Pensioni di reversibilità: non previdenza, ma assistenza

Sta per crollare un altro pilastro della cultura economica italiana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 febbraio 2016 10:23
Pensioni di reversibilità: non previdenza, ma assistenza

Riformare le pensioni, questa la ricetta di molti governi succedutisi nel tempo. La risposta della piazza è stata spesso aspra poiché si è intaccato un diritto acquisito fondamentale nella cultura italiana. L'età pensionabile è notevolmente slittata rispetto alle baby pensioni o prepensionamenti con lo scivolo, mentre le pensioni d'oro restano nella cronaca come caratteri indelebili.La fotografia: è ancora quella di un Paese per vecchi dove i giovani lavorano, poco e male, per pagare la pensione ai nonni che, in fin dei conti, li mantengono.Il Governo Renzi, che ha tracciato il "bilancio di gestione" raccontando un'Italia che riparte economicamente, non sembra essere indenne alle critiche sullo spinoso argomento.

 "Oggi torna di attualità il tema delle pensioni - dichiara l'Unione Sindacale di Base di Firenze - ma non come ci aspetteremmo per rimettere in discussione l’infame legge Fornero (votata da tutti, anche dall’attuale partito di governo) che ci costringe a trascorrere la vita sul lavoro, mentre milioni di giovani sono per strada alla vana ricerca di un lavoro che non c’è. Il Governo Renzi parla nuovamente di pensioni ma solo per apportarvi ulteriori tagli e stavolta a farne le spese saranno le pensioni che vengono denominate di reversibilità, cioè quelle che vanno appannaggio del coniuge superstite, nella maggioranza dei casi alle vedove (considerato che l’età media delle donne è più lunga) ma anche ai figli minori senza reddito o che studiano".

"Praticamente, la pensione di reversibilità, verrà considerata al pari di una prestazione assistenziale e non previdenziale. Quindi non sarà più un diritto ma sarà legata all’ISEE. Dimenticando che la maturazione della pensione e il suo importo è legata sempre e comunque ai contributi versati dal lavoratore o dalla lavoratrice nella propria vita lavorativa. Ancora una volta questo Governo dimostra di voler smantellare tutte le conquiste ed i diritti individuali acquisiti in oltre un secolo di storia dai lavoratori e dalle lavoratrici di questo paese, con l’unico scopo di far cassa nell’interesse delle banche e di un Europa che si dimostra sempre più non essere dei popoli ma dei potentati di ogni risma" conclude la USB Firenze.

Il Segretario provinciale del PRC di Arezzo, Fausto Tenti, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Non c'è stato Presidente del Consiglio che non abbia smontato pezzo per pezzo la struttura portante del sistema pensionistico conquistato con le lotte operaie e studentesche dell'autunno caldo del 1969. Il fine è stato quello di spazzare via un diritto sancito dagli articoli 36 e 38 della Costituzione: chiudere il ciclo lavorativo della propria vita con dignità e affrontare con serenità la vecchiaia.

Per questo motivo si sono inventate bugie clamorose sui falsi buchi di bilancio dell'Inps, sul falso costo pensionistico più alto d'Europa, statistiche mistificanti, fondi privati e pubblici aperti o chiusi, tutti inganni sostenuti da chi detiene il potere economico/finanziario e mediatico...Oggi prendiamo atto che queste leggi anticostituzionali (ultima quella Fornero) hanno portato la realtà pensionistica allo sfascio, dove le future pensioni con il nuovo calcolo contributivo saranno di entità inferiore del 50 % rispetto al precedente calcolo retributivo e dove l'allungamento dell'età pensionabile, in prospettiva, supererà i 70 anni di età".

"Ma adesso lorsignori del governo Renzi/Alfano/Verdini si vogliono davvero superare: costoro evidentemente non ritengono le pensioni come un diritto costituzionale riguardante la retribuzione differita, e hanno già avuto il coraggio di togliere la perequazione semestrale con l'adeguamento al costo della vita... hanno già modificato con decreto una sentenza della Corte Costituzionale che obbligava il governo a rendere il maltolto ai pensionati (dalla legge Fornero) che agiva con il blocco delle perequazioni a chi deteneva una pensione lorda superiore a tre volte il minimo (1.100 euro netti mensili), rimborsando loro un'elemosina... Ma la decisione ancora più grave sta nel fatto che il governo attuale vuole sostanzialmente abolire le pensioni di reversibilità concesse ai coniugi dei pensionati deceduti.

Pensioni che sono finanziate dai contributi versati... è chiaro questo? Quindi cotanto esecutivo illegittimo, non eletto da nessuno, si appresterebbe ad operare una rapina con destrezza, un vergognoso scippo, un'estorsione di Stato vera e propria.Sentite bene: nel disegno di legge con il quale, in modo roboante, il governo vorrebbe destinare risorse per contrastare le povertà, in realtà i soldi li andrebbe a "raschiare" proprio ai poveri coniugi rimasti vedove/i.

Infatti le pensioni non verrebbero più concesse in base al reddito individuale, bensì in base all'ISEE del nucleo familiare. Ciò significa che almeno il 60% delle persone interessate non prenderà la pensione di reversibilità, e gli altri la prenderanno in misura molto ridotta: e - ripeto - si parla di contributi versati! Non trovo le parole giuste per esprimere appieno il mio sdegno verso quella che sarebbe, se portata avanti, una "Vergogna di Stato": Italia, svegliati, non farti ulteriormente anestetizzare da questo manipolo di giannizzeri che ci (s)governano..." conclude Tenti

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