​Nuova giunta a Firenze: le reazioni al rimpasto

Il sindaco Nardella ha comunicato le deleghe in consiglio comunale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 febbraio 2017 18:27
​Nuova giunta a Firenze: le reazioni al rimpasto

Il sindaco Dario Nardella ha comunicato la nuova composizione della giunta in Consiglio comunale. Due le new entry: Anna Paola Concia e Cecilia del Re: a Concia sono andate le deleghe a cooperazione e relazioni internazionali ‘appartenute’ all’assessore Nicoletta Mantovani prima delle dimissioni del 10 febbraio scorso. Concia si occuperà anche di fiere, congressi, marketing territoriale, attrazione di investimenti e turismo, mentre Cecilia del Re è il nuovo assessore allo sviluppo economico.

L’assessore Giovanni Bettarini, che finora aveva le deleghe a turismo e sviluppo economico, si occuperà invece di urbanistica, decentramento e ‘smart city’ e manterrà la delega alla Città metropolitana. Lorenzo Perra ‘perde’ la delega all’urbanistica e, oltre al mantenimento di bilancio, partecipate, statistica, innovazione e fondi europei, seguirà il ‘Patto per Firenze’.

“Ho accettato, seppure con dispiacere, le dimissioni dell’assessore Mantovani per motivi personali e professionali perché Nicoletta ha fatto un lavoro importante in questi anni - ha detto il sindaco Nardella - in particolare sul fonte della cooperazione internazionale, dando vita a progetti di grande livello, attraverso i quali Firenze si è distinta in tutta Italia. E vorrei menzionare soprattutto ‘Unity in Diversity’. Grazie all’operato dell’assessore Mantovani Firenze ha potuto ribadire e sviluppare il suo ruolo di punto di riferimento internazionale sui grandi temi”. “In Paola e in Cecilia ho trovato subito una grande disponibilità, un atteggiamento di generosità e la voglia di mettersi al lavoro nella nuova giunta - ha continuato il sindaco -. Sono sicuro che l’esperienza internazionale di Paola e la preparazione maturata in consiglio comunale da Cecilia porteranno un prezioso contributo per la nostra città”.

Il sindaco Nardella mantiene la delega alla cultura. Invariate le deleghe degli altri assessori: la vicesindaca Cristina Giachi continuerà ad occuparsi di educazione, università e ricerca; Federico Gianassi ‘perde’ la delega al decentramento e mantiene quelle a organizzazione e personale, lavoro, trasparenza e semplificazione, servizi demografici, sicurezza urbana e Polizia municipale, patrimonio non abitativo; l’assessore Stefano Giorgetti mantiene le deleghe ai lavori pubblici e grandi opere, viabilità e manutenzione, trasporto pubblico locale; Sara Funaro continuerà ad occuparsi di welfare e sanità, accoglienza e integrazione, pari opportunità, casa e Alessia Bettini di ambiente e igiene pubblica, decoro urbano e partecipazione, Protezione civile (coordinamento operativo delle attività del servizio di protezione civile); infine, l’assessore Andrea Vannucci si vede confermate le deleghe a sport, tradizioni popolari, politiche giovanili e toponomastica.Il capogruppo PD Angelo Bassi con i due vice capogruppo Andrea Ceccarelli e Francesca Paolieri plaudono al nuovo assetto del governo della città presentato in Consiglio comunale: “Il gruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale esprime piena condivisione con le scelte fatte dal sindaco Dario Nardella a seguito del rimpasto in giunta.

Come consiglieri non possiamo che augurare buon lavoro alle due nuove assessore Cecilia Del Re e Anna Paola Concia figure che, ne siamo certi, sapranno offrire un ottimo lavoro, in ruoli importanti, nell’amministrazione di Firenze. Contemporaneamente – aggiungono Bassi, Ceccarelli e Paolieri – rinnoviamo la totale fiducia nell’operato degli altri assessori che si sono sempre dimostrati all’altezza del ruolo”

