Mukki addio al latte pubblico, incubo dismissione

FdI a Rossi: "Farneticante partire dalle eccellenze, non taglia le aziende decotte, utili alla causa rossa?"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 dicembre 2014 16:21
Mukki addio al latte pubblico, incubo dismissione

 “La centrale del latte Mukki è strategica per tutto il territorio del Mugello. Una sua dismissione potrebbe rappresentare la chiusura di tutta la filiera degli allevatori" lo dichiara Giacomo Matteucci, referente Confagricoltura Toscana, in occasione dell’incontro che si è tenuto stamani con l’assessore all’Agricoltura Gianni Salvadori, sindacati e allevatori per discutere dell’ipotesi di acquisto delle quote della centrale del latte Mukki di Firenze da parte dell’azienda emiliana Granarolo.

“L’incontro di stamani – prosegue Matteucci – è stato positivo. Da parte della Regione abbiamo trovato disponibilità a dialogare su come salvaguardare il territorio del Mugello. Abbiamo fissato un nuovo incontro sempre a Borgo San Lorenzo il prossimo 19 dicembre con Regione, sindacati e sindaci dei comuni mugellani al quale auspichiamo possa partecipare anche il sindaco di Firenze Dario Nardella che ci ha promesso a breve un appuntamento.

Noi vogliamo tutelare il tessuto rurale del territorio e l’occupazione, non tuteliamo privilegi. E’ necessario – conclude Matteucci – capire se le istituzioni considerano strategica per la filiera oppure no la Centrale del latte Mukki. Secondo noi è un esempio virtuoso di azienda a partecipazione pubblica, fino ad oggi ha prodotto occupazione valorizzando un prodotto di qualità superiore rispetto alla media.”

In Consiglio regionale c'è chi si oppone: "Da anni chiediamo alla Regione la dismissione delle quote in società partecipate cotte e decotte. Ma partire dalla Mukki è una scelta senza senso, perché rappresenta una delle eccellenze del territorio toscano. Rossi sul suo futuro cambia idea ogni giorno: trattare quest'azienda come fosse un pacco postale ne mortifica le qualità" questo il commento del presidente della commissione controllo in Consiglio regionale Paolo Marcheschi (Fratelli d'Italia), insieme al capogruppo Giovanni Donzelli e alla consigliera Marina Staccioli.

"Il governatore mostra di non avere alcuna strategia sulle società partecipate - aggiungono i tre esponenti di Fratelli d'Italia - per rispondere agli ordini di Renzi sui tagli annuncia sforbiciate a caso, senza preoccuparsi di garantire l'efficienza e il rispetto di chi opera bene. Se la Regione della sinistra avesse agito con un minimo di senno, tagliando dove noi suggeriamo da almeno dieci anni da adesso avrebbe risparmiato dieci volte tanto dei 300 milioni che è necessario tagliare nel 2015, cioè 3 miliardi di soldi dei toscani". "Se davvero Rossi vuole risparmiare noi lo appoggeremo - concludono Marcheschi, Donzelli e Staccioli - ma solo se partirà dalle terme, Firenze Fiera, Firenze Parcheggi, o magari da Fidi Toscana: o dobbiamo pensare ancora una volta che queste siano troppo utili alla causa rossa?"

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