Oggi il Consiglio regionale ha approvato la risoluzione Pd sul nuovo aeroporto di Firenze

Enrico Rossi: "Sì al potenziamento, ma dentro il riordino della Piana". Marco Stella (FI): "Noi unici da sempre per la pista di 2.400 metri". Fattori e Sarti (Sì): “Ridicolizzati dalla maggioranza i pareri degli uffici regionali e dell’Università”. Il Capogruppo di Forza Italia, Stefano Mugnai: «Peretola rimanga city airport ma in sicurezza». Il presidente Commissione Ambiente Baccelli: “Andare avanti e bene. Equilibrio ambientale e urbanistico per l’area coinvolta, integrazione tra i due scali”. Verso lo sciopero del personale di terra contro la decisione di esternalizzare le attività di stivaggio bagagli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 novembre 2015 22:48
Oggi il Consiglio regionale ha approvato la risoluzione Pd sul nuovo aeroporto di Firenze

Firenze– Passa a maggioranza, con il voto contrario delle opposizioni e l’astensione del capogruppo di Forza Italia, Stefano Mugnai, la risoluzione presentata dal gruppo Pd, a firma Marras-Baccelli. “Lo sviluppo di un unico sistema aeroportuale toscano, attraverso il rafforzamento della dotazione aeroportuale esistente e la valorizzazione della specializzazione delle funzioni degli Aeroporti di Pisa e Firenze, rappresenta un obiettivo fondamentale della programmazione regionale al fine di consolidare il complesso toscano quale terzo sistema aeroportuale a livello nazionale”, si legge nel dispositivo della risoluzione.

La scelta di integrare le due società aeroportuali “risulta coerente ed obbligata rispetto alle determinazioni a livello nazionale” e la qualificazione dell’aeroporto di Firenze riveste “un ruolo strategico nella programmazione regionale”. In considerazione delle valutazioni d’impatto ambientale e del Masterplan aeroportuale, del quale vengono rilevate “alcune incoerenze urbanistiche”, “sia in riferimento alla pianificazione regionale che comunale, con particolare riferimento alla lunghezza della pista e alla viabilità di Sesto Fiorentino ed alla interferenza con il PUE di Castello”, si segnala la necessità di una “ricomposizione ai fini della successiva approvazione”.

La risoluzione esprime “la volontà di procedere alla realizzazione di un intervento infrastrutturale strategico per lo sviluppo economico e sociale della Regione Toscana”, quale la riqualificazione dell’Aeroporto di Firenze, ed esprime indirizzi alla Giunta Regionale: 1) importanza strategica dello sviluppo di un unico sistema aeroportuale toscano, in un’ottica di gestione integrata dei due scali; 2) costante azione di sorveglianza della Regione sull’operato della società aeroporti al fine di monitorare i benefici complessivi attesi dell’integrazione per uno sviluppo equilibrato del relativo servizio; 3) il percorso di approvazione del Masterplan dell’aeroporto di Firenze dovrà essere accompagnato dalla contestuale realizzazione e valorizzazione ambientale del Parco della Piana e dall’attuazione della complessiva strategia in materia di pianificazione urbanistica e di infrastrutturazione dell’area interessata; 4) predisposizione di strumenti di verifica, assieme al Ministero dell’Ambiente e la Commissione tecnico/consultiva competente, sulle fasi successive di definizione tecnica del progetto, anche al fine di monitorare l’effettivo superamento delle criticità emerse dall’esame del Nucleo unificato regionale di valutazione (Nurv); 5) conferma della monodirezionalità della nuova pista e cessazione dell’operatività della pista attualmente in funzione; 6) apertura di un tavolo di consultazione delle amministrazioni interessate in vista dell’elaborazione di un accordo di programma per interventi utili al miglioramento infrastrutturale, paesaggistico ed ambientale dell’area.

