Notturni 231: le memorie della notte di Cecilia Chiavistelli

Nella fenomenologia del risveglio le tracce del lato oscuro della vita. Una mostra intrigante a Palazzo Bastogi.

Alessandro
Alessandro Lazzeri
24 marzo 2015 21:52
Notturni 231: le memorie della notte di Cecilia Chiavistelli

Una serie d'immagini che riproducono un letto disfatto. E' il momento del risveglio, iterato in 231 riproduzioni. La ripetizione dell'immagine non è un semplice espediente tecnico formale, ma un mezzo espressivo che provoca nello spettatore un certo disorientamento. Nelle foto di Cecilia Chiavistelli, che riproducono in qualche modo lo stesso momento in giorni diversi, avverti le tracce della notte, l'odore e le immagini di un mondo onirico oltre la soglia della nostra coscienza. “Trascorriamo un terzo circa della nostra vita in uno stato di riposo fisico e incosciente.

Di questa parte oscura della realtà restano pochi segni: lo spazio vissuto come traccia del nostro trascorso e i sogni”. Così scrive l'artista e noi non possiamo non condividere le sue note che ben descrivono questa fenomenologia dell'attimo. Ogni immagine colta alla stessa ora evidenzia lo scorrere veloce del tempo, sia di quello cosciente della veglia, che di quello più profondo e vasto del sonno, dove ci sono compagni volti, ricordi oggetti che si dispiegano in una logica difforme da quella della veglia.

“Notturni 213” è un'altra tappa del percorso diseguale che caratterizza la ricerca di Cecilia Chiavistelli, estranea forse a un linguaggio artistico facilmente identificabile. Se avevamo guardato con attenzione alle sculture di carta esposte dall'artista lo scorso dicembre presso lo spazio espositivo della Richmond University, siamo adesso piacevolmente sorpresi nel cogliere questa nuova traccia della complessa e raffinata creatività dell'artista, che da molti anni persegue una sua ricerca personale utilizzando diverse tecniche su supporti dove emerge spesso la tridimensionalità. In questo nuovo progetto che presenta per la prima volta nella prestigiosa sede di Palazzo Bastogi a Firenze, sperimenta la rappresentazione artistica attingendo con la fotografia  da immagini reali.

Di origine senese, Cecilia Chiavistelli vive da molti anni a Firenze. Dal 1981 ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.

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