“Un fallimento totale, soprattutto su due punti cardine della vita della nostra città: commercio e turismo. Noi lo diciamo da tempo: dalla folle guerra dichiarata a colpi di Bolkestein agli ambulanti, all’assenza assoluta di idee per il rilancio del turismo di qualità a Firenze; adesso, col rimpasto di giunta, il fallimento lo certifica Nardella stesso” queste le parole del capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai commenta a nome del gruppo il rimpasto di giunta illustrato oggi in consiglio dal sindaco Nardella.“Nardella – spiega il capogruppo azzurro - aveva scelto Bettarini come assessore sia al commercio che al turismo ed oggi, proprio alla vigilia delle scelte che riguarderanno gli ambulanti in merito alla direttiva Bolkestein, senza dargli neppure la possibilità di presentare quel riassetto delle aree mercatali sempre annunciato, ma che nessuno in realtà ha mai visto, viene tolto di mezzo.

Stessa cosa per l’ambito turismo: Bettarini non ha presentato mezza idea in due anni e mezzo per il rilancio del turismo di qualità, limitandosi alla difesa imbarazzata di quel demagogico 'regolamento Unesco’ che il sindaco aveva spacciato come grande intuizione, ma che nessuno rispetta”.“All’assessore Bettarini – prosegue l’esponente dell’opposizione - va comunque tutta la nostra solidarietà umana: del resto non è la prima volta che il sindaco lo sconfessa pubblicamente, mandandolo in castigo dietro la lavagna; basti pensare alla vicenda McDonald’s in piazza del Duomo, quando Bettarini fu prima mandato dal sindaco a rispondere alle nostre interrogazioni in aula, annunciando che il noto fast food sarebbe stato il benvenuto all’ombra della cupola di Brunelleschi, salvo venire di persona, la settimana seguente, a dire l’esatto contrario, cavalcando l’insurrezione cittadina scoppiata sui social network.

Adesso il povero Bettarini finisce all’urbanistica: cosa c'entri con la materia è l'ennesimo mistero di un sindaco ormai in assoluta confusione. Viene da pensare che sarà un assessore ‘commissariato’, lasciato in giunta solo perché Nardella non debba ammettere di aver fallito mettendolo in squadra”.“Giudichiamo un errore capitale, poi, scindere sviluppo economico e turismo. Il sindaco ha tentato di spiegare che la scelta è frutto di un preciso calcolo politico. Ci sfugge sinceramente quale sia, questo calcolo, ma avremo modo di valutare col tempo”. “Infine – conclude Cellai - vogliamo rivolgere un pensiero anche all’assessore Mantovani, a cui va il nostro più sincero in bocca al lupo: Nardella non ha mai spiegato (forse neppure a lei) quale fosse il suo ruolo e come potesse mettere le sue indubbie capacità al servizio di Firenze.

Probabilmente qualcuno deve avergliela consigliata come figura carismatica e di impatto, ma lui l’ha lasciata senza direttive, ad aggirarsi per Palazzo Vecchio come una turista senza una mappa. Speriamo che anche la scelta della Concia non risponda a logiche imposte da ragioni interne al Partito Democratico che niente hanno a che fare con l’efficienza del governo cittadino. Questa volta Nardella ha comunque dimostrato coraggio: autobocciarsi non è da tutti, è un gesto di grande dignità sul quale i fiorentini, siamo certi, rifletteranno certamente”.

Il commento del capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale, Francesco Torselli: "Fare il sindaco o l'assessore a Firenze è un qualcosa di bellissimo, un sogno che non baratterei con nessun altro incarico politico, eppure oggi non invidio per niente né Cecilia del Re, né Anna Paola Concia, chiamate a gestire sviluppo economico e turismo dopo anni di 'disastro amministrativo' del quale, evidentemente, deve essersi accorto anche il sindaco Nardella. Oggi non è tempo per le polemiche - ha detto Torselli - ma per le speranze, al di là delle differenze politiche.

E allora speriamo che la neo-assessora Del Re la smetta con la guerra folle ed inutile agli ambulanti, ma cerchi piuttosto, con loro, di restituire al centro della città quella dimensione mercatale di pregio che dovrebbe essere nelle corde di una città come Firenze. La smetta di accanirsi contro gli ambulanti e prenda piuttosto in seria considerazione il dato che ci dice che negli ultimi cinque anni, a Firenze, hanno abbassato definitivamente le saracinesche ben 1.500 attività economiche. Non più semplice sarà il compito dell'assessora Concia - prosegue il capogruppo Di Fratelli d'Italia - che dovrà gestire anche il turismo congressuale a Firenze.