Con la previsione di: estensione del sistema tranviario fiorentino verso Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e collegamento con l’aeroporto; completamento del people mover tra Pisa stazione e Pisa aeroporto; potenziamento dei collegamenti ferroviari tra Pistoia, Prato e Firenze a seguito degli interventi infrastrutturali programmati o in corso, tali da realizzare una sorta di “metropolitana leggera di superficie”; potenziamento dei collegamenti tra gli aeroporti di Firenze e Pisa; progettazione e realizzazione della Tangenziale nord-est di Pisa; realizzazione della terza corsia autostradale tra Firenze e Pistoia e risoluzione dello svincolo urbano di Peretola e Ponte a Greve; potenziamento dei collegamenti stradali nella Piana fiorentina e costruzione di un nuovo Ponte sull’Arno, a Signa.

E ancora, l’opportunità di “istituire un Osservatorio di controllo di cui facciano parte i soggetti istituzionali coinvolti”. La Giunta regionale sarà chiamata a riferire nuovamente non appena possibile in Consiglio in merito alle soluzioni procedurali adottate e in relazione agli ulteriori passaggi che si intendono porre in essere al fine del raggiungimento degli obiettivi espressi nei punti sopra indicati. “Il dibattito di oggi è frutto del lavoro e del rigore della Regione Toscana – ha dichiarato il capogruppo Pd Leonardo Marras, illustrando la posizione del gruppo Pd in Aula – Certo, ci sono state e ci sono perplessità, criticità, sensibilità anche diverse, anche al nostro interno, ma il rigore che ci siamo imposti non ha fatto sottacere nulla”.

"Io voglio andare avanti con il potenziamento dell'aeroporto di Peretola, ma non ad ogni costo. Darò il mio parere favorevole solo se il Governo recepirà le nostre richieste: la creazione di un Osservatorio ambientale che verifichi l'effettiva realizzazione di quanto eccepito dalla commissione nazionale di Via, e la firma di un Accordo di programma che ci dia la sicurezza su un complessivo riordino della Piana, con la realizzazione di 7000 ettari di parco, il potenziamento del trasporto su ferro, gli interventi sulla viabilità e le realizzazione delle necessarie opere di compensazione ambientale".

Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, a margine del suo intervento in aula in occasione della seduta del Consiglio regionale dedicata alle prospettive di sviluppo dell'aeroporto di Firenze. Rossi ha ricordato in aula che la vicenda della costruzione di una nuova pista per l'aeroporto Vespucci di Firenze è inserita in un complessivo progetto di riorganizzazione della Piana fiorentina, che nel corso dei decenni si è sviluppata in maniera sponatea, ma ora necessita di un progetto complessivo che non può prescindere dalla realizzazione del grande Parco (che dovrà essere di 7000 ettari, con assoluto vincolo di inedificabilità, in larga parte boscato e in parte attrezzato con orti e piste ciclabili, in modo da rappresentare un vero e proprio 'polmone' per le future generazioni), dalla realizzazione delle terze corsie sulle autostrade A1 e A11, del collegamento diretto tra il viadotto all'Indiano e i raccordi autostradali, dal potenziamento del trasporto su ferro attraverso la realizzaione della tranvia (linea 2, ma anche il collegamento con Sesto Fiorentino e il Polo scientifico) e da una serie di altri interventi a t utela dell'ambiente, per la riduzione delle emissioni, il decongestionamento del traffico, il contenimento dell'inquinamento acustico e dell'impatto sul paesaggio. "Non sto parlando di un libro dei sogni - ha detto il presidente - credo che senza questo complessivo riordino della Piana l'aeroporto interessa molto meno, anche se la Toscana manifatturiera e della ricerca ne ha bisogno per il suo sviluppo, per guardare al futuro e crescere". Parlando degli aeroporti toscani, il presidente ha ricordato che "Pisa e Firenze oggi sono un'unica realtà, Toscana aeroporti, che con la sua nascita ha proitettato immediatamente il sistema aeroportuale toscano in alto nella classifica dei più importanti scali italiani.

