Papa Francesco in Toscana: tutti cattolici con i soldi dei laici

Gli aiuti economici alla Chiesa, il punto di vista degli atei, agnostici e razionalisti

Antonio
Antonio Lenoci
12 novembre 2015 12:40
Papa Francesco in Toscana: tutti cattolici con i soldi dei laici

Baldo Conti è il rappresentante della realtà fiorentina che raggruppa Atei, Agnostici e Razionalisti e porta avanti una battaglia che rivendica la laicità dello Stato. L’UAAR, indipendente da partiti o gruppi di pressione, opera sul territorio attraverso circoli e referenti e tra i valori a cui si ispira ci sono: la razionalità, il laicismo, il rispetto dei diritti umani e la libertà di coscienza ed assicura, attraverso lo sportello soslaicita@uaar.it, una consulenza giuridica gratuita a tutti i cittadini. On line mette a disposizione anche un Test per valutare quanto siamo cattolici 

"Ci sono cose che non tornano, certi privilegi che vengono ancora riconosciuti come l'8 X 1000 che finisce alla Chiesa anche se il cittadino non lo condivide. Studiatevi il meccanismo può essere un esercizio interessante" consiglia Baldo Conti.Un argomento scottante è l'insegnamento della religione a scuola "Ci stiamo impegnando molto anche attraverso una petizione che mette in risalto situazioni strane ed assurde che si verificano.

Non avete idea delle tante proteste che ci arrivano, ad esempio contro i professori che invitano i ragazzi a mettere la crocetta per scegliere l'insegnamento della religione.. è anche questa una violenza". L'aspetto finito più volte sotto inchiesta è la totale assenza di idee mostrata da parte dei professori sulle attività da svolgere nell'ora alternativa. Alternativo poco creativo insomma. L'UAAR ha studiato alcuni consigli utili e divulgato una serie di indicazioni per gli insegnanti portando a loro conoscenza tutte le buone pratiche virtuose.

Un caso su tutti, che ci vede coinvolti come categoria, risale all'anno scolastico 2014 quando un Istituto ha dato vita ad un Giornalino che ha coinvolto i membri della comunità scolastica: docenti, alunni, genitori, personale, sono stati invitati ad inviare contributi da pubblicare on line.

Francesco è il Papa che ha convertito la laica Firenze? "Il Papa fa la sua parte.. cerca di farsi propaganda. Le storie venute fuori in questi giorni: la collusione, gli interessi, il potere che c'è dietro il Vaticano.. tutto è ben noto fin dai tempi degli stregoni e dei capi tribù. Oggi lo stregone si chiama Papa, ma il fine è sempre lo stesso, tenere a bada il popolo. Basta qualche base di antropologia per capirlo".Dalle interviste in piazza, tra la gente, è emerso che pratesi e fiorentini hanno reso omaggio a Papa Francesco, ma non lo avrebbero fatto per un Papa qualunque. "Le interviste sono spesso pilotate, si esaltano le risposte che si cercano in quel momento.

Diceva uno.. 'si chiamano mezzi di informazione perché informano a metà'. Ricordo che una volta mi intervistarono a Firenze sotto al Duomo mentre aspettavo l'autobus 'Lei si sente sicuro?' mi chiesero, ed io 'Sì, quando c'è la polizia in giro'.. la mia risposta non c'era nel Tg della sera".C'è una rivoluzione in atto nella Chiesa? "Sono battaglie interne. La Chiesa all'esterno fa quello che ha sempre fatto. Perdono consensi e cercano di recuperarli.. si chiama marketing.

Anni fa in piazza Brunelleschi alla Facoltà di Lettere me la presi con i preti alternativi che sono i peggiori: danno l'impressione che la Chiesa sia in una certa maniera ed invece non è così, la Chiesa non cambia la sua strategia perché ci sono di mezzo gli interessi economici. Questo Papa ha le sue caratteristiche, ma conta quello che fa. Noi abbiamo chiesto a Bergoglio di rinunciare ai 200mila euro dei toscani, ovviamente nessuno ci ha risposto, ed abbiamo la ricevuta di ritorno quindi la comunicazione è arrivata".Quale vostra battaglia riscuote più interesse? "Lo sbattezzo è oggi accompagnato dalla posticipazione del sacramento.

Molte persone non sono battezzate, e la tendenza è in aumento nonostante tutto. D'altra parte se i genitori avessero iscritto il neonato al partito fascista non so se avrebbe poi accettato di buon grado. Sull'insegnamento della religione e sull'aspetto economico l'interesse è equivalente. La cosa divertente quanto inquietante è che sono tutti cattolici, poi però il popolo italiano quando ci sono i Referendum risponde a tono, toccati nel profondo si arrabbiano.

