FIRENZE– Il Consiglio Metropolitano di Firenze ha approvato lo schema di accordo con cui la Regione Toscana, la Città Metropolitana di Firenze e le altre Pubbliche Amministrazioni toscane aderenti alla Rete Re.a.dy (Rete nazionale delle Pubblica Amministrazioni anti discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere) si impegnano a promuovere e consolidare la rete sul territorio toscano e intendono fornire una spinta propulsiva forte alla concertazione, al confronto e alla massima integrazione delle politiche di inclusione sociale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, trans gender e intersessuali realizzate dalle Pubbliche amministrazioni a livello locale. La struttura competente della Direzione "Turismo, Sociale, Sport e Formazione" è stata incaricata di porre in essere gli adempimenti amministrativi necessari all'attuazione dell'Accordo approvato. Ad ottobre 2015 hanno comunicato l'adesione alla rete Re.a.dy.
95 realtà, di cui 9 Regioni, 11 Province, 66 Comuni, 6 organismi comunali del decentramento, 2 organismi di parità, un'associazione di enti locali. Nel territorio regionale toscano hanno comunicato alla Segreteria Nazionale l'adesione, oltre alla Regione, le Province di Pistoia, Prato e Arezzo, la Città di Firenze, i Comuni di Capraia e Limite, Pistoia, Pisa, Viareggio, Monte San Savino, Marciano della Chiana, Capolona, Siena, la consigliera di parità della Provincia di Arezzo e la Città Metropolitana di Firenze (circa il 16 per cento della rete). Al momento manca un coordinamento a livello regionale della Rete per integrare le politiche realizzate dalle Pubbliche amministrazioni a livello locale.
Il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha scritto oggi lettere di solidarietà ai due giovani gay che sono stati recentemente oggetto di aggressioni omofobe a San Romano, nei pressi di Pontedera, e di contestazioni sempre di stampo omofobo, in un Liceo di Pisa. Il presidente ha espresso la vicinanza sua e della Toscana alle giovani vittime e ha stigmatizzato come “ignobili le offese ricevute” e come “fatti gravissimi” quanto accaduto, ribadendo che simili episodi sono “Una vergogna per la Toscana, da sempre terra di diritti.” Agli aggressori Rossi invia un monito: “Non rimarrete impuniti”.
E aggiunge. “E' ora di reagire tutti insieme, combattere l'omofobia, isolare i violenti, stigmatizzare e punire chi non rispetta le persone e il loro orientamento sessuale.” “Da molti anni – conclude Rossi – siamo impegnati contro l'omofobia e contro ogni altra forma di discriminazione. Ma quanto accaduto ci fa riflettere e ci impegna ancor di più nel promuovere una cultura fondata sul rispetto della dignità delle persone.” Ai due ragazzi Rossi rivolge infine un'esortazione: “Sii sempre te stesso”.
Ma anche le Sentinelle in Piedi si danno da fare e hanno preparato un programma di appuntamenti in Toscana: martedì 19 gennaio Piccolo Teatro di Rufina conferenza dibattito su "Gender: mistificazione e realtà" con l'avvocato Gianfranco Amato, presidente dei Giursiti per la Vita; venerdì 22 gennaio, circolo MCL Casa Temperani, Via San Cresci 113/115 incontro su "Ideologia gender! Genitore 1 e genitore2?" con le Sentinelle in Piedi e La Manif pour Tous; sabato 23 gennaio in piazza del Campo a Siena veglia delle Sentinelle in Piedi a partire dalle ore 16.30.