Opg di Montelupo: ancora nessuna certezza

Volterra disponibile ad ospitare dentenuti con disturbi psichici. A Firenze un'iniziativa unica capace di coniugare suggestioni gastronomiche e valenza sociale. A Pistoia un convento garantirebbe spazi per semilibertà

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 marzo 2015 22:51
Opg di Montelupo: ancora nessuna certezza

Una delle Rems toscane (residenze per l’emissione delle misure di sicurezza), le strutture previste dalla legge 81/2014 per il superamento degli Opg, sarà nella clinica Villanova, di proprietà di Unipol. Questa struttura privata nella colline sopra Careggi, a Firenze, dovrebbe accogliere gli internati più difficili, i cosiddetti “non dimissibili”, provenienti dall’Opg di Montelupo.

Una scelta, quella della regione Toscana, seguita anche in altre regioni, che pone più di un dubbio e solleva qualche timore. L’affidamento al privato-sociale (o addirittura al privato) modifica non poco l’impianto culturale che sottende il superamento delle strutture giudiziarie per i malati di mente autori di reato. Cambia il luogo di reclusione, certo, le strutture saranno meno fatiscenti e più specializzate, ma allo stesso tempo con la gestione affidata al privato-sociale il rischio di andare incontro a fenomeni di allungamento della degenza per mantenere i finanziamenti, con una presa in carico vitalizia a opera dei servizi psichiatrici, è alta.

“All’Opg di Montelupo continuano a ripetersi episodi drammatici, ma a pochi giorni dalla chiusura della struttura la Regione ancora non ha chiarito dove intende aprire le residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza sanitaria”. E’ quanto denuncia il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia e candidato governatore Giovani Donzelli insieme ai consiglieri Marina Staccioli e Paolo Marcheschi, dopo l’ultimo caso di un detenuto che ha ingerito pile e dato fuoco alla cella. “L’assessore Luigi Marroni ha ammesso di recente le difficoltà della Regione nell’individuare strutture Rems perché sono accolte malvolentieri sul territorio – continuano i consiglieri – però non è tollerabile che a dieci giorni dalla chiusura dell’Opg di Montelupo ci si preoccupi più di non scontentare gli elettori della zona che di trovare una nuova sistemazione per gli internati.

Aver individuato i centri intermedi a Volterra, Badia San Salvatore e Arezzo è un primo passo ma non basta: se allontanamenti, aggressioni e danneggiamenti avvengono a Montelupo, figuriamoci cosa accadrà in seguito”.Volterra disponibile ad ospitare detenuti con disturbi psichici anche da altre regioni d’Italia. A dare questa disponibilità è il sindaco Marco Buselli in una lettera alla vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, in virtù anche dell’idoneità, riconosciuta al territorio volterrano da Regione e Asl 5, ad ospitare il modulo residenziale sperimentale (12 posti) ad alta intensità assistenziale per pazienti con disturbi psichici autori di reato.

«Dal momento che sembrano solo dieci le Regioni pronte a fare fronte alla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari entro il termine del 31 marzo – scrive il primo cittadino - avendo individuato le strutture alternative operative dal primo aprile, sono ad offrire la disponibilità del Comune di Volterra a valutare eventuali esigenze si dovessero presentare in relazione agli adempimenti previsti dalla legge, in Toscana, ma, se la Regione lo dovesse ritenere possibile, anche attraverso accordi con altre Regioni, al momento inadempienti e a rischio commissariamento». «Volterra ha una vocazione all'accoglienza e all'assistenza del paziente psichiatrico – aggiunge nella lettera il sindaco Buselli -, consolidata anche in seguito al superamento degli Ospedali Psichiatrici.

L'urgenza, ricordataci anche dall'ex Presidente della Repubblica, che ha parlato degli Opg come "luoghi indegni per un Paese appena civile”, è dettata anche dal fatto che la data per la chiusura degli OPG si avvicina e che – conclude il primo cittadino -, per essere sicuri che venga rispettata, è diventato ormai necessario portare a compimento la riforma studiata dal Governo».

