​Piccoli ospedali, la Toscana si è già organizzata

Piccoli ospedali, in Toscana non chiuderanno?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 maggio 2014 17:14
​Piccoli ospedali, la Toscana si è già organizzata

 La rete dei piccoli ospedali, e la loro riorganizzazione, sancita dai patti territoriali siglati nel 2013, e realizzata o in corso di realizzazione, porrebbe le strutture toscane già in linea con i contenuti del Patto per la salute attualmente in discussione tra Regioni e Ministero.

In Toscana, il regolamento di riorganizzazione proposto dal Ministero della salute, qualora confermato, "non si tradurrà nella chiusura di alcune strutture ospedaliere, in quanto la Regione, con vari atti, a partire dalla delibera 1235 del dicembre 2012, ha emanato disposizioni per individuare le caratteristiche delle tipologie di ospedale a cui le strutture ospedaliere dovranno aggiornare la propria organizzazione, per assicurare la presa in carico delle persone assistite, secondo livelli di gravità e di bisogno differenziati" fa sapere l'assessore alla Sanità.

Tutto questo sarebbe contenuto nei Patti territoriali e nel Piano Sanitario in discussione in Consiglio Regionale. "L'attenzione verso le comunità di riferimento - sottolinea l'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni - è dimostrata dalla sottoscrizione a livello locale dei Patti territoriali, che nei mesi passati ha impegnato l'assessorato, l'Uncem, gli enti locali. In coerenza con gli atti regionali, i Patti territoriali garantiscono lo sviluppo dei piccoli ospedali, che con pari dignità andaranno a costituire parti essenziali, strutturalmente e professionalmente integrate nella più vasta rete regionale degli ospedali toscani.

Il protocollo d'intesa tra Regione e Comuni toscani, in cui è presente l'ospedale di prossimità, ha costituito la base per le sottoscrizioni dei Patti territoriali. E sono già stati siglati, o sono in fase di sottoscrizione, gli accordi per rivedere funzioni e compiti degli ospedali di piccole dimensioni all'interno della rete ospedaliera toscana".

Così risponde il consigliere regionale Stefano Mugnai: "Un comunicato privo di notizia che tenta di rassicurare i cittadini sul futuro dei piccoli ospedali, i presidi di comunità. Una parte di vero nella nota c’è: in effetti qui in Toscana ormai il danno di un’ipotesi di riorganizzazione che mette in zona rischio oltre una dozzina di ospedali territoriali (Fivizzano, Pontremoli, Barga, Castelnuovo Garfagnana, San Marcello Pistoiese, Volterra, Portoferraio, Casentino, Valtiberina, Valdichiana, Figline Valdarno, Pigliano, Castel del Piano e Orbetello) ormai è stato fatto.

Non si vede, tuttavia, di cosa andar fieri. Basta andare a visitarli, i piccoli ospedali della Toscana; basta andare a parlarci, coi cittadini e con le istituzioni locali. Basta, insomma, per un momento smettere di emanare ‘grandi bellezze’ e mettersi in ascolto dei territori per rendersi conto che i piccoli ospedali non attraversano certo una fase di potenziamento. Tutt’altro. Si stenterebbe dunque a comprendere la ratio della nota della giunta regionale se non venisse in soccorso il calendario: siamo a sei giorni dalle elezioni, con le amministrative che interessano molti comuni della Toscana i cui cittadini si preoccupano e non poco per le loro sorti sanitarie.

E allora, ecco il comunicato. Siamo alle solite, con la giunta che proprio non ce la fa a distinguere il livello istituzionale dal partito. Serve un disegnino?»

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