Omicidio Stradale: alcol e droga alla guida, atto criminale

Revoca della patente da 10 a 30 anni, chi fugge aggrava la sua posizione penale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 marzo 2016 19:48
Omicidio Stradale: alcol e droga alla guida, atto criminale

Un nuovo reato, con pene certe e severe. Una normativa che rendesse più aspre le pene per coloro che causano incidenti mortali sulle strade, una proposta battezzata a Firenze e sposata dall'ex sindaco oggi Presidente Matteo Renzi.Chi si mette alla guida del proprio mezzo, sotto l'effetto di alcolici e stupefacenti, "deve essere equiparabile a chi imbraccia un'arma" hanno sostenuto più volte ed a più voci le associazioni proponenti. L'Associazione Lorenzo Guarnieri ASAPS e l'Associazione Gabriele Borgogni oggi esultano, commosse.

"Il termine appropriato del nostro sentimento oggi sarebbe di entusiasmo per l’approvazione della legge sull’omicidio stradale dopo 4 anni dalla prima raccolta delle firme da parte delle Associazioni Lorenzo Guarnieri, ASAPS e Gabriele Borgogni con battesimo a Firenze (e primo firmatario l’allora sindaco della città gigliata Matteo Renzi), per questa legge che ha avuto un percorso complesso e difficile, fatto prima di indifferenza assoluta e poi di pressioni ondivaghe per arrivare infine ad un risultato positivo grazie anche a una forte volontà del governo. Ma oggi mettiamo al bando i trionfi e ci limitiamo ad esprimere un più sobrio sentimento di viva soddisfazione per questa legge che rivoluziona totalmente il peso delle responsabilità a carico di quanti uccidono sulla strada dopo aver commesso alcune violazioni gravi, prime fra tutte gli abusi di alcol e droga.

Finalmente si passa dalla certezza dell’impunità alla quasi certezza della sanzione penale, accompagnata da una revoca della patente che se non sarà ergastolo, sarà costituita comunque da un numero di anni (da 10 a 30) assolutamente dissuasivoSappiamo che le leggi perfette non esistono. Siamo certi che questa sofferta legge, fortemente sostenuta dalla grande maggioranza degli italiani, rappresenta una svolta dovuta e necessaria sul carico delle responsabilità dei conducenti che assumono rischiosi comportamenti di guida e in qualche caso anche atteggiamenti di sfida. Oggi per altro diventa finalmente sconveniente la fuga dopo l’incidente in particolare per il numero di anni di revoca della patente a carico del pirata della strada. Come tutte le leggi che impattano sulla sicurezza in genere ci vorrà un po’ di tempo per valutarne l’efficacia e dovrà essere affiancata da campagne di comunicazione, prevenzione e controlli.

Si dovrà applicare il principio delle medicine: l’efficacia delle quali si vede solo dopo la somministrazione. Una cosa è però certa, si eleverà in modo concreto il livello di giustizia per le vittime della strada e per i loro familiari. L’omicidio stradale farà capire anche ai più distratti e distanti che chi causa incidenti in situazioni con elevato profilo di rischio pagherà il conto dovuto alla giustizia e che il reato di omicidio o lesioni da incidente stradale ha assunto una nuova dignità nel panorama della giustizia. Ci è infine doveroso ringraziare i cittadini che ci hanno sostenuto in questi anni di impegno duro sul quale però non abbiamo mai perso la fiducia.

Un grazie anche ai parlamentari che hanno votato il provvedimento, al governo per averlo messo nell’agenda politica e anche a tante altre associazioni che hanno condiviso il nostro percorso come ad esempio l’Associazione Massimo Massimi da un anno al nostro fianco. E’ stata una battaglia dura a volte aspra ma ci siamo spesi con tutte le energie disponibili. Ne valeva la pena: non sappiamo con certezza se ora la strada sarà più sicura, sicuramente sarà più giusta!".“La notizia che il Senato ha definitivamente approvato la legge sull’omicidio stradale è una bellissima notizia” così il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, a seguito dell’approvazione, a palazzo Madama, del ddl che introduce il reato di omicidio stradale.

“Il Consiglio si era, nel suo piccolo, già impegnato in questo senso – aggiunge Giani – approvando una mozione. L’impegno con il quale noi e questo governo si è dedicato alla questione è dovuto alle famiglie delle tante vittime della strada. Oggi un altro e decisivo passo è stato fatto”.

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