Neve e ghiaccio non fermano la Toscana

La situazione sta tornando alla normalità. Ma il gelicidio fa temere per la circolazione stradale. Stamani incolonnamento su A1 in direzione Nord a causa dei mezzi pesanti. Ancora allerta arancione in Mugello. Scuole riaperte quasi ovunque. Danni per milioni di euro nelle campagne livornesi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 marzo 2018 08:44

Superato il problema neve, attenzione al ghiaccio. Allerta “codice giallo” per ghiaccio fino alle 13:00 di oggi. Le previsioni danno temperature in rialzo e pioggia per le prossime ore. La situazione si dovrebbe normalizzare nel corso del pomeriggio.

Tutto il personale e le aziende della Città Metropolitana di Firenze sono impegnate per garantire la percorribilità sulle strade di competenza. Si raccomanda attenzione sulle strade e si invita a muoversi in auto con le dotazioni invernali (catene o gomme termiche).

Ieri a causa dell'incolonnamento di mezzi pesanti al casello di Impruneta della Autostrada A1, il traffico sul Raccordo RA3 “Raccordo Autostradale Siena-Firenze” si era bloccato in corrispondenza del km 56,360. Poi in serata è stato revocato dal prefetto Alessio Giuffrida il blocco alla circolazione dei mezzi pesanti, disposto in considerazione delle abbondanti nevicate anticipate dai bollettini meteorologici, limitatamente all’Autostrada A1 in direzione sud. Stamani infatti la circolazione dei mezzi pesanti in direzione Nord ha nuovamente bloccato la circolazione sull'autostrada del Sole in direzione Bologna.

Le amministrazioni comunali del Chianti fiorentino (Barberino Val d'Elsa, Greve in Chianti, San Casciano in Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa) hanno stabilito di prolungare la chiusura delle scuole, di tutti gli ordini e gradi, compresi i nidi comunali, fino a venerdì 2 marzo.

A Prato nella notte è stata fatta a partire dalle 22 un'ulteriore salatura oltre che sulla viabilità principale anche in tutto il centro storico, alla stazione centrale e intorno alle mura cittadine. Dalle 5 in poi è partita l'operazione di rimozione della neve delle strade più importanti e di tutte le zone limitrofe le scuole interessate dal problema della permanenza di neve e ghiaccio. Sono intervenuti sia i mezzi spargisale, le lame e la spalatura e salatura a mano.

In campo 8 squadre per tutta la notte e 12 squadre a partire dalle 5 del mattino.Dalle 8.30 parte la risoluzione di altre problematicità della mobilità minore o su segnalazione dei cittadiniUtilizzate oltre 100 tonnellate di sale, rifornite le scorte per eventuali necessità. La città di Prato conta oltre 600 chilometri di strade e gli interventi seguono i criteri del piano neve, adattato alle esigenze del momento con attenzione alle zone con particolari criticità.

Addio ai carciofi della Val di Cornia. La produzione di 600 ettari nell’area di produzione in provincia di Livorno è già andata distrutta per oltre il 90 per cento, con una prima stima di danni economici di 6-8 milioni di euro (soltanto per la produzione del carciofo). A sottolinearlo sono Cia Toscana e Cia Livorno. Gli effetti degli abbassamenti di temperatura di questi giorni, seguiti dalle precipitazioni nevose, hanno causato anche per la fava da orto, un danno che può ritenersi del 100% e compromesso anche gli altri ortaggi a foglia.

Preoccupazioni anche per la coltura del finocchio – dice Cia Livorno -, nel caso perdurino condizioni metereologiche avverse. La Cia Toscana chiede lo stato di calamità per i danni da maltempo alle colture ortofrutticole della costa livornese. La Cia regionale sta intanto monitorando la situazione in tutta la Toscana, dopo le abbondanti nevicate di questa notte e dei giorni scorsi, con temperature ben al di sotto delle medie stagionali e con ghiaccio e venti gelidi in gran parte delle colture della regione. «Chiediamo il riconoscimento immediato e completo della calamità – commenta Luca Brunelli, presidente della Cia Toscana - ed il risarcimento dei danni subiti, per permettere alle aziende agricole toscane di non perdere ulteriori quote di mercato.

Chiediamo inoltre il rinvio dei contributi previdenziali ed il rinvio delle rate dei mutui». «Situazione drammatica per le aziende agricole, interi raccolti sono andati distrutti – spiega Pierpaolo Pasquini, presidente Cia Livorno -. Temperature di dieci gradi sotto lo zero e il vento gelido, Burian, a due passi dal mare, hanno provocato la distruzione della quasi totalità della produzione del carciofo.

Se qualcosa si potrà salvare (un 8-10% della produzione) verrà raccolta a fine aprile, ormai produzione tardiva». Si tratta, come detto, di 600 ettari di coltura, del “Violetto di Toscana”, denominato “Morello di Livorno” e di altre varietà introdotte fin dalla metà degli anni ’60: produzione destinata quasi totalmente al mercato toscano per consumo fresco, che trova grande apprezzamento verso i consumatori, andata completamente distrutta. Non c’è mai pace, insomma, per gli agricoltori livornesi e toscani.

«Dopo la calamità dei mesi scorsi, a causa di una perdurante siccità – aggiunge Pasquini -, oggi gli agricoltori livornesi sono alle prese con il gelo che ha già fatto danni ingenti, sulle colture ortofrutticole e non ancora calcolabili su olivi ed altre colture che andranno monitorate nei prossimi giorni e settimane».

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