Quello che dovrebbe essere il fiore all'occhiello di questa città, per anni è stato un pozzo senza fondo nel quale si sono sprecati tanti, tanti soldi da parte di chi ha gestito Firenze Fiera in maniera da far drizzare i capelli. Le politiche sullo sviluppo economico e sul turismo che abbiamo visto a Firenze - conclude Torselli - dagli ultimi anni di Domenici al periodo di Renzi, quando il sindaco Nardella ha gestito anch'egli lo sviluppo economico, per finire a quanto messo in campo dall'ormai fortunatamente ex-assessore Bettarini, sono state politiche da 'disastro amministrativo'.

Speriamo di essere di fronte, finalmente, ad un'inversione di tendenza".

“Al contrario di come siamo soliti fare noi del M5S nei Comuni che governiamo, primo esempio su tutti Livorno, qui – spiega la consigliera del Movimento 5 Stelle Arianna Xekalos – la maggior parte degli Assessori non sono competenti delle materie di cui si occupano. Questo è un dato incontestabile, che ci preoccupa molto. Com’è lampante un altro dato, cioè la sfiducia verso l’operato dell’Assessore Giovanni Bettarini che, nonostante sembrava stesse attuando la volontà politica del PD in merito al commercio su area pubblica in particolar modo nel centro storico, perde le deleghe di sviluppo economico e di turismo per ottenere quella all’urbanistica. Non sarebbe stato più semplice delegare l’urbanistica direttamente alla neo Assessore Cecilia Del Re invece che affidare a lei lo sviluppo economico?  Non condividiamo neanche la scelta di affidare le deleghe di turismo, cooperazione e relazioni internazionali ad Anna Paola Concia, ex deputata Pd. Non c’era nessuno a Firenze o in Toscana capace di potersi occupare di queste materie, ed in particolare del turismo? È noto il suo impegno contro la discriminazione di genere, ma qual è stato il suo impegno nel settore del turismo? Un settore fondamentale per la nostra città! Non capiamo né condividiamo quindi – conclude Arianna Xekalos – la scelta del Sindaco di affidare a lei tale delega”.“I cittadini chiedono una Firenze più a loro misura, un'amministrazione più umana ma questo il Pd non può garantirlo.

Non basterà un semplice rimpastino di giunta per invertire la tendenza” è intervenuta oggi Miriam Amato in consiglio comunale. “Ha ragione Montanari quando sottolinea che la politica ha disegnato una società in cui non si riesce nemmeno più a distinguere la conoscenza critica dall’intrattenimento, l’essere cittadino dall’essere cliente, il valore delle persone e dei principi dal valore delle «eccellenze» commerciali. “Troppe questioni rimangono aperte e segnano indelebilmente la nostra città a cominciare dalla svendita degli alloggi popolari sulla pelle degli assegnatari” sottolinea Amato che prosegue: “Amministrare non è svendere indiscriminatamente i beni comuni che appartengono ai cittadini e alle nuove generazioni, come la villa di Rusciano”. La consigliera punta poi il dito sul centro storico: “Dopo il rimpasto di giunta, cosa ne sarà di Piazza Brunelleschi? L’area non può diventare un grande parcheggio sotterraneo.

Ma assordante è il silenzio sulla gestione dei mercati. In questi anni l’amministrazione si è completamente dimenticata degli ambulanti, spostati come pedine in piazze inadeguate, mentre non è mai stato presentato un piano autorevole per rilanciare il settore. Lo sviluppo economico è fermo al palo, come dimostra il caso di piazza dei Ciompi e del mercato delle Pulci”.“Il Comune – ricorda Amato – non ha difeso gli ambulanti nemmeno per la direttiva Bolkestein, preferendo attendere sviluppi a livello nazionale.

Servirebbe quindi un’amministrazione più autorevole per fermare il declino di una città ormai vissuta solo dai turisti. Per questo – conclude Amato – un semplice rimpastino non può essere considerato sufficiente”.

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