di 19 imprese avvenuta lo scorso febbraio, il 1 aprile verrà infatti aperto il secondo bando di partecipazione.

«Innovazione e trasferimento tecnologico sono la base per far affrontare in condizioni competitive la sfida dell’internazionalizzazione alle piccole e medie imprese toscane e permettere loro di affermarsi in un mercato globale». Lo ha dichiarato il consigliere regionale Gian Luca Lazzeri a margine della presentazione del progetto “Mida: Intelligenza artificiale per l’automazione della diagnostica” avvenuta mercoledì a Firenze nella sede della Mecoil Diagnosi Meccaniche Srl. Il progetto Mida è un sistema sviluppato da Mecoil in collaborazione con Resolvo Srl e l’Università di Firenze per rendere più rapida la diagnosi dei malfunzionamenti del “sistema macchina” tramite il controllo online dell’olio lubrificante.

Si tratta di un mix di tecnologie e sensori specifici interfacciati su una piattaforma web che consente in tempo reale di acquisire i principali dati operativi dell’olio in esercizio, comunicandoli ad una intelligenza artificiale. Al progetto, a febbraio 2015, è stato riconosciuto dal Consiglio Regionale il Premio Impresa + Innovazione + Lavoro per la categoria piccole e medie imprese. «In base ai dati Irpet – ha sottolineato Lazzeri –in Toscana il numero di piccole e medie imprese ad alta crescita nel settore manifatturiero è pari a oltre 3.500 unità con un fatturato di oltre 23 miliardi di euroe un impiego di oltre 93mila addetti.

Nel periodo 2008-2014 a fronte di un crollo in Italia pari al 24,5% degli investimenti, nella nostra regione la perdita si è fermata al -20%. Oggi l’export toscano, che dal 2008 al 2014 è comunque rimasto sopra la media di quello nazionale, sta tornando a crescere. Le nostre Pmi rappresentano un insieme eterogeneo di aziende il cui contributo al processo di innovazione non include solo nuovi prodotti e servizi basati su ricerca e lo sviluppo ma anche migliori processi e progetti come nel caso di Mecoil. Questo processo per non essere arrestato necessita di investimenti in innovazione e trasferimento tecnologico.

Una sfida che la Regione ha accettato prima di tutto operando una riorganizzazione del sistema regionale dell'innovazione con la creazione di 12 distretti tecnologici. Il loro compito è quello di sostenere la competitività delle imprese e la loro capacità di investimento in ricerca e innovazione grazie alla presenza, all’interno di ogni distretto, di tutti gli attori del sistema che lega imprese, ricerca e mercato. La strada verso l’innovazione è stata battuta in secondo luogo con i bandi nell’ambito del programma PorCreo, “costruiti” grazie al fondo europeo per lo sviluppo regionale.

Compito delle istituzioni – ha concluso – deve essere quello di rimuovere ostacoli al processo di internazionalizzazione e mantenere alto il tasso di dinamicità e crescita delle nostre piccole e medie imprese preparandole ad essere competitive sul mercato internazionale».

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