Alle 01,30, il personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Figline Valdarno (FI), ha tratto in arresto un moldavo, 25enne, specializzato in furti di biciclette da corsa.
Da un controllo al terminale di una autovettura BMW serie 1, risultava rubata nel comune di Bologna da circa 10 giorni. Immediatamente veniva predisposto un servizio di osservazione al fine di bloccare il malfattore ed impedire conseguenze ulteriori. Dopo qualche ora di appostamento, giungeva il malfattore che, alla vista dei Militari dell’Arma, saliva velocemente sul mezzo partendo nonostante gli fosse stata chiusa la strada. Con l’intento di guadagnarsi la fuga, colpiva il mezzo dell’Arma, riuscendo in tal modo a ripartire.
Da qui nasce un breve inseguimento, che termina con un impatto violentissimo contro un muretto di cemento armato, tanto da far esplodere gli airbag dell’autovettura rubata. Ma la fuga non finisce, infatti subito dopo l’urto il malfattore si dava alla fuga a piedi per le campagne circostanti. I Militari dell’Arma, che erano ben dispiegati sul territorio, si sono dati immediatamente all'inseguimento del soggetto, nonostante l’area boschiva non permetteva di muoversi facilmente. Il moldavo, alla vista degli operanti, ormai portato all’estremo, colpiva ripetutamente con calci e pugni i militari dell’Arma, prima di essere definitivamente immobilizzato.
Dalle successive indagini i militari hanno potuto accertare che il malfattore, sebbene giovane, fosse già un pluripregiudicato e già condannato per associazione per delinquere per furti di moto e biciclette da corsa. Da qui nasce il collegamento con gli strumenti utilizzati e rinvenuti per fatti analoghi ed il ritrovamento, successivamente, di un furgone rubato nel mese di Maggio nei pressi di Modena, sicuramente per il trasporto della merce trafugata.
Il ragazzo di 25 anni, residente nel comune di Bologna dal 2010