Non solo siccità, agricoltura ostaggio delle emergenze

Negli ultimi anni la parola emergenza è stata abbinata a burocrazia, calamità, ungulati, predatori con iniziative roboanti per affrontarle

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 luglio 2017 16:45
Non solo siccità, agricoltura ostaggio delle emergenze

La situazione si presenta difficile in diverse aree della Toscana, con situazioni di particolare criticità, come quella segnalata al lago di Massaciuccoli con la sospensione degli attingimenti a scopo irriguo. La Cia Toscana e Coldiretti intervengono sul tema, per il 24 luglio è in programma un convegno a Firenze.

La Giunta regionale della Cia Toscana lancia l’allarme per la pesante situazione delle imprese agricole toscane, che si presenta molto critica in tutti i settori produttivi.Siccità, ungulati e predatori, gestione della Pac (Politica agricola comunitaria) e Psr (Programma di sviluppo rurale) e governo del territorio. Secondo la Cia Toscana la vera emergenza è l’inefficienza e l’incapacità del sistema paese di governare razionalmente i problemi.

"Negli ultimi anni la parola emergenza – dice la Cia Toscana - è stata abbinata a burocrazia, calamità, ungulati, predatori e, spesso, sono state intraprese dalle istituzioni locali, regionali e nazionali iniziative anche roboanti per affrontarle. Il risultato, ad oggi nel complesso è stato finora deludente. Salvo poi, quando ci sono i censimenti, constatare che il reddito agricolo cala, che i territori vengono abbandonati, che le aziende e le superfici coltivate diminuiscono. La vera emergenza è l’inefficienza e l’incapacità del sistema paese di governare i problemi razionalmente, con determinazione e concretezza".

"Oggi si concentrano sull’agricoltura le conseguenze di tutti i problemi non risolti negli anni, e l’agricoltura toscana è in ginocchio. I problemi irrisolti sui quali da anni come Cia Toscana avanziamo proposte alle istituzioni, si chiamano cambiamento climatico, fauna selvatica, gestione della PAC, governo del territorio.Per non ritrovarsi troppo spesso nelle emergenze siccità, serve secondo la Cia, una nuova centralità della gestione della risorsa idrica nelle politiche europee, nazionali e regionali.

Superare gli anacronistici veti comunitari nei confronti degli investimenti nel settore irriguo, attuare rapidamente gli interventi nazionali per la manutenzione del territorio e del piano irriguo nazionale; oltre a promuovere il recupero, la manutenzione e l’incremento dei piccoli invasi collinari e montani. Su ungulati e predatori la Cia chiede di garantire il pieno funzionamento dei nuovi Atc, di proseguire l’allargamento della caccia di selezione, di rafforzare gli interventi di controllo ed attivare anche direttamente le “braccate” sotto la responsabilità degli Atc e la collaborazione delle squadre.

E’ necessario che la Regione Toscana metta in atto ciò che ha promesso in materia di legge obiettivo e predatori, assicurando attività efficaci di prevenzione, di controllo e di contenimento nonché pieno e tempestivo ristoro dei danni. Difficoltà anche per la gestione della Pac: le criticità del sistema amministrativo agricolo si stanno rivelando ad intensità crescente, con una Agea chiamata a gestire la rete degli organismi pagatori in forte affanno nel proporsi come vera struttura di coordinamento e di orientamento procedurale e gestionale.

Sul PSR la Cia registra un generalizzato ritardo che coinvolge tutte le fasi procedimentali, dalle procedure di presentazione delle istanze, alle istruttorie, fino al rilascio dei contratti di assegnazione ed ai pagamenti. Ad esempio è necessario completare nell’arco di poche settimane tutte le istruttorie in corso, a partire dai bandi 2015 (PIF e Pacchetto giovani). Sul governo del territorio la Cia Toscana rileva una tendenza a rimettere in discussione le innovazioni introdotte, sia attraverso i percorsi attuativi di dette norme negli strumenti di pianificazione di alcuni Comuni, che attraverso alcune discutibili proposte di modifica della L.R.

65/2014".

La Regione intende realizzare un Piano Idrico che prenda le mosse dopo un censimento di tutti gli invasi presenti in Toscana, se ne stimano circa 4000, che ne calcoli il bilancio idrico e la portata, considerando che queste dovranno essere risorse polifunzionali da impiegare nel caso di nuove crisi idriche come quella attuale. Nell’ultimo tavolo regionale per affrontare l’emergenza siccità è stata rilanciata la disponibilità della Regione Toscana a varare questo Piano Idrico Regionale da 200milioni di euro con una serie di interventi definiti da una tasck force composta oltre che dalla stessa Regione dall’Autorità Idrica Regionale e dai Consorzi di Bonifica.

Un convegno è stato organizzato da Coldiretti e ANBI Toscana lunedì prossimo 24 Luglio a Firenze nell’auditorium del Consiglio Regionale con gli interventi di EUGENIO GIANI Presidente Consiglio Regionale Toscana, MARCO BOTTINO Presidente ANBI Toscana, FEDERICA FRATONI Assessore Ambiente Regione Toscana, MARCO REMASCHI, Assessore Agricoltura Regione Toscana, MASSIMO GARGANO Direttore ANBI Nazionale, ERASMO D’ANGEIS Capo unità di Governo “Italiasicura” e le conclusioni di TULIO MARCELLI Presidente Coldiretti Toscana.

“E’ necessario passare dalla gestione dell’emergenza con enorme spreco di risorse, per abbracciare una nuova cultura delle prevenzione in una situazione in cui quasi 9 litri di pioggia su 10 sono perduti” ha affermato il Presidente della Coldiretti Toscana Tulio Marcelli. “L’Italia resta un paese piovoso – continua - con circa 300 miliardi di metri cubi d'acqua che annualmente cadono, ma per le carenze infrastrutturali se ne trattengono solo l'11%. Una risorsa troppo importante per le imprese agricole e per il loro sviluppo che richiede una tutela più accorta”.

"I Consorzi di Bonifica sono impegnati in prima linea nel contrasto della siccità - spiega il presidente di Anbi Toscana, Marco Bottino -. La politica degli invasi promossa da Regione vede infatti una preziosa sinergia fra Consorzi, agricoltori e Regione stessa. Gli invasi a uso plurimo costituiscono uno degli investimenti migliori per la prevenzione dal rischio alluvioni, per la lotta agli incendi e per l'irrigazione. Una strada che è importante continuare a percorrere incentivando la creazione di nuovi bacini e la manutenzione di quelli esistenti"

“Parlare di siccità o meglio ancora di come prevenirla è doveroso – ha dichiarato Massimo Gargano Direttore Generale ANBI - in una stagione caratterizzata dalla consapevolezza che le crisi idriche sono ormai un fenomeno consolidato, che si ripete con periodicità sempre più ravvicinata e non più, quindi, un’evenienza eccezionale. Se da un lato deve proseguire la ricerca per ottimizzare l’utilizzo della risorsa idrica in agricoltura così come va migliorata l'efficienza della rete idrica, dall’altro bisogna aumentare la capacità di trattenere le acque di pioggia attraverso il varo di un Piano Nazionale degli Invasi; si tratta di bacini medio-piccoli, ma la realizzazione non può prescindere da una diffusa consapevolezza dell’opinione pubblica sulla loro utilità come riserva idrica, ma anche come vitalizzatore ambientale e bacini di espansione contro le alluvioni. Per ciò devono moltiplicarsi occasioni di confronto come questa.”

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