“Fino ad un paio di anni fa il carcere di Pistoia era quello con il tasso di sovraffollamento più alto, fino a 180 detenuti per una capienza di 64. Oggi siamo scesi a 85 presenze di cui 7 detenuti in semilibertà e 7 ammessi al lavoro esterno”. Così interviene il garante regionale dei diritti dei detenuti, Franco Corleone, al termine del sopralluogo nei giorni scorsi. L’istituto penitenziario, costruito negli anni ’30, consiste in 4 reparti destinati alla media sicurezza, alla semilibertà, al transito-isolamento ed alla custodia attenuata. Corleone ha sottolineato le migliorie effettuate alla struttura e l’ottimo rapporto che il carcere ha con il Comune, “è stato siglato un protocollo – ha detto il garante – per l’impiego di due detenuti in lavori di pubblica utilità”. Il garante ha parlato della ristrutturazione dell’area esterna per i colloqui, un “piccolo giardino degli incontri” e dello spostamento dei locali adibiti alla scuola per dare più spazio all’attività teatrale che “qui – ha detto Corleone – è molto partecipata e seguita dal regista Pedullà”. Tra le criticità segnalate, le celle che non sono a misura d’uomo, “troppo piccole, anche con due letti a castello oppure troppo grandi, anche con 9 detenuti”. “L’istituto penitenziario farebbe un salto di qualità – ha concluso Corleone – se il Comune gli concedesse in comodato gratuito il convento che si trova vicino al carcere, da utilizzare per le forme di semilibertà, di detenzione alternativa o per progetti di accoglienza”.

Approfondimenti

Sulla felice esperienza delle Cene Galeotte, iniziativa unica nel suo genere da ben otto anni in programma al carcere di Volterra, fanno il loro esordio a Firenze gli APERITIVI GALEOTTI. Quattro le serate aperte al pubblico (80 posti ad appuntamento, prenotazione obbligatoria), conINIZIO ALLE ORE 18, che vedranno i detenuti della struttura penitenziaria di Sollicciano coinvolti nella realizzazione di altrettanti aperitivi con il supporto – a titolo gratuito - di importanti chef del panorama fiorentino: SIMONE CIPRIANIdel Ristorante Il Santo Graal (GIOVEDÌ 23 APRILE); ENRICO PANEROdel Ristorante Da Vinci (GIOVEDÌ 21 MAGGIO); NICOLA SCHIOPPOdell'Osteria Cipolla Rossa (GIOVEDÌ 4 GIUGNO); MARCO STABILEdel Ristorante Ora d'Aria (GIOVEDÌ 18 GIUGNO). Fortemente voluti da Unicoop Firenze, che oltre a fornire le materie prime necessarie alla realizzazione dei piatti assume i detenuti – una decina circa a serata - retribuendoli regolarmente, e dalla Direttrice della struttura penitenziaria Maria Grazia Giampiccolo, gli APERITIVI GALEOTTI mantengono inalterata la forte valenza sociale e benefica dell'iniziativa: oltre ad essere una irripetibile occasione formativa per i detenuti coinvolti, l'intero ricavato delle serate (20 euro a persona) verrà infatti devoluto in favore dei lavori di restauro del Battistero di Firenze, sottolineando il rapporto fraSollicciano e la città . Ad accompagnare gli aperitivi i vini, messi a disposizione anche in questo caso in maniera totalmente gratuita, delle aziende FATTORIA MONTELLORI di Fucecchio (FI),VILLA MONTEPALDI di San Casciano (FI), COOPERATIVA SOCIALE PLACIDO RIZZOTTO – LIBERA TERRA di San Giuseppe Jato (PA) e CAVIT di Trento. Gli APERITIVI GALEOTTI sono realizzati con l'imprescindibile apporto di Pantagruel – Associazione per i diritti dei detenuti Onlus, la collaborazione del Ministero della Giustizia e della direzione della Casa Circondariale N.C.P Sollicciano, il supporto della delegazione fiorentina della Fisar (che oltre alla selezione delle cantine affiancherà i detenuti nel servizio) e la supervisione artistica del giornalista Leonardo Romanelli.

Notizie correlate
In evidenza