Pelletteria, Toscana aumenta controlli verso la moda etica

Rendere sempre più tracciabile e trasparente la filiera della pelle. Donzelli: "Mentre i cinesi rubano l'economia Toscana, Rossi gli fa da 'palo'"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 dicembre 2014 15:50
Pelletteria, Toscana aumenta controlli verso la moda etica

Si tratta di un passo fondamentale per facilitare il controllo, contrastare illegalità, contraffazioni, concorrenza sleale lungo l'intera filiera. L'alleanza, che vede lavorare per lo stesso obiettivo, fianco a fianco, Regione, sindacati e imprese, faciliterà i controlli lungo un percorso già tracciato nei mesi scorsi grazie al varo del Progetto legalità, siglato da associazioni di categoria e sindacati dell'area fiorentina, che ha definito linee guida e introdotto standard di riferimento per la subfornitura, attivando progetti condivisi per migliorare la sostenibilità ambientale delle produzioni, come ad esempio il progetto Scarto a impatto zero.

"Abbiamo l'ambizione di fare della Toscana la prima regione al mondo della moda etica" così il presidente Enrico Rossi, spiega la firma, avvenuta oggi a Palazzo Strozzi Sacrati, del protocollo d'intesa "Per la legalità e la qualificazione della pelletteria in Toscana". Hanno firmato Confindustria, Cna, Cgil, Cisl e Uilcon l'obiettivo di rafforzare anche dal punto di vista dell'impatto sociale, un settore di punta dell'economia regionale che, come ha ricordato il presidente, vale in termini di export quanto l'intera General Electric, ovvero un 12% del volume complessivo delle esportazioni toscane, con migliaia di addetti e una crescita che, dal 2011 ad oggi, è stata del 30%.  "Il patto di oggi - spiega ancora Rossi - servirà, come è già stato fatto con ottimi risultati nel distretto del cuoio per l'impatto ambientale, a rafforzare garanzie e controlli lungo la filiera, facendo emergere illegalità, contrastando sfruttamento ed evasione fiscale, attraverso l'estensione della certificazione sociale.

Tutto ruota attorno ad un elemento nuovo ed inedito, cioè l'introduzione di un soggetto pubblico esterno, che è la Regione, per eseguire i controlli e il monitoraggio". La firma di oggi si traduce da subito in una serie di atti concreti. Dice Rossi: "Il riferimento operativo del tavolo regionale di monitoraggio istituito dall'accordo saranno i 74 operatori per la sicurezza che stanno già lavorando a pieno ritmo con il progetto Prato. Pensiamo, inoltre, che il sistema dei controlli potrebbe essere rafforzato anche con parte del personale che sarà trasferito alla Regione dalle Province.

La Regione valuterà poi l'introduzione di sgravi fiscali e incentivi per le imprese che aderiscono al protocollo, attraverso corsie preferenziali o premialità". Il presidente ha annunciato che hanno dato disponibilità ad aderire all'intesa alcuni grandi marchi della moda presenti in Toscana, come Gucci, presente alla firma, come Ferragamo e Fendi, mentre altri, fra i quali Prada, Bulgari e MontBlanc sono stati contattati. Presente alla firma anche l'assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini che, al rientro dopo le feste, convocherà la cabina di regia e si metterà al lavoro per dare attuazione all'intesa.

"Un'intesa – ha detto – che rappresenta la cifra della Toscana, una regione che tiene insieme diritti e qualità del lavoro e che vede organizzazioni datoriali e sindacati lavorare a fianco, insieme alla Regione, per difendere e rilanciare la competitività delle sue imprese".

Gli obiettivi indicati sono cinque: lo sviluppo di sinergie fra sistemi di mappatura, tracciabilità della pelletteria, sostenibilità economica della filiera e sistemi di controllo delle istituzioni pubbliche; definizione di standard di tracciabilità per disincentivare la concorrenza sleale lungo la catena della subfornitura; la condivisione e il reclutamento di imprese della pelletteria che aderiscano al progetto; l'individuazione dei fabbisogni formativi legati ai nuovi sistemi di tracciabilità e certificazione; la sperimentazione di sistemi di controllo innovativi, sviluppati con il contributo di Camere di commercio ed enti tecnici.

La Regione varerà incentivi come sgravi Irap ed inserirà premialità e riserve sui bandi regionali per gli aiuti alle imprese e per la formazione. Le associazioni di categoria e i sindacati lavoreranno per reclutare le aziende, invitandole ad aderire ad un sistema di monitoraggio congiunto, per difendere efficacemente la legalità dell'intera filiera. Un valore aggiunto che servirà a combattere la contraffazione e il lavoro sommerso, a rendere più stringenti i controlli e, in ultima analisi, a rendere più competitive le imprese. "Non era necessaria la platea nazionale, per smascherare il bluff dei controlli della Regione Toscana nei capannoni dei cinesi, lo diciamo da sempre sia noi sia l'ex assessore di Prato Aldo Milone: il caso della trasmissione ‘Report’ e di Gucci mostra che avevamo ragione, e che le ispezioni portate avanti dalla Regione - soprattutto a Prato, ma non solo - legalizzano l’irregolarità o ancora peggio fanno da sentinella prima che arrivino i controlli veri, aiutando chi, una volta ‘pizzicato’ può cambiare zona e ricominciare" questo quanto sostiene il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia e candidato governatore Giovanni Donzelli, insieme ai consiglieri Paolo Marcheschi e Marina Staccioli: “Siamo stati decine di volte nei capannoni dei cinesi coi giornalisti e con le telecamere per denunciare queste situazioni – spiegano – quindi conosciamo piuttosto bene la vicenda.

Le squadre di Rossi, che fanno vanto di aver segnalato una manciata di aziende, in realtà non hanno alcun potere concreto non essendo formate da personale interforze (Asl, polizia, ispettorato del lavoro, finanzia, ecc…). Di fatto mentre i cinesi rubano l'economia Toscana, Rossi gli fa da 'palo'" conclude Donzelli.

In evidenza