Le analisi dei flussi turistici ci dicono molto: confutano ogni possibile concorrenza tra gli aeroporti di Pisa e Firenze e chiariscono che Pisa ha vocazione turistica, mentre a Firenze l'84% dei viaggiatori arriva per lavoro. Si tratta di un aeroporto che ha vocazione principalmente di business e per questo è strategico per la Toscana della manifattura e della ricerca. Chi si oppone al suo sviluppo nascondendosi dietro a posizioni ideologiche deve ricordare che per la nostra regione i collegamenti con il mondo, e duqnue gli aeroporti, sono fondamentali". Relativamente alla nuova pista Rossi ha precisato: "Non mi appassiono più alla diatriba sulla lunghezza, ma la monodirezionalità è importante perché se si se si va a imporre una pista senza rollaggio il numero degli aerei che volano in un'ora di traffico viene contenuto". Riguardo al parere tecnico negativo espresso dagli uffici regionali relativamente alla Via sul progetto di sviluppo dell'aeroporto di Firenze, Rossi ha spiegato che la Giunta farà proprio quel documento e con esso le richieste di spiegazioni e approfondimenti che esprime.

"I tecnici hanno sottolineato che la documentazione a loro sottoposta non era approfondita - ha detto il presidente - ed hanno segnalato nodi da risolvere e situazioni da valutare. E' giusto entrare nel dettaglio e valutare l'impatto del nuovo aeroporto, ma anche fare una attenta comparazione con la situazione attuale e valutare complessivamente il sistema dell'intera area. E' per questo che tra i nostri punti fermi ci saranno la richiesta della creazione presso il Ministero di un Osservatorio ambientale sul cantiere dell'aeroporto e la firma con il Governo e tutti i Comuni coinvolti di un Accordo di programma per la complessiva riorganizzazione della Piana, perché si possa dire che la Regione Toscana ha saputo guardare al quadro complessivo, al futuro, ed evitare cementificazione e abbrutimento". Infine il presidente si è soffermato sul problema posto dal conflitto tra il Master Plan dell'aeroporto e il progetto di lottizzazione dell'area di Castello, precisando che "Il Master Plan invade l'area di Castello con opere di pubblica utilità.

Se Castello verrà ridotta io non piango, tuttavia voglio la certezza che eventuali contenziosi tra Unipol, attuale proprietaria dei terreni della lottizzazione, e Toscana Aeroporti non abbiano ricadute sulla Regione Toscana".

Sono state respinte proposte di risoluzione presentate dai gruppi di opposizione. Quelle del Movimento 5 Stelle: sulla necessità di “promuovere una valutazione di impatto sanitario del progetto di qualificazione aeroportuale, che tenga conto delle principali previsioni nell’area, quali il termovalorizzatore e l’adeguamento autostradale”; sull’attivazione del dibattito pubblico, secondo quanto previsto dalla legge regionale; sul rispetto delle decisioni espresse dal Nucleo di valutazione dell’impatto ambientale; sulla richiesta (proposta firmata insieme con il gruppo Sì-Toscana a sinistra) di interrompere l’iter in corso e svolgere una nuova analisi trasparente e rigorosa” del progetto aeroportuale.

Respinta una proposta di risoluzione della Lega Nord, illustrata in Aula da Claudio Borghi, per una revisione radicale del progetto, che tenesse in massima considerazione “il parere negativo espresso dagli uffici tecnici” della Regione. Respinta dalla maggioranza anche una proposta di risoluzione presentata da Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia) tesa ad impegnare la Giunta regionale “a garantire la salvaguardia del posto di lavoro di tutti gli operatori allo stivaggio bagagli, nonostante l’esternalizzazione del servizio”.

Respinta infine anche la mozione del gruppo Sì Toscana a sinistra, primo atto che ha dato il via alla decisione di tenere una seduta straordinaria sul nuovo progetto di aeroporto a Firenze.

"Noi siamo da sempre a favore dell'allungamento a 2400 metri della pista dell'aeroporto di Firenze. Abbiamo presentato un emendamento ad hoc al Pit, ci siamo battuti da sempre con convinzione per potenziare lo scalo di Peretola, consapevoli che anche e soprattutto da lì passa la strada per il rilancio dell'economia del territorio fiorentino e della Toscana". Lo afferma il coordinatore di Forza Italia Firenze, Marco Stella, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana. "Quel che trovo assurdo, in questa vicenda - aggiunge Stella - è che ci sia ancora chi lavora contro l'ammodernamento del Vespucci, senza considerare che dallo sviluppo dell'aeroporto Firenze può trarre solo benefici in termini di rilancio del business e dell'occupazione.

