Omofobia: politiche di inclusione per le persone Lgbti con il progetto Re.a.dy di Metrocittà

Enrico Rossi scrive ai due ragazzi gay che sono stati vittime di aggressioni e sopraffazioni. Ma c'è anche il Family Day delle Sentinelle in Piedi, il 23 gennaio in piazza del Campo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 gennaio 2016 20:35
Omofobia: politiche di inclusione per le persone Lgbti con il progetto Re.a.dy di Metrocittà

FIRENZE– Il Consiglio Metropolitano di Firenze ha approvato lo schema di accordo con cui la Regione Toscana, la Città Metropolitana di Firenze e le altre Pubbliche Amministrazioni toscane aderenti alla Rete Re.a.dy (Rete nazionale delle Pubblica Amministrazioni anti discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere) si impegnano a promuovere e consolidare la rete sul territorio toscano e intendono fornire una spinta propulsiva forte alla concertazione, al confronto e alla massima integrazione delle politiche di inclusione sociale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, trans gender e intersessuali realizzate dalle Pubbliche amministrazioni a livello locale. La struttura competente della Direzione "Turismo, Sociale, Sport e Formazione" è stata incaricata di porre in essere gli adempimenti amministrativi necessari all'attuazione dell'Accordo approvato. Ad ottobre 2015 hanno comunicato l'adesione alla rete Re.a.dy.

95 realtà, di cui 9 Regioni, 11 Province, 66 Comuni, 6 organismi comunali del decentramento, 2 organismi di parità, un'associazione di enti locali. Nel territorio regionale toscano hanno comunicato alla Segreteria Nazionale l'adesione, oltre alla Regione, le Province di Pistoia, Prato e Arezzo, la Città di Firenze, i Comuni di Capraia e Limite, Pistoia, Pisa, Viareggio, Monte San Savino, Marciano della Chiana, Capolona, Siena, la consigliera di parità della Provincia di Arezzo e la Città Metropolitana di Firenze (circa il 16 per cento della rete). Al momento manca un coordinamento a livello regionale della Rete per integrare le politiche realizzate dalle Pubbliche amministrazioni a livello locale.

Il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha scritto oggi lettere di solidarietà ai due giovani gay che sono stati recentemente oggetto di aggressioni omofobe a San Romano, nei pressi di Pontedera, e di contestazioni sempre di stampo omofobo, in un Liceo di Pisa. Il presidente ha espresso la vicinanza sua e della Toscana alle giovani vittime e ha stigmatizzato come “ignobili le offese ricevute” e come “fatti gravissimi” quanto accaduto, ribadendo che simili episodi sono “Una vergogna per la Toscana, da sempre terra di diritti.” Agli aggressori Rossi invia un monito: “Non rimarrete impuniti”.

E aggiunge. “E' ora di reagire tutti insieme, combattere l'omofobia, isolare i violenti, stigmatizzare e punire chi non rispetta le persone e il loro orientamento sessuale.” “Da molti anni – conclude Rossi – siamo impegnati contro l'omofobia e contro ogni altra forma di discriminazione. Ma quanto accaduto ci fa riflettere e ci impegna ancor di più nel promuovere una cultura fondata sul rispetto della dignità delle persone.” Ai due ragazzi Rossi rivolge infine un'esortazione: “Sii sempre te stesso”.

Ma anche le Sentinelle in Piedi si danno da fare e hanno preparato un programma di appuntamenti in Toscana: martedì 19 gennaio Piccolo Teatro di Rufina conferenza dibattito su "Gender: mistificazione e realtà" con l'avvocato Gianfranco Amato, presidente dei Giursiti per la Vita; venerdì 22 gennaio, circolo MCL Casa Temperani, Via San Cresci 113/115 incontro su "Ideologia gender! Genitore 1 e genitore2?" con le Sentinelle in Piedi e La Manif pour Tous; sabato 23 gennaio in piazza del Campo a Siena veglia delle Sentinelle in Piedi a partire dalle ore 16.30.

In evidenza