Mukki Latte, tutti la vogliono: mucche e lavoratori sono in attesa

​Fratelli d'Italia: "In Piemonte insoddisfazione per prezzo latte e tempi pagamento. Lavoratori e produttori locali si uniscano in una public company"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 febbraio 2015 16:41
Mukki Latte, tutti la vogliono: mucche e lavoratori sono in attesa

Tante, persino troppe, le manifestazioni di interesse avanzate per rilevare l'azienda toscana che piace anche in Cina dove alcuni investitori vorrebbero aggredire il mercato con l'operazione di rilancio, ma in Italia la concorrenza non molla la presa. "Troppe" le richieste, per chi vede nella "public company" la migliore soluzione.L'Amministrazione fiorentina "monitora" la situazione mentre Torino ha spiegato i termini della propria offerta: "L’aggregazione prevedrebbe la nascita di Centrale del Latte d’Italia con circa 200 milioni di Euro di fatturato consolidato rappresenterebbe il terzo polo lattiero-caseario italiano".

Centrale del Latte di Torino - società quotata al segmento STAR di Borsa Italiana, attiva nella produzione e commercializzazione di latte fresco, derivati e prodotti ultrafreschi - ha presentato oggi a Firenze, nell’ambito di una conferenza stampa, uno schema di progetto non vincolante di integrazione industriale fra Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno S.p.A. e Centrale del Latte di Torino & C. S.p.A. recependo le indicazioni provenienti dal Consiglio di Amministrazione di Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno S.p.A. pubblicate sul proprio sito internet aziendale.

"Centrale del Latte di Torino cambierebbe ragione sociale in Centrale del Latte d’Italia e rimarrebbe quotata sul segmento STAR di Borsa Italiana. Contestualmente Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno verrebbe conferita in una nuova entità (c.d. nuova Mukki) che manterrebbe la sede legale e lo stabilimento produttivo a Firenze.La nuova entità disporrebbe di cinque stabilimenti produttivi situati in Piemonte, Toscana, Liguria e Veneto, un fatturato consolidato di circa 200 milioni di Euro e significative quote di mercato nei territori presidiati.Più in particolare, l’operazione proposta da CLT mira a tutelare e valorizzare i siti produttivi e la filiera agroalimentare del Mugello, attraverso il mantenimento delle forniture da parte degli agricoltori locali.L’aggregazione prevede inoltre di conservare l’autonomia legale, societaria e gestionale della Centrale del Latte di Firenze e del marchio “Mukki”, la continuità del management esistente e la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali.L’aggregazione permetterebbe poi a CL Firenze l’automatica quotazione in Borsa garantendo la liquidabilità dei titoli sulla base delle diverse e specifiche esigenze dei singoli soci e un adeguato flusso di cassa agli azionisti tramite la distribuzione annuale di dividendi.

Inoltre la quotazione consentirebbe l’ingresso nel capitale a consumatori e produttori locali e agevolerebbe l’accesso a risorse di equity e debito per finanziare eventuali opportunità per ulteriori aggregazioni.Infine attraverso l’integrazione verrebbero garantite sinergie commerciali ed industriali grazie all’ampliamento delle zone di distribuzione dei prodotti, all’aumento del potere contrattuale con clienti e fornitori e alla possibilità di espansione dell’esportazione verso la Cina, dove entrambe le realtà sono già presenti così come verso altri potenziali mercati".“Il progetto che proponiamo ai soci della Centrale del Latte di Firenze si inserisce nella più ampia strategia di crescita per linee esterne che da sempre contraddistingue il nostro Gruppo – ha dichiarato Luigi Luzzati, Presidente della Centrale del Latte di Torino & C.

S.p.A. l’operazione è finalizzata a creare un polo interregionale specializzato nella produzione e nella commercializzazione di prodotti lattiero-caseari che aggreghi realtà e marchi forti a livello locale, accomunati da valori importanti quali la qualità, la sicurezza e la territorialità”.

"Insieme al Consiglio e alla giunta comunale seguiremo passo passo le varie fasi che si appresta ad affrontare Mukki”, affermano la vicecapogruppo del Pd Francesca Paolieri e la presidente della commissione Lavoro Cecilia Pezza, dopo un incontro avvenuto oggi con alcuni lavoratori della Mukki. “Siamo infatti consapevoli del valore aggiunto che la nostra centrale del latte porta al territorio e non solo, e l’obiettivo è quello di mantenere i livelli occupazionali e la qualità dell’azienda. Il PD è a fianco dei lavoratori e lo sarà nel percorso che l'azienda dovrà affrontare nei prossimi mesi, per mantenere e rilanciare l'indotto che Mukki crea in tutta l'area metropolitana” proprio per monitorare tutti i passaggi, la presidente della commissione consiliare Lavoro ha già concordato con l’assessore Perra che nei prossimi giorni convocherà i rappresentanti sindacali dell’azienda.

"Ci risulta che gli allevatori torinesi non siano molto soddisfatti del prezzo pagato dalla centrale piemontese per un litro di latte, così come dei tempi di pagamento e altre clausole contrattuali. Se la centrale del latte di Torino tratta così gli allevatori locali, figuriamoci come possiamo aspettarci che trattino quelli del Mugello" così il capogruppo di Fratelli d'italia in Regione e candidato a governatore Giovanni Donzelli, insieme ai consiglieri Paolo Marcheschi e Marina Staccioli, commenta l'ipotesi di fusione fra la centrale del latte di Firenze e quella di Torino, lanciata oggi in una conferenza stampa della dirigenza piemontese."Crediamo che non sia questo il modo di rafforzare il prodotto toscano - aggiungono gli esponenti di Fratelli d'Italia - da parte nostra sosterremo un moderno sistema di 'public company' attraverso il quale lavoratori e produttori provino insieme a risollevare Mukki, come auspicato in una mozione approvata recentemente dal Consiglio regionale e da noi sostenuta per garantire la tutela della produzione locale e della filiera corta.

In questo contesto le istituzioni non potranno fare a meno di considerare la proposta di realizzare un vero 'polo del latte' toscano che unito si misuri sul mercato contro i marchi che importano il latte dall'estero".

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