Parliamone con il pediatra

A Bagno a Ripoli due incontri per genitori di bambini da 0 a 5 anni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 novembre 2017 09:03
Parliamone con il pediatra

Il Centro di Documentazione Educativa del Comune di Bagno a Ripoli organizza “Parliamone insieme al Dottor Paolo Sarti”, 2 incontri rivolti a genitori dei bambini da 0 a 5 anni. L'appuntamento è per giovedì 9 e giovedì 16 novembre 2017, ore 17.30, presso la Biblioteca Comunale, in via di Belmonte 38, Bagno a Ripoli. Con il dr. Sarti, pediatra e formatore, si parlerà del pasto, del sonno, delle rabbie, dei sì, dei no e delle opposizioni, di come gestire i piccoli conflitti quotidiani tra genitori e figli e di come godersi il piacere di aiutare i bambini a crescere. L'iniziativa è gratuita. Informazioni e prenotazioni: Centro di Documentazione Educativa, 055 6390.455/6, lunedì, mercoledì e venerdì ore 8-13, martedì e giovedì ore 8.30-13 e 14.30-17.30.

"Adesso dobbiamo rasserenare il clima per riconsegnare ai pediatri la gestione delle vaccinazioni, permettendo loro di rinsaldare la fiducia instaurata con le famiglie". Così Paolo Sarti e Tommaso Fattori, consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, commentano i dati della Asl Centro, secondo i quali sono 450 le famiglie che non hanno vaccinato i bambini tra gli 0 e i 6 anni. "Avevamo ragione, era inutile mostrare i muscoli. I veri no vax, sui quali dobbiamo lavorare con il dialogo e la cultura, per fornire loro un’ informazione corretta, non incidono sulla quota vaccinale di sicurezza da raggiungere perché ci sia una protezione generale (cosiddetta "di gregge").

L’obbligo di legge ha radicalizzato gli antivaccinisti e ha semmai spostato qualche indeciso nella loro schiera. Nessun genitore, pensando a torto che i vaccini facciano male, deciderà di vaccinare i propri figli solamente perché c’è un obbligo di legge. Piuttosto -aggiungono Sarti e Fattori- trasgredisce, sfugge alla legge o mette mano all’avvocato. Con con queste famiglie dobbiamo fare un lavoro di tipo culturale, non scatenare una guerra di carte bollate". "Tutto questo l’avevamo già detto quando la Regione Toscana, prima ancora del Governo, proponeva l’obbligatorietà, che oltretutto alimenta un clima di sfiducia e di sospetto anche nei confronti delle aziende produttrici di vaccini.

Non avevamo bisogno di questi nuovi conflitti: è una società già troppo lacerata. La copertura di gregge è un dovere sociale che protegge la salute di tutti, anche dei figli dei no vax più irriducibili. In ogni caso, l’autoritarismo inutile genera solo conflitti e mai cultura", concludono Sarti e Fattori.

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