Musei: la domenica a colazione

Arte e buon cibo al Museo degli Innocenti. Brunch al Castello dell'Imperatore. Come si cucinava nei Conventi al Monastero di Santa Maria della Marca

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 gennaio 2017 20:48
Musei: la domenica a colazione

Appuntamento all’insegna dell’arte e del buon cibo offerto da Dolce arte al Museo, la rassegna promossa dal Museo degli Innocenti e dal Caffè del Verone in collaborazione con CoopCultureDomenica 22 gennaio la proposta è per una colazione alle 10 sulla suggestiva terrazza del Caffè Verone all’ultimo piano dell’edificio di piazza Santissima Annunziata seguita alle 11,30 dalla visita guidata che consente di approfondire la conoscenza dell’architettura, della storia e dei capolavori custoditi nell'antico complesso monumentale degli Innocenti.

Un’esperienza sensoriale che affianca alla scoperta del museo il buon cibo preparato dalla Pasticceria Robiglio e uno sguardo su Firenze dalla quattrocentesca terrazza panoramica. Per partecipare a Dolce arte al Museo è necessario prenotarsi al numero 848 082380 8 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.

Sabato dalle 9 alle 14.

Una domenica mattina diversa in compagnia della storia di Prato e del buon cibo. Un'opportunità conviviale e formativa che viene offerta, alle ore 11, dalle cooperative Chora e CoopCulture al Castello dell'Imperatore. Dopo la visita guidata al Castello federiciano, uno dei monumenti simbolo di Prato, sarà possibile degustare un delizioso brunch al Caffè Bacchino in piazza delle Carceri. L'iniziativa, aperta a grandi e piccini, prevede un costo di 5 euro per la visita e di 10 per il brunch. Per partecipare alla visita guidata è necessario prenotarsi entro le 13 di sabato 21 gennaio al numero 0574 38207. Il Castello dell'imperatore è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 16. Chiuso il martedì.

Ricette tramandate nel corso dei secoli a Castelfiorentino. Prelibatezze che venivano cucinate nel “gran segreto” dei Conventi. Ma anche i molti chiaroscuri e aneddoti del pellegrinaggio al “femminile”, con un’attenzione particolare a “Santa Chiara”. Alle ore 17.00) al Monastero di Santa Maria della Marca va in scena “La Cucina nei Monasteri”, ciclo di conferenze e degustazioni promosso dall’Associazione “Sveliamo La Marca” con il patrocinio del Comune. Argomento dell’iniziativa di domenica sarà “Santa Chiara e il pellegrinaggio femminile.

Sante e beate recluse; viaggio reale e spirituale”, conferenza tenuta dalla studiosa Francesca Allegri, docente di lingua e letteratura latina. Nel suo curriculum figurano numerose pubblicazioni, che spaziano dai saggi sulla via Francigena, alle biografie, alle ricerche che riguardano la storia dell’alimentazione. A seguire “le delizie del convento”, degustazione a cura di Marco Nebbiai con la partecipazione degli allievi dell’Istituto Superiore “F. Enriques” e della Scuola Comunale di Musica. L’ingresso alla conferenza e degustazione è gratuito ma è gradita un’offerta.

 Come si ricorderà, le origini del Monastero di Santa Maria della Marca sono antichissime. Secondo una tradizione ormai consolidata, le radici dell’insediamento risalgono addirittura alla visita che San Francesco fece a Castelfiorentino intorno al 1210. La Chiesa di Santa Chiara (come la conosciamo oggi) risale invece al XVII secolo ed è stata chiusa circa trent’anni fa per lasciare spazio alla Chiesa moderna che è stata edificata nei pressi del Monastero. L’Associazione “Sveliamo la Marca” si è particolarmente impegnata fin dalla sua nascita (che non ha ancora compiuto un anno di vita) nel recupero della Chiesa e nella valorizzazione del complesso.

In particolare, dopo il restauro nel 2015 di un importante affresco del XIV secolo, ha promosso una serie di eventi, coinvolgendo le scuole (le primarie “Roosevelt” e “Di Vittorio” l’hanno adottata nell’ambito del Concorso nazionale promosso dalla Fondazione Napoli Novantanove) e collaborando attivamente ad una pubblicazione che è stata presentata alcuni mesi fa durante il “Festival del Libro illustrato” (“Il Monastero di Santa Maria della Marca”, a cura di Massimo Tosi).

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