Nidiaci: attacco di Firenze riparte a sinistra

I Consiglieri in Comune e al Quartiere 1: "Amministrazione illude i cittadini e obbliga a decidere: poco subito, o fare resistenza a oltranza? Così manovra le scelte e detta i tempi". a vicesindaca Giachi e l’assessora Meucci: «Mai definito ‘benefattore’ il privato che ha presentato l’atto d’obbligo»

Redazione Nove da Firenze
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28 novembre 2014 22:31
Nidiaci: attacco di Firenze riparte a sinistra

"Il Comune e il privato hanno scommesso sulla resistenza dei cittadini di proseguire la battaglia per la difesa della ludoteca e del giardino. Lo hanno fatto ben sapendo che dopo qualche anno, col crescere dei loro figli, l'interesse dei genitori si sarebbe affievolito. Il Comune magari ha sperato che i nuovi genitori potessero ritenere sufficiente l'offerta educativa ridimensionata che da qualche anno c'è tra la ludoteca di via Maffia e il giardino di via dell'Ardiglione". E' l'analisi della situazione sul caso Nidiaci, accompagnata da una critica molto forte, fatta dal capogruppo in Palazzo Vecchio di Firenze riparte a Sinistra con Sel, Fas e Prc Tommaso Grassi, dai consiglieri Donella Verdi e Giacomo Trombi e dalla consigliera del Quartiere 1 Serena Jaff e dal Consigliere Mauro Santoni. Secondo i consiglieri questa non è altro che una "strategia del Comune" confermata dalla sua stessa efficacia.

"Che sia stata efficace - spiegano a una sola voce - è dimostrato dal fatto che adesso, nell'immediato, si pone un interrogativo: avere la ludoteca entro un anno, ma ottenerla permettendo l'edificazione in un giardino storico del quartiere e mettendo il timbro del Comune sulla speculazione urbanistica o non sapere quando finirà questo calvario?". Perché, come spiegano i consiglieri, scegliendo di accettare la ludoteca "si toglierebbe il vincolo anche sui locali occupati dalla ludoteca stessa".

L'alternativa? "Intraprendere una battaglia per il diritto dell'intero quartiere che non si sa quando finirà". "Non è pensabile - spiegano ancora i consiglieri - accettare che il privato diventi un benefattore che rinuncia a un suo pezzo di immobile. Né che l'Amministrazione sia considerata illuminata perché ha trovato un accordo come vorrebbero farci credere. Non è così, e lo diciamo a gran voce. I documenti dimostrano che la compravendita negli anni ha molte lacune e, indipendentemente dal fatto che l'attuale proprietario sapesse o meno che non tutti i passaggi di proprietà erano chiari, il Comune avrebbe potuto rivendicare alcuni diritti".

Le mancanze del Comune, dunque, hanno permesso di fatto "la realizzazione di un nuovo appartamento nei locali della ex ludoteca oltre a quelli già realizzati e che sono in vendita a cifre che superano il milione e mezzo di euro. Una speculazione edilizia che calpesta i diritti dei bambini del quartiere". L'opposizione di sinistra di Firenze, però, ha le idee chiare sulla posizione da prendere. "Qualunque cosa decidano di fare i comitati e la cittadinanza - concludono Grassi, Verdi, Trombi, Jaff e Santoni - non ci faremo da parte e non esiteremo a sostenere ancora, con forza, che l'intera vicenda poteva essere gestita diversamente.

E se dovesse essere accolta la proposta del privato sappiamo bene che le persone del quartiere hanno fatto di tutto in questi anni per resistere e difendere il diritto alla ludoteca e al giardino. Sappiamo bene che gli abitanti del quartiere hanno fatto di tutto, in questi anni, per resistere e difendere il diritto alla ludoteca e al giardino: se dovesse essere accolta la proposta del privato, a perdere sarebbero sicuramente loro, i fiorentini del quartiere dell’Oltrarno. A differenza dell'Amministrazione che ha, una volta ancora, rinunciato a difendere i diritti della collettività, noi non smetteremo mai di difendere i fiorentini e i residenti: le persone che per anni hanno lottato e sostenuto il loro diritto a vivere uno spazio pubblico così importante e a difendere il centro storico, la sua popolazione e la sua identità.

A differenza dell'attuale maggioranza noi sappiamo da che parte stare, ed è sempre la stessa: la parte del bene comune".«L’amministrazione non hai mai definito ‘benefattore’ il privato che ha presentato l’atto d’obbligo. Abbiamo semmai sottolineato che, per la prima volta in questa lunga vicenda, era stata avanzata all’amministrazione una proposta da prendere in considerazione». È quanto hanno ricordato la vicesindaca Cristina Giachi e l’assessora all’urbanistica Elisabetta Meucci intervenendo sulla vicenda del giardino e della ludoteca dei Nidiaci. «L’alternativa che ci viene prospettata – hanno sottolineato la vicesindaca Giachi e l’assessora Meucci – è quella di una causa interminabile e dall’esito incerto che congela il futuro del giardino e della ludoteca.

Solo un’opposizione ottusa e irresponsabile può insistere e spingere in questa direzione, che non è una soluzione. L’opposizione, infatti, non propone soluzioni, si limita a sollevare ostacoli e perplessità pretestuose mentre la maggior parte dei residenti si è espressa in maniera concorde con le valutazioni dell’amministrazione in merito alla proposta del privato». «Senza dimenticare – hanno aggiunto – i limiti strettissimi e gli obblighi tassativi che la legge ci impone quando scegliamo la via giudiziaria.

Lo abbiamo spiegato nei dettagli ai rappresentanti dei comitati incontrati, lunedì scorso a Palazzo Vecchio, ai quali abbiamo anche consegnato il parere del nostro ufficio legale, e abbiamo illustrato l’atto d’obbligo oltre al consiglio comunale». «Proprio in quell’occasione – hanno concluso la vicesindaca e l’assessora all’urbanistica – abbiamo anche ribadito che l’interesse dell’amministrazione, oltre ad un ulteriore ampliamento del giardino, è e rimane quello di valorizzare al massimo uno spazio pubblico tra i più preziosi per l’identità di questa parte di città».

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