Se verrà realizzata la nuova pista da 2.400 metri, passeremo da 2,2 milioni a 4,5 milioni di passeggeri e avremo 2.000 nuovi posti di lavoro, con quasi 200 milioni di euro di investimenti. E' un'opportunità che non possiamo assolutamente perdere".

“La posizione del gruppo Pd è netta. Siamo a favore del potenziamento dell’aeroporto di Firenze e vogliamo che ciò sia fatto per bene. Per questo, bisogna andare oltre la valutazione sulla singola infrastruttura e guardare a tutta l’area della Piana. L’obiettivo è raggiungere il maggior equilibrio possibile tra la salvaguardia ambientale, l’urbanistica e la celerità dei trasporti. Ecco perché, con la nostra risoluzione, impegniamo la giunta toscana a tornare in Consiglio, dopo i prossimi passaggi istituzionali, per verificare se questo maggior equilibrio è stato raggiunto attraverso gli interventi che abbiamo proposto.

Siamo consapevoli inoltre dell’ importanza strategica dello sviluppo di un unico sistema aeroportuale toscano, che passa da un rafforzamento della dotazione esistente e la specializzazione delle funzioni degli scali di Pisa e Firenze, in un’ottica di gestione integrata, con l’obiettivo di consolidare quello toscano quale terzo sistema aeroportuale a livello nazionale.”, ha riferito in aula Stefano Baccelli.

“Come Sì Toscana a Sinistra siamo da sempre contrari alla nuova pista, sostenendo un progetto alternativo che punti su Pisa”. “Ma oggi nel corso di questo Consiglio straordinario, richiesto dal nostro gruppo e non promosso dalla Giunta, è bene ricordarlo, come giusto momento di trasparenza, abbiamo voluto entrare nel merito del master plan di Enac/Toscana Aeroporti, perché preoccupati e allarmati per la situazione”. “Registriamo che viene presentato come definitivo un “piano” che sembra scritto da un geometra, con tutto il rispetto per i geometri, che non sono tenuti a essere esperti di aeroporti”.

“Se si è fatto per negligenza e incapacità sarebbe gravissimo, se si fosse fatto intenzionalmente sarebbe ancor più grave”. “Il Presidente Rossi non ha potuto far altro che prendere atto delle innumerevoli criticità, incompatibilità e incongruenze urbanistiche di questo pseudo-progetto, ma decide poi di rimandare tutto alla valutazione del Ministero dell'Ambiente dando comunque un sostanziale parere favorevole”. “Neanche ascolta tutto il dibattito in aula, come suo solito”.

“Insomma un novello “Ponzio Pilato”, che liquida con poche parole i dettagliatissimi pareri del Nucleo di Valutazione regionale (NURV) e del pool dei docenti dell’Università di Firenze, che parlano di profili di grave illegittimità e di dati calcolati in difformità delle normative internazionali, abdicando così al suo ruolo di garante della salute e dell’ambiente dei toscani”. “Come fidarsi di un uomo politico che si era impegnato per una pista di massimo 2000 metri, che parlava di partecipazione, di nessun sorvolo su Firenze, per poi rimangiarsi tutto in ossequio al presidente del consiglio Renzi?” “Oggi quindi viene comunicato di stare tranquilli, che le debolezze del progetto potranno essere superate in “fasi successive”, si parla di “accordi di programma” e di “mitici” osservatori ambientali che in questo paese hanno dimostrato, purtroppo, tutta la loro inutilità”.

“Ci chiediamo quindi se i pareri tecnici devono servire per prendere una decisione ponderata o si utilizzano a piacimento per coprire decisioni già prese”. “Scelte del genere possono fare a meno di leggi, norme e regolamenti?". “Certamente anche lo spostare l’attenzione sul cancellare la lottizzazione di Castello è solo uno strumento di “distrazione”, un tentativo, piuttosto rocambolesco, di nascondere l’insostenibilità di questo progetto che rischia di esporre la Regione, quindi i cittadini, ad ulteriori esborsi economici”.

