Notte Bianca, messa alla prova la Firenze da bere

Il Prefetto non ha posto vincoli per la serata più lunga dell'anno

Antonio
Antonio Lenoci
29 aprile 2014 16:20
Notte Bianca, messa alla prova la Firenze da bere

"I giornalisti hanno fatto confusione" questo si dice a poche ore dalla notte più lunga per Firenze. Perché? Perché qualcuno ha scritto che le attività di somministrazione di alcolici dovranno chiudere ad una certa ora: tra le una e le due di notte. Vige la liberalizzazione degli orari, ha detto qualcuno. No.

Il Suap di Firenze spiega chiaramente che: "Gli esercizi di somministrazione possono somministrare  bevande alcoliche di qualsiasi gradazione (art. 42 co. 1 L. RT. 28/2005). La somministrazione di bevande alcoliche deve obbligatoriamente cessare alle ore 03,00 come previsto dalla più recente normativa nazionale (art. 54 della L. 120/2010 "Vendita e somministrazione in orario notturno"). La somministrazione di bevande alcoliche può essere limitata o vietata dal Comune o dalla Prefettura in relazione a comprovate esigenze di prevalente interesse pubblico". Comune e Prefettura non hanno sottoscritto alcuna Ordinanza in merito.

Il Tar recentemente ha sconfessato qualsiasi tentativo di limitare la vendita di bevande entro precisi orari tanto che l'Aduc è intervenuta puntando il dito contro l'Amministrazione fiorentina rea di lanciare proclami incontrollabili nella pratica? Vige però la normativa nazionale.In realtà. Conta solo il buonsenso. Quello al quale giustamente si è appellato il Prefetto Luigi Varratta invitando i giovani a divertirsi senza eccedere nel bere. Saranno aumentati i controlli e gireranno tra i passanti molti alcol-test.

E' già capitato che i limiti imposti non siano stati rispettati per mancanza di personale di vigilanza.Sarà un banco di prova importante quello della Notte Bianca per una città che ogni sera fa i conti con la Movida e spesso ne esce con le ossa rotte.Da una parte gli esercenti che vorrebbero controllare gli avventori ma non sempre ci riescono, dall'altra i residenti che vorrebbero dormire e non sempre ci riescono. Ma nel mezzo ci sono i clienti più o meno giovani che vogliono bere e divertirsi, così come ci sono i gestori dei MiniMarket che vendono alcolici spesso con la formula della promozione 3 per 2 o 4 per 2 ed hanno tutta l'intenzione di guadagnare sull'attività di somministrazione svolta e non certo sulla formazione al bere consapevole.Sembra essere all'orizzonte un nuovo Patto che vede scettica la categoria dei gestori dei locali che da una parte sono caldamente invitati a non somministrare bevande in bicchieri di vetro ed a controllare i bevitori incalliti, ma dall'altra si lamentano di chi vende bottiglie in vetro senza alcuna discrezione.Siamo entrati in alcuni Mini Market di Firenze dalle colorate vetrine di Vodka, Limoncello & co.

ed abbiamo ricevuto come risposta "Noi per La Notte Bianca chiuderemo tardi, come sempre" sorridendo per l'evento atteso a gloria, una sorta di Patrono del Mini Market il "San Giovanni della bottiglia". 

Foto: Mini Market sono presenti anche in via Cavour davanti a Palazzo Medici Riccardi, sede della Prefettura

In evidenza