Musei, Rossi: "Queste nomine sono il segno del cambiamento"

Direttori stranieri, o europei nelle istituzioni fiorentine? La rivoluzione di Franceschini scandalizza i conservatori. Donzelli (Fratelli d'Italia): “A gennaio vertice bilaterale fu vetrina per Uffizi e galleria del David: premier li ha barattati con l’ammorbidimento dei parametri economici. Agisce solo per interesse personale"

Redazione Nove da Firenze
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19 agosto 2015 20:06
Musei, Rossi:
Image by Dan Dennehy, MIoA

FIRENZE- Le nuove nomine dei direttori dei musei hanno suscitato lo sconcerto in molti commentatori nazionali, in particolare le nomine di Eike Schmidt, Cecilie Hollberg e Paola D'Agostino rispettivamente alla Galleria degli Uffici, alla Galleria dell'Accademia e al Museo del Bargello. Ha spiazzato sopratutto la decisione di Franceschini di esautorare le Soprintendenze nella scelta dei direttori riservando al ministero la selezione dei titoli sottoposti dai partecipanti al bando di selezione.

“A gennaio Renzi ha invitato la Merkel a Firenze per il vertice bilaterale che si è svolto all’ombra del David, mostrandole le perle degli Uffizi e della Galleria dell’Accademia. Oggi il governo ha svenduto ai tedeschi la gestione di queste eccellenze mondiali per 'ammorbidirli' sui parametri europei da rispettare nella imminente legge di stabilità. Adesso sappiamo a cosa sia servita quella visita: Renzi ha barattato la sua permanenza sulla poltrona di Palazzo Chigi con le perle italiane dell'arte”.

Così il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione e coordinatore dell’esecutivo nazionale del partito Giovanni Donzelli interviene sulle nomine dei direttori dei musei. "Renzi è così in difficoltà a fare i conti che pur di raggiungere i suoi obiettivi personali ha svenduto le eccellenze dei musei italiani - sottolinea Donzelli - è un triste declino per l'arte. Il premier sta di fatto permettendo che la Germania si comporti con noi come con la Grecia - aggiunge il capogruppo di Fratelli d’Italia - non ci stupiremmo se presto iniziassimo a vendere anche le spiagge e le piazze più belle d’Italia.

Renzi ha sempre preferito l’arrivismo personale e oggi conferma di non considerare in alcun modo l'interesse nazionale: il ‘provincialotto complessato’ - conclude Donzelli - usa i più bei musei italiani per accrescere il suo personale credito, in caduta libera in Italia e in tutto il mondo”.

"Queste nomine sono il perfetto proseguimento della svendita delle opere d'arte fiorentine" gli fa eco il Responsabile di CasaPound Firenze, Saverio Di Giulio "Svendita che pensavamo avesse toccato l'apice con il prezzario per l'affitto a fini privati di opere d'arte come Ponte Vecchio o Salone de' Cinquecento, ma evidentemente a Renzi non bastava: bisognava sostituire un bravo e competente direttore degli Uffizi come Antonio Natali con un esperto di marketing museale come Schmidt". Chissà se il decennale direttore degli Uffizi immaginava di ricevere un intervento di soccorso dai neofascisti?

"Queste nomine sono il segno del cambiamento". Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi valuta positivamente il metodo seguito per le nomine ai vertici dei musei pubblici italiani: "È stato seguito un metodo nuovo – evidenzia - che è andato oltre ogni provincialismo o lottizzazione. A tal punto che si può parlare, come qualcuno ha scritto, di vera e propria rivoluzione". "Da parte mia – prosegue - c'è l'apprezzamento per quel che ha fatto il ministro e la massima fiducia nei nuovi dirigenti, a cui auguro buon lavoro.

Dopodiché anche per loro ci sarà la prova sulle cose concrete, sui risultati che otterranno". Il presidente ringrazia il direttore degli Uffizi Natali "per il grande lavoro svolto" e augura buon lavoro alla toscana Eva Degli Innocenti che dirigerà il Museo archeologico nazionale di Taranto. Infine coglie l'occasione per chiedere un ulteriore rafforzamento nella collaborazione tra Ministero dei beni culturali e Regione dando pieno seguito al protocollo sottoscritto di recente e che prevede un lavoro congiunto per programmare gli investimenti nazionali e regionali e valorizzare così il patrimonio artistico presente in Toscana.

"Fa una certa impressione leggere i titoli dei maggiori quotidiani o sentire i telegiornali a proposito della nomina dei direttori di 20 musei -interviene Primo Mastrantoni, segretario dell'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori- Stranieri, si legge e si ascolta. A nessuno è venuto in mente di dire 7 europei o, meglio, 20 europei. Provincialismo italiota, che ci indurrebbe a riflettere sulla qualita' degli estensori delle notizie. Insomma, fare le cose in famiglia (italiana) e' meglio, anche se gli stranieri sono piu' bravi. Meglio fare le cose in house, come si usa anche per altri servizi pubblici e non ha importanza se questa scelta comporta disservizi. Al di la' della valutazione, della quale non abbiamo competenze per fare apprezzamenti o critiche, ci sembra che il metodo seguito sia quello giusto: un bando pubblico. Una rivoluzione!"

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