Operaio morto all’Osmannoro

Mazzo di fiori di Cgil, Cisl e Uil davanti all'azienda e minuto di silenzio ai cortei della Festa del lavoro. Martelli (Acli): “1 maggio da festa diventa lutto”. L'assessore Grieco: "Inaccettabile, non dobbiamo arrenderci". Il cordoglio del sindaco Nardella

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 aprile 2017 22:32
Operaio morto all’Osmannoro

Firenze, 29 aprile 2017- E' di ieri sera la morte dell’operaio di 21 anni, schiacciato dalle sbarre metalliche mentre lavorava in una ditta all’Osmannoro. Stavolta è successo a Firenze, in una ditta di spedizioni. La dinamica dell'incidente è ancora da chiarire, gli inquirenti sono al lavoro e così pure i tecnici della ASL.

Cgil, Cisl e Uil lunedì Primo maggio, Festa del lavoro, depositeranno un mazzo di fiori davanti alla sede della agenzia di corrieri dove ieri sera ha perso la vita lavorando un giovane di 21 anni. Appuntamento alle 9:30 in via della Treccia all'Osmannoro. Sarà osservato un minuto di silenzio in tutte le manifestazioni del Primo maggio in provincia di Firenze. Cgil, Cisl e Uil Firenze chiedono alla magistratura di fare al più presto luce sull'episodio.

“La festa del 1 Maggio si è trasformata in lutto. Ancora una volta siamo costretti a commentare una tragedia che sconvolge un'intera famiglia. E' evidente che c'è ancora molto lavoro da fare sulla prevenzione. Non possiamo archiviare nel fatalismo morti causate da incidenti sul lavoro che è nostro dovere impedire attraverso maggiore controllo e un maggiore senso di responsabilità.” E' quanto dichiarato da Giacomo Martelli, presidente di Acli Toscana “Proprio alla vigilia della festa del 1 maggio, dove si ricorda la dignità del lavoratore, sembra paradossale doversi confrontare ancora una volta con un dramma di questa entità. Tutti, enti, istituzioni, sindacati e associazioni, dobbiamo fare la nostra parte per rendere la cultura della sicurezza sul luogo di lavoro non un mero principio o un insieme di adempimenti burocratici, ma una realtà che deve essere attuata con ogni sforzo.”

«Firenze è vicina alla famiglia Rossini, che oggi piange la prematura e tragica perdita di Fabio. La nostra comunità, ancora una volta, é toccata profondamente da una tragedia sul lavoro. Quel lavoro che dovrebbe assicurare sostegno e dignità di vita e che invece, spesso, si rivela luogo di dolore e morte». Lo ha detto il sindaco Nardella esprimendo «il suo cordoglio e quello della città» «Sarà la magistratura a stabilire sia l’esatta dinamica che le motivazioni tecniche di quanto accaduto – ha aggiunto – ma l'ennesimo dramma ci richiama, con urgenza, al dovere di sorvegliare sulle condizioni che garantiscano la sicurezza sui luoghi di lavoro e il rispetto delle norme».

"Una smile tragedia ci riempie di dolore - dichiara il presidente della Regione Enrico Rossi che esprime la sua vicinanza e il cordoglio della giunta regionale alla famiglia del giovane - Siamo costretti a subire un'altro morto sul lavoro, ma non dobbiamo arrenderci a una fatale contabilità. La lotta contro l'insicurezza e la precarietà che ha spezzato una giovane vita come quella di questo lavoratore, dobbiamo proseguirla con la massima determinazione. Non restiamo inermi: la Regione sta mettendo in campo risorse ingenti e anche uomini e mezzi per far arretrare questo incubo e questa piaga, rappresentata soprattutto dal mancato rispetto delle norme, dalla disinformazione, dall'illegalità.

Sono stati stanziati circa 8 milioni di euro di qui al 2020. E' partita una campagna per la sicurezza che punta sulla sensibilizzazione di tutti, lavoratori e aziende. Il lavoro è al centro del nostro pensiero e della nostra azione ogni giorno. Il lavoro è vita, formazione continua, crescita, rispetto della persona, costruzione di speranza e futuro. Di lavoro, di fatica, non si può e non si deve morire. Nella nostra epoca e nella nostra Italia, per milioni di persone, i diritti dei lavoratori sono ancora un territorio inesplorato.

Questa morte si doveva e poteva evitare. La strada da compiere è ancora tanta. Impediremo con tutta la forza che abbiamo ulteriori arretramenti sui diritti dei lavoratori e sulla protezione delle loro vite".

"Ogni volta che una vita si spezza sul lavoro è una sconfitta per tutti - aggiunge l'assessore al lavoro Cristina Grieco - e cadere sul lavoro a 21 anni è doppiamente inaccettabile. Ma non ci rassegniamo e chiediamo a tutti di fare squadra e di fare ogni giorno uno sforzo in più per aggredire con tutti gli strumenti che abbiamo, una piaga che ancora miete troppe vittime anche in Toscana. Gli strumenti ci sono. Facciamo appello alle istituzioni, ai sindacati, all'ispettorato del lavoro, alle Asl, alle scuole: lavorare senza rischiare la vita si può. Come farlo deve diventare un patrimonio di tutti".

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