Paulo Sousa: “Sarò simile a Montella nel promuovere un calcio d'attacco e propositivo”.

Il nuovo tecnico viola si presenta ed esprime le sue idee. Pradè e Roog mostrano un certo ottimismo sul problema Salah.

Alessandro
Alessandro Lazzeri
23 giugno 2015 00:13
Paulo Sousa: “Sarò simile a Montella nel promuovere un calcio d'attacco e propositivo”.

Una presentazione irrituale, non tanto per le consuete e, tutto sommato, scontate domande dei giornalisti quanto per l'intelligenza il garbo e la cultura con cui ha risposto il tecnico lusitano.

Se è ovvio citare Rui Costa, non altrettanto ovvio è stato citare i due grandi scrittori Tabucchi e Pessoa. A parte queste notazioni letterarie ed extracalcistiche, il tecnico lusitano ha espresso con proprietà e chiarezza le sue motivazioni e convinzioni.

"Sono diventato migliore da calciatore in Italia- ha affermato il tecnico- e sono molto contento di esserci tornato, è una sfida bellissima. Sono stato un grande fan di Vincenzo Montella e del suo calcio e sono quindi onorato di ereditare la sua squadra. Vogliamo essere consapevoli delle nostre capacità coinvolgendo i tifosi attraverso i goal. Il traguardo da raggiungere sarà quello del buon lavoro svolto insieme e arricchire i giocatori. La società ha valori umani molto vicini ai miei, la loro posizione è chiara e importante.

Dovevo raggiungere un compromesso con il Basilea e sono onorato del fatto che la Fiorentina mi abbia dato questa fiducia. La ripagherò con i risultati. Il calcio è la mia vita e la mia passione, capisco che diversi tifosi possano non accettare il mio arrivo ma voglio lavorare per arrivare a traguardi importanti e farli ricredere. Conosco bene Rui Costa e il suo amore per la città, spero di portare la sua stessa gioia. Tutti i giocatori della Fiorentina sono importanti e con delle qualità, sarà la società a decidere con me il futuro di alcuni di loro.

Ovunque sono andato ho cercato di capire le persone cercando di essere coinvolto nel quotidiano. Sono sempre ripartito dai giocatori, il lavoro di Montella è stato molto positivo. Non lascio mai quello che è stato fatto prima e lo capisco attraverso i giocatori. Insieme troveremo una nuova identità. Sarò simile a Montella nel promuovere un calcio d'attacco e propositivo cercando di imporre il gioco e non subirlo, attraverso intensità e qualità. Voglio dare una mia impronta alla squadra anche con personalità e coraggio.

Dobbiamo capire i bisogni dei tifosi e aiutarci a vicenda, cercheremo di averli anche in allenamento. Per fare goal non servono necessariamente undici punte, i moduli si basano sulle ricchezze tattiche dei giocatori. Voglio fare giocare i miei calciatori ai massimi livelli. Lavoreremo con passione e convinzione tutti insieme per raggiungere traguardi importanti. Firenze è una città bellissima e di grande intelligenza."

Sousa afferma di non prediligere un modulo su tutti: "Più che sul modulo dobbiamo lavorare sulle qualità tattiche dei giocatori. Il modulo è qualcosa di statico, dobbiamo lavorare sulle loro capacità in modo dinamico".

Sul rapporto con i tifosi, Sousa rileva l'importanza di coinvolgerli, ma non spiega bene come: "Non è detto che occorra aprire gli allenamenti, troveremo il modo." Il punto è che dobbiamo capirli, interagire con loro e loro devono essere un sostegno soprattutto in campo".

A proposito di Salah, che Sousa cercherà di convincere a rimanere, il Dg Andrea Rogg ha rilevato come sia in programma un incontro mercoledì e come la Fiorentina abbia esercitato l'opzione per il rinnovo del prestito. Adesso la decisione spetta al calciatore, che ci auguriamo voglia restare, a dispetto dei tentativi di scippo d’importanti club italiani ed europei. 

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