MPS: Obbligazioni, Azioni, Governo e Stato in Toscana

Sono state giocate tutte le carte possibili?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 dicembre 2016 17:16
MPS: Obbligazioni, Azioni, Governo e Stato in Toscana

La vicenda Mps pone tanti problemi tra obbligazionisti, azionisti, intervento del governo, intervento dello Stato, risparmi traditi. Nelle scorse ore il segretario generale Fisac Cgil Toscana Daniele Quiriconi è intervenuto con questa nota: "Il tempo è ora. L'intervento pubblico, dopo aver perso colpevolmente mesi, va fatto adesso senza aspettare il nuovo Governo. Sbaglia la BCE, ma non è più tempo di recriminazioni. Si metta in sicurezza MPS, tutto il sistema, si garantiscano i lavoratori, i risparmiatori e un'infrastruttura decisiva per la Toscana e il paese".Dalida Angelini segretaria generale CGIL Toscana e Quiriconi a poche ore dal voto esclamavano La conclusione di una campagna elettorale nella quale si è annunciata in caso di vittoria del NO "la fine della storia" ci fa assistere a strumentalizzazioni e speculazioni di ogni sorta.

La sortita del Financial Times ispirata anche dal dopo Brexit e dal futuro negoziato con la UE, quindi tutt'altro che neutra, ripresa dai più importanti media italiani, é solo l'ultimo capitolo, per ora, di questa saga. Annunciare rischi per 8 banche e addirittura non solo la sopravvivenza di MPS, le banche Venete, Etruria, tutte al centro di differenti situazioni ampiamente note ma addirittura il buon esito della ricapitalizzazione di Unicredit nel 2017, è inaccettabile, soprattutto collegandole ad un voto referendario.

Le puntualizzazioni di forma di ieri del Ministro Padoan non bastano. Il Governo, le autorità di vigilanza, le forze politiche, anche le Istituzioni locali, per quello che la Toscana rappresenta in questa vicenda, smentiscano ipotesi catastrofiste, garantiscano su una fisiologica gestione del post voto nell'interesse nazionale e del paese che non è di questo o quello schieramento”. 

Domani 13 dicembre alla trasmissione “Cuori e denari”, in onda alle ore 11 su Radio24, interviene Alessandro Pedone, consulente finanziario indipendente e responsabile Aduc per la Tutela del Risparmio

Aduc affida infatti le proprie riflessioni ad Alessandro Pedone, Responsabile per la Tutela del Risparmio: "Leggiamo dal comunicato stampa di ieri emesso dalla Banca Monte dei Paschi di Siena al termine del Consiglio di Amministrazione che lo stesso avrebbe deciso di: "riaprire l’esercizio di liability management, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni". La frase significa che la banca chiederà alla Consob di poter consentire anche ai risparmiatori privati la conversione "volontaria" delle obbligazioni subordinate in azioni. A noi questa sembra un'operazione a dir poco spericolata. Un tentativo più frutto della disperazione che di un'analisi obiettiva. Oppure, volendo escludere -come pare logico- che la banca sia guidata da persone non più lucide, si tratta di un'operazione fatta per rendere ormai palese che tutte le carte possibili, anche le più disperate, sono state giocate e non resta altro che il salvataggio da parte dello Stato. Come è possibile immaginare che in 15 giorni, con il Natale di mezzo, si riesca a chiamare circa 40.000 persone e si diano loro tutte le informazioni necessarie per fare una scelta d'investimento consapevole? Dalle informazioni uscite sui media sappiamo che circa il 90% degli investitori che hanno le obbligazioni subordinate non avrebbe il profilo di rischio adeguato per sottoscrivere azioni. Come è possibile immaginare che la Consob autorizzi la banca a violare il principio cardine della tutela del risparmio che consiste nella verifica di adeguatezza dell'operazione proposta? Come potrebbe la Consob smentire sé stessa a distanza di pochi giorni? 

A noi sembra evidente che giunti a questo punto l'unica possibilità sia l'intervento dello Stato con la tutela dei piccoli risparmiatori, sperando che questa volta si tragga insegnamento dal "pasticciaccio brutto" fatto con Banca Etruria e le altre tre banche oggetto dello sciagurato decreto "Salva Banche" fatto poco più di 12 mesi fa. La soluzione più logica è un decreto che preveda:1) La conversione forzosa di tutte le obbligazioni subordinate in azioni. 2) Il rimborso integrale di tutti gli obbligazionisti privati che lo richiedono in cambio delle azioni ricevute (ponendo esclusivamente un limite d'importo nell'ordine dei 200.000 euro). 3) La sottoscrizione del Ministero del Tesoro dell'ulteriore quota di capitale necessaria.

Tutta l'operazione dovrebbe costare al Tesoro meno di 2 miliardi, i quali potrebbero essere anche un investimento molto positivo a patto che, finalmente, il nuovo governo Gentiloni si decida a fare un provvedimento strutturale per l'intero sistema bancario italiano che preveda la risoluzione, una volta per tutte, del problema delle sofferenze bancarie. Se si continuerà a procedere per emergenze è evidente che i problemi si aggraveranno sempre di più fino al momento in cui neppure lo Stato potrà più fare niente. Speriamo solo che si riesca a trarre insegnamenti dagli errori passati, recenti e meno recenti".

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