Muoversi a Firenze: auto in più nel traffico, aumenta la coda

​Oggi in Commissione Sviluppo Economico un’audizione delle cooperative dei tassisti fiorentini e organizzazioni di categoria

Antonio
Antonio Lenoci
06 ottobre 2015 13:51
Muoversi a Firenze: auto in più nel traffico, aumenta la coda

"Lasciate l'auto a casa" è l'appello o l'avvertimento che arriva a cadenza regolare da Palazzo Vecchio e sul quale le opposizioni spesso tornano a colpire segnalando il paradosso del caso Firenze. Il recente sciopero Ataf contrario alla soluzione proposta da azienda e Comune ed il proseguire nel braccio di ferro con i tassisti sono segnali di una mobilità in difficoltà. Aumentare i mezzi in circolazione? La risposta è una sola: "se restiamo fermi, non serve".Il trasporto pubblico è in crisi nerissima: prendere un autobus oppure il taxi è un'impresa troppo difficile per essere vera.

I fiorentini preferiscono lo scooter e l'auto non solo per un motivo di comodità negli spostamenti, ma anche perché sul piano economico la scelta non è incentivante. La speranza dell'Amministrazione è che le 170 postazioni di ricarica installate in città comportino un ricambio del parco mezzi rivoluzionario. Auto e moto elettriche costano molto però ed anche la ricarica sarà a pagamento.  Cristina Scaletti della lista civica La Firenze Viva ha dichiarato: "E' contraddittorio il refrain del Sindaco Nardella che di fronte alla paralisi del traffico oggi per la pioggia, domani per uno sciopero, dopodomani per i cantieri della tramvia sa soltanto ripetere l’invito ai fiorentini a lasciare la macchina a casa, e - al tempo stesso - invoca la necessità di nuove licenze taxi".

Il caso taxi.100 licenze in più saranno 100 macchine in coda in più, se non si risolve il nodo della viabilità, di cui i tassisti rischiano di diventare lo strumentale capro espiatorio. Non si può parlare del trasporto pubblico astraendolo dalla mobilità che é il grande tema di attualità. L'incapacità dell'amministrazione di gestire la mobilità cittadina – continua Scaletti – è ormai conclamata. Sono mesi, ormai, che il traffico cittadino è letteralmente impazzito, che i viali di circonvallazioni restano pressoché bloccati in alcune fasce orarie o appena cadono due gocce di pioggia in più oppure in coincidenza con grandi eventi alla Fortezza da Basso o in presenza di altro tipo di manifestazioni che sia una partita di calcio, la Maratona, Corri la Vita o le manifestazioni di protesta.”

“Ai cittadini esasperati, ai lavoratori pendolari, a coloro che devono andare a Careggi per esami o visite agli anziani che devono recarsi in ospedale per un controllo, l’Amministrazione comunale deve risposte pratiche e concrete - incalza la consigliera Scaletti, che continua a chiedere - prima di decidere sulle nuove licenze, di compiere una seria analisi sulla mobilità cittadina e uno come studio dei flussi di traffico come corretta premessa per compiere qualsiasi scelta.” "Un piano urgente di riorganizzazione generale, in base alle condizioni delle strade e alla velocità commerciale effettiva" lo chiede la Fit Cisl di Ataf.

Gianluca Mannucci spiega "Secondo i dati in nostro possesso, il servizio da erogare alla città viene programmato con una velocità commerciale media prevista di 17 km/h, che in certe fasce orarie risulta non essere realizzabile e lontana dalle reali condizioni di svolgimento. Da questa media scaturiscono orari delle corse, frequenze e tempi di percorrenza dei bus, i quali però non sono rispettabili a danno di utenti e lavoratori. Il primo provvedimento da adottare è la salvaguardia costante della viabilità e dello scorrimento delle linee, in particolare in alcuni punti nevralgici; il secondo è la netta divisione del traffico pubblico da quello privato nella zona Stazione-Scala-Indipendenza; il terzo è una rimodulazione del servizio, con una rivisitazione delle corse e dei tempi di percorrenza, istituendo modalità precise di ripristino della regolarità, come le soste programmate ai capolinea (cuscinetti) e, sulle linee portanti, gli addetti alla frequenza (capilinea), affinché il tutto venga reso adatto alle reali necessità della cittadinanza".

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