​Pasqua con abbacchio, agnellone o castrato: consigli per l'acquisto

Non tutto è "Agnello" e non tutto è "Nostrano"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 aprile 2015 14:15
​Pasqua con abbacchio, agnellone o castrato: consigli per l'acquisto

Se qualcuno mangia ancora abbacchio, agnellone o il castrato, Aduc offre alcuni consigli utili per l'acquisto"Abbiamo fatto un po' di valutazioni in merito alla convenienza che sottoponiamo alla attenzione dei consumatori" spiega il segretario dell'associazione, Primo Mastrantoni.Abbacchio o agnello leggero: ha un mese di vita ed e' alimentato con latte materno. Ha valore nutritivo inferiore all'agnellone per il minor contenuto percentuale di proteine. Lo spezzato ha una percentuale di scarto del 60%, il coscio del 35%.

Rappresenta il 70% delle carni ovine consumate.Agnellone o agnello bianco o pesante: ha 3-4 mesi di vita. Meno costoso e piu' nutritivo dell'abbacchio. Lo spezzato ha una percentuale di scarto del 50%, il coscio del 30%.Agnello adulto o castrato: ha più proteine e grassi dei due precedenti.L'abbacchio italiano costa di piu' di quello di provenienza estera ( es. Ungheria, Nuova Zelanda, Australia). Considerato che il consumo dell'abbacchio aumenta nel periodo pasquale, i consumatori dovrebbero stare attenti a non pagare un agnellone per abbacchio.

Le tipologie sopra riportate hanno in comune il nome agnello, che ha prezzi e gusto diversi in relazione all'età. Di fronte ad un cartello con la scritta "agnello" sarebbe utile chiedere se e' abbacchio, agnellone o castrato. Informarsi e' sempre utile, soprattutto per tutelare il proprio portafoglio e non farsi turlupinare. Sempre che si scelga di mangiare agnello".Da oggi in Italia non sarà più anonima ed indistinta la provenienza della carne fresca di maiale, di agnello e capretto grazie all’entrata in vigore del nuovo Regolamento che impone l’indicazione del paese di origine o del luogo di provenienza delle carni fresche, refrigerate o congelate di animali della specie suina, ovina, caprina e di volatili. E' il risultato della lunga battaglia di Coldiretti Toscana (www.toscana.coldiretti.it) per la trasparenza.

Per essere certi di portare a casa prodotto al 100% tricolore - spiega la Coldiretti -, occorrerà scegliere la carne con la scritta “origine Italia” poiché sta a significare che tutte le fasi, dalla nascita all’allevamento fino alla macellazione si sono svolte sul territorio nazionale. 

Una storica novità che - sottolinea Coldiretti – giunge dopo gli scandali della carne di maiale tedesca alla diossina venduta in tutta Europa e degli agnelli ungheresi spacciati per italiani. “Questa positiva novità introdotta dall’Europa è una tappa di un lungo percorso per garantire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori; – spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – la battaglia però non è finita, continua perché in una situazione di difficoltà economica bisogna portare sul mercato il valore della trasparenza a vantaggio dei consumatori e dei produttori agricoli”.

Sull’etichetta delle carni di suino, ovino, caprino e volatili in vendita, dovrà comunque essere riportata – precisa Coldiretti - una delle due seguenti indicazioni: “Allevato in…” seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo e poi “Macellato in…” seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo, oppure si può indicare e “Origine…” seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo ma solo se l’animale è nato, allevato e macellato in un unico Stato membro o Paese terzo.

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