C'è grande ipocrisia.. pensiamo all'eutanasia ad esempio che non si può fare ed invece viene fatta. L'importante è che certe cose, i peccati.. seppur commessi, non si sappiano".Sul territorio toscano e fiorentino qualcuno solletica da tempo le corde del laicismo istituzionale.A Marzo 2015 il primo a sollevare il caso è Mauro Romanelli, biologo genetista ed ex consigliere regionale Sel membro dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale con la carica di Segretario Questore e già Assessore in Provincia di Firenze "Soldi per l’arrivo del Papa ma niente copertura per gli asili pubblici" tuonava il componente della Commissione Istruzione, formazione, beni e attività culturali e della Commissione di Controllo.

Era in discussione la prima variazione di Bilancio del 2015, l’ultima della Legislatura: "L’ultima utile - spiegava Romanelli - per poter garantire a Settembre le Sezioni di Scuola Materna Pubblica Statale, 100 sezioni per 3mila bambini, che lo Stato non finanziava più, e che la Regione Toscana si è sempre fatta vanto, facendone più che giustamente un autentico fiore all’occhiello, di sostenere e garantire con propri fondi. Però nel Bilancio per il 2015 i soldi non c’erano più.

Il Bilancio sarà oggetto per noi di grande attenzione, poiché presenta alcuni punti che, diciamo così, ci incuriosiscono: ad esempio 200mila euro di contributo alla Diocesi di Firenze per le spese di allestimento in preparazione della Visita di Papa Francesco. Contemporaneamente, ci pare incredibile che venga quasi annullato, con taglio da 5 a 1 milione, il fondo per il microcredito ai lavoratori in difficoltà, dipendenti ma anche partite Iva. Evidentemente Rossi ci ha ripensato: tagliare dell’80% gli aiuti ai lavoratori in crisi di questi tempi secondo lui non è un gran problema: il Papa ha la precedenzaconcludeva Romanelli.Anche Benedetto XVI si è visto contrastare l'aiuto economico.

Ancora una variazione di Bilancio, era il luglio 2012. All'epoca furono 120mila gli euro stanziati dalla Regione Toscana per la visita del Papa ad Arezzo del 13 Maggio. Diceva Mauro Romanelli "La motivazione della spesa è grarantire la sicurezza della manifestazione. Nessuno nega che la visita di un'importante capo religioso sia un evento di cui gli enti locali si devono preoccupare, e certamente anche l'aspetto della sicurezza. Non avrei infatti trovato strano uno stanziamento della Regione di una cifra adeguata, credo sarebbero bastati molto meno di 120mila euro a favore del Comune o della Protezione Civile, stona che il versamento sia stato stanziato a favore della Diocesi di Arezzo" commentava Romanelli.

Votarono contro Mauro Romanelli di Sinistra Ecologia e Libertà, Paolo Marini e Monica Sgherri della Federazione della Sinistra, la Lega, e Marco Taradash del Pdl. Si astengono Italia dei Valori, Socialisti e Marco Spinelli del Pd. A favore i restanti consiglieri Pd, Pdl, Udc.Romanelli attaccava la Giunta anche nel 2013 a proposito dello stanziamento di 100mila euro a favore della Fondazione Giovani XXIII per il progetto "La Bibbia di Marco Polo tra Europa e Cina".

"Come l'anno scorso, anche quest'anno nel periodo natalizio la giunta regionale ha deciso di stanziare fondi a favore della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII, sarà anche un progetto interessante, ma in tempo di crisi e di profondi tagli alla cultura, alla sanità, al sociale, non è certamente prioritario e irrinunciabile. La Chiesa non è certamente un Istituto in crisi, ha proprietà immobiliari e gode di benefici ed esenzioni: non comprendo quindi questi regali per progetti culturali che potrebbero benissimo marciare con le proprie gambe.

Siamo alle solite: un atto di ossequio verso un potere forte, inutile e particolarmente volgare, vista la condizione delle finanze regionali che ci costringe a tagliare posti letto negli ospedali". Accanto a Romanelli il consigliere fiorentino Tommaso Grassi che nel 2011 esclama: "Nel Comune di Firenze su 29 strutture ricettive sul territorio fiorentino prese in esame, solo 7 pagano l’ICI al Comune, nonostante, e abbiamo provato direttamente a chiedere di poter alloggiare una notte, esse non sono riservate solo a membri del Clero o al turismo religioso ma svolgono a tutti gli effetti un servizio alberghiero.

I prezzi oscillano tra i 70 e i 120 euro a notte per una matrimoniale: dei veri e propri prezzi da albergo. A Firenze siamo al paradosso in cui alcune strutture non pagano l’ICI ma dallo scorso luglio le stesse obbligano i turisti al pagamento della tassa di soggiorno: si rispetta la Legge solo quando a pagare è qualcun altro?".

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