“Così come il Parco della piana e gli interventi di viabilità su ferro non possono essere presentati come compensazioni, sono atti dovuti a prescindere dall’aeroporto”. “Come ultimo regalo di questo iter scandaloso negli attuali piani è prevista una fase transitoria di sei anni, con entrambe le piste, la vecchia e la nuova, funzionanti”. “Chi garantisce che il transitorio non diventi la norma?”. “La nuova pista, infatti, è in regime di venti molto sfavorevole, unica al mondo con venti prevalenti perpendicolari, quindi cosa di meglio che tenere anche l'altra?” “Così il progetto da insostenibile diventerebbe un incubo per la salute, l’ambiente e i rischi d’incedenti aerei!”. “Oggi non abbiamo avuto la possibilità di svolgere un dialogo neanche minimo, il PD ha respinto compatto e unanime ogni atto delle opposizioni”.

“Aspettiamo quindi l’ultima parola del Ministero, ma se la Valutazione d’Impatto Ambientale fosse approvata, non ci resterebbe altro che rivolgersi al TAR per far valere i diritti dei nostri concittadini a essere difesi davanti alla protervia del potere”.

«Nella scorsa legislatura due emendamenti di Forza Italia per non inserire nel Pit dimensionamenti specifici della pista per l’aeroporto di Peretola o di indicare 2400 metri sono stati bocciati. Il Pd, che oggi ci dice che la pista sarà di 2400 metri, in quell’occasione ha compiuto una scelta di ipocrisia politica per trovare accordo su quella che tutti sapevamo anche allora essere una menzogna. E ora i problemi di quella scelta ambigua arrivano, frenando il territorio»: questo uno dei passaggi chiave dell’intervento con cui il Capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai ha affrontato nell’aula del Consiglio regionale il tema dell’aeroporto di Firenze e del suo sviluppo futuro. «Rossi oggi afferma che il tema della lunghezza della pista non lo appassiona: legittimo.

Ma appassiona tutto il resto del mondo produttivo e sociale della Toscana in quell’area e anche altrove, per i riverberi economici che implica. Ebbene: inserire nel Pit nella passata legislatura l’indicazione di 2000 metri – ripercorre Mugnai – era una scelta politica pervasa da un’ipocrisia di fondo, perché nel momento in cui si decise di operare così, che non era neanche necessario, si poteva benissimo esplicitare solo il concetto, era per raggiungere un accordo su una menzogna di cui tutti sapevamo non perché avessimo la palla di vetro, ma perché Enac venne a dircelo chiaramente in commissione.

Ma in quel momento serviva mantenere compatto il Pd». «Il problema è che quando si assumono decisioni così importanti sulla base di tanta ambiguità, si finisce per andare a compromettere un percorso complesso. La nostra posizione – prosegue il capogruppo azzurro – era chiara prima e lo è anche oggi, nella consapevolezza che anche tra i nostri rappresentanti esistono sensibilità differenti. Noi però da sempre abbiamo sostenuto e ribadiamo la necessità di mettere in sicurezza l’aeroporto di Firenze.

Sempre come city airport, ma in sicurezza».

E' partita qualche giorno fa la lettera che ha formalmente aperto a livello regionale le procedure di raffreddamento ai sensi della legge che regola gli sciopero nei servizi pubblici essenziali. E' stata inviata alla società Aeroporti Toscani dai sindacati di categoria di Cgil Cisl Uil e Ugl in relazione alla vertenza, -partita dal Vespucci di Firenze ed estesasi al Galei di Pisa- relativa alla esternalizzazione delle attività di stivaggio dei bagagli. L'annuncio che questi lavori sarebbero stati messi a gara era stato dato dalla dirigenza il 12 novembre scorso, 'con buona pace', ebbero a commentare i sindacati, 'di quei lavoratori che ci lavorano e di quei precari che al termine della stagione estiva non hanno visto rinnovato il contratto a tempo determinato'. Lunedì prossimo 30 novembre ci sarà l'incontro previsto nell'ambito delle procedure di raffreddamento, sindacati e lavoratori auspicano un ripensamento aziendale, in caso contrario lo sciopero sarà più vicino.

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