Piazzale Michelangelo, La Manif Pour Tous espone bandiera contestata

Tommaso Grassi: "Una manifestazione illegale, fatta senza chiedere nessun permesso, senza pagare la tassa d'occupazione di suolo pubblico"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 marzo 2015 16:25
Piazzale Michelangelo, La Manif Pour Tous espone bandiera contestata

Il Circolo di Firenze de La Manif Pour Tous Italia ha esposto in Piazzale Michelangelo una bandiera di 600mq con il simbolo della famiglia.

"Con questo gesto simbolico intendiamo riaffermare la centralità assoluta della famiglia per lo sviluppo personale e il progresso sociale, oggi che la famiglia è tenuta nella peggiore indifferenza politica ed è sotto l’attacco di ideologie relativiste che ne vorrebbero dissolvere le inimitabili specificità, fondate soprattutto sulla naturale complementarietà sessuale tra l’uomo e la donna". La Manif ribadisce "il diritto intangibile di ogni persona di poter crescere con un papà e una mamma, e di non essere degradata a prodotto commerciabile con le tecniche di fecondazione artificiale o di utero in affitto.

La Manif denuncia anche i gravi attentati contro la libertà educativa delle famiglie attualmente in corso nelle scuole italiane, dove tengono lezioni sulla sessualità e l’affettività associazioni gay o femministe ispirate ad ideologie prive di ogni fondamento scientifico e psicopedagogico". “Giovedì scorso al piazzale Michelangelo un nuovo atto grave, illegittimo, omofobo e razzista. Una manifestazione illegale, fatta senza chiedere nessun permesso, senza pagare la tassa d'occupazione di suolo pubblico al Comune di Firenze” denuncia Tommaso Grassi, Consigliere comunale del gruppo Firenze riparte a sinistra in seguito alla manifestazione di 'La Manif Pour Tous', che ha esposto, così come in altre città toscane e italiane una bandiera di 600 metri quadrati.

“Il comunicato stampa pubblicato per rivendicare l'esposizione del grosso telo rosa - continua Grassi - contiene frasi oltre ogni limite. Sentire parlare di difesa delle “inimitabili specificità della famiglia quale naturale complementarietà sessuale tra l’uomo e la donna” e di “denuncia dei gravi attentati contro la libertà educativa delle famiglie attualmente in corso nelle scuole italiane, dove tengono lezioni sulla sessualità e l'affettività associazioni gay o femministe ispirate ad ideologie prive di ogni fondamento scientifico e psicopedagogico”.

“E' indispensabile che la città e il Consiglio comunale – conclude Grassi – debbano risponde all'offesa perpetrata nei confronti di molti. E si dimostri che la maggioranza e la totalità della cittadinanza non è offuscata dall'odio per il diverso, difende i diritti dei propri cittadini e mira ad ottenere risposte concrete. Si abbia il coraggio fin da subito di riconoscere a pieno e di trascrivere i matrimoni contratti all'estero da persone dello stesso sesso e si approvi a livello nazionale una legislazione che, togliendo ogni dubbio interpretativo, dia reali e tangibili diritti, che basandosi sulla libertà personale degli individui e dei loro sentimenti, riconosca il matrimonio, lo status di famiglie e l'accesso all'adozione anche alle coppie dello stesso sesso”.

I consiglieri comunali del Pd Arianna Poggi e Simone Falorni intervengono sull’accaduto anche ad Empoli: "Riteniamo quest’atto grave ed eccessivo. Oltre ad essere un’occupazione illegittima di suolo pubblico, poiché non è stata richiesta all’amministrazione nessuna autorizzazione. Questo per opporsi, a detta dell’associazione, ad un processo di allargamento dei diritti civili verso quelle coppie formate da soggetti dello stesso sesso, in difesa delle "inimitabili specificità della famiglia quale naturale complementarietà sessuale tra l’uomo e la donna Riteniamo che chiunque viva il nostro tempo non potrà che disapprovare questi goffi tentativi, sia nel metodo che nel merito, di evitare l'inevitabile, ovvero l'affermazione una volta per tutte di tali diritti.

Il nostro Paese ed i cittadini italiani sono ormai pronti a tale riconoscimento, come lo è da tempo anche il nostro Stato di diritto, che con molte pronunce sta affermando e riconoscendo diritti a questi legami di fatto con un grave e colpevole ritardo, invece, del Legislatore. Dopo la sentenza del Tribunale di Grosseto dello scorso anno, sono stati fatti molti passi avanti in vari comuni, compreso il nostro, che coraggiosamente hanno deciso di difendere diritti dei propri cittadini con risposte concrete, nonostante la circolare contraria del ministro dell’Interno Alfano. Il Partito Democratico ha assunto, rispetto al passato, una posizione chiara e ferma su tali argomenti, sia sotto il profilo della proposta politica (le unioni civili sul modello tedesco), sia rispetto ai tempi per la sua approvazione, calendarizzando normative in merito subito dopo le riforme costituzionali ed elettorale. Ciò ha già trovato, quanto meno nelle dichiarazioni al momento rese dai rappresentanti delle forze politiche parlamentari, una maggioranza ampia ed allargata rispetto a quella governativa, a cui si affianca l'attività politico-culturale costante di associazionismo e movimenti, pure nella nostra città. Tutto ciò fa confidare nell'approvazione, a breve, di una legge in Parlamento, superando le polemiche, in alcuni casi ideologiche, in altri legate alla paura, che in passato hanno insabbiato ogni tentativo del legislatore.

E con buona pace dei più ardui e cronici oppositori, che con le proprie convinzioni cercano ancora di tenere sotto scacco la libertà personale degli individui e dei loro sentimenti" 

Foto gallery
In evidenza