Il sindaco Nardella irritato per le interviste dei consiglieri Pd

A Palazzo Vecchio tiene sempre banco il 'caso' politico scoppiato con l'annuncio di un imminente ingresso in giunta del consigliere 'dem' Massimo Fratini. La neo senatrice del Pd, Caterina Biti, approvato il rendiconto sul bilancio 2017, si e' dimessa

Redazione Nove da Firenze
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09 maggio 2018 22:31
Il sindaco Nardella irritato per le interviste dei consiglieri Pd

(DIRE) Firenze, 9 mag. - "Saro' io a decidere i modi, i tempi" dell'ingresso in giunta di Massimo Fratini, "e lo comunichero' quando sara' il momento". Nella sostanza, stop al pressing e silenzio politico. Sono i paletti fissati ieri dal sindaco di Firenze Dario Nardella, che si e' preso qualche giorno di tempo per risolvere il rebus "sull'avvicendamento", l'assessore cioe' che dovra' lasciare la squadra di governo cittadino per far posto al consigliere 'dem' vicino alla titolare della delega alla Salute in Regione Toscana, Stefania Saccardi, e al ministro dello Sport uscente Luca Lotti.

Per questo, a quanto apprende la 'Dire' dagli ambienti di Palazzo Vecchio, Nardella si e' decisamente irritato con Massimo Fratini e con l'ex presidente del Consiglio comunale, la neo senatrice Caterina Biti, per le interviste rilasciate rispettivamente a 'Nazione' e 'Corriere Fiorentino'. Sempre a quanto si apprende, il sindaco, ha letto queste iniziative come una sorta di invasione di campo.

A Palazzo Vecchio tiene sempre banco il 'caso' politico scoppiato con l'annuncio di un imminente ingresso in giunta del consigliere 'dem' Massimo Fratini. E le opposizioni, compatte, attaccano a testa bassa. L'accordo, benedetto dal sindaco di Firenze Dario Nardella, sintesi delle varie anime del Pd (ovvero Andrea Ceccarelli alla guida del Consiglio comunale e Fratini nella squadra di governo cittadino), ha scaraventato la maggioranza di nuovo in stallo.

Per far posto, infatti, all'uomo che arriva dal mondo del volontariato cattolico, vicino all'assessore regionale alla Salute Stefania Saccardi e al ministro dello Sport uscente Luca Lotti, il sindaco dovra' liberare un posto, visto che la normativa fissa a dieci il tetto massimo degli assessori. E la minoranza insorge. Questa situazione, affonda interpellata dalla 'Dire' la capogruppo del M5s Arianna Xekalos, "non e' sostenibile. Ancora una volta si mettono davanti le esigenze di partito a quelle della citta'.

Oltretutto non sapere il tetto massimo degli assessori in giunta dimostra totale incapacita' e incompetenza". Anche Francesco Torselli, il capogruppo di Fdi, e' un fiume in piena: "Che il Pd fosse ormai allo sbando piu' totale e' sotto gli occhi di tutti, ma non credevamo fossero su livelli da 'armata Brancaleone'. Per accontentare le varie anime interne al partito, Nardella ha distribuito incarichi come fossero pasticcini, ignorando beatamente che una citta' come Firenze puo' avere al massimo 10 assessori".

Tra un anno, conclude, "sara' tutto finito e Nardella e il Pd, per i fiorentini, saranno solo un brutto ricordo. Nel frattempo qualcuno dei suoi collaboratori eviti al primo cittadino queste penose figuracce". Stesso musica da Forza Italia: "Annunciano un nuovo assessore con la delega da inventarsi. Poi- spiega Jacopo Cellai, il capogruppo azzurro- scoprono che la matematica non e' mai stata il loro forte e sono costretti a tirare la monetina per decidere chi salta.

Pare la corrida del grande Corrado. E i fischi dal pubblico credo si sentirebbero molto lontano". Le critiche si sollevano anche a sinistra del Pd. Per Stefania Collesei, consigliera comunale di Mdp, "questo rimpasto e' fuori luogo. Non serve alla citta' ma alle beghe di corrente del Pd". Piu' tagliente Tommaso Grassi, il capogruppo di Firenze riparte a sinistra: "Nardella ci dica quale assessore verra' mandato a casa. Oppure ci dica se Fratini rimarra' in Consiglio.

L'impasse in cui il sindaco si e' messo da solo, non giova all'efficacia e al funzionamento del governo cittadino". Ora, "qualsiasi soluzione diversa dall'entrata in giunta di Fratini, come la nomina da parte di altri livelli istituzionali per aggirare la norma Severino, sarebbe inaccettabile". A Nardella, infine, arriva l'invito alla responsabilita' anche dalla Cgil. "Non entro nella discussione sui nomi", ma "la stabilita' del governo di una citta' come Firenze e' indispensabile in un momento come questo.

In un quadro nazionale che da piu' di due mesi non riesce a formare un governo, preserviamo le istituzioni locali con responsabilita'", riflette Paola Galgani, la segretaria della Camera del lavoro cittadina.

Da neo senatrice del Pd, Caterina Biti, approvato il rendiconto sul bilancio 2017, si e' dimessa dallo scranno piu' alto del Consiglio comunale di Firenze. Non e' piu' presidente, ma come consigliera fa sempre parte dell'aula. Le dimissioni pero', a quanto si apprende, arriveranno nei prossimi giorni: Biti, infatti, prima di lasciare vuole 'timbrare il cartellino' un'ultima volta. E ha intenzione di farlo da semplice consigliere e quindi con tutta l'agibilita' politica che, a differenza dell'arbitro, le spetta.

Eletta a palazzo Madama, le sue dimissioni hanno innescato la questione politica sulla sua successione. Un rebus che sembrava risolto con l'elezione del vicecapogruppo 'dem' Andrea Ceccarelli e con la 'promessa' al consigliere Massimo Fratini di un suo imminente ingresso in giunta. Parte della soluzione, tuttavia, si e' rilevato un cortocircuito politico e procedurale: per preservare il vincolo della squadra a dieci, il sindaco Dario Nardella si trova ora costretto a sacrificare un assessore per fargli posto.

Cosi', mentre le opposizioni cannoneggiano la maggioranza, il gruppo Pd a Palazzo Vecchio, che si riunira' lunedi' mattina prima del Consiglio, si mette in stand-by nell'attesa delle decisioni del primo cittadino. In questa fase, "non c'e' nessun imbarazzo", sottolinea alla 'Dire' il segretario del Pd di Firenze Massimiliano Piccioli. "Il sindaco- aggiunge- e' stato chiaro e si prendera' tutto il tempo necessario per risolvere questa vicenda". Anche perche' "non c'e' nessun problema, ne' politico all'interno del Pd, ne' nella squadra di governo.

Questo lo garantisco: si respira un'aria tranquilla e serena, sempre rivolta al bene della citta'". (Dig/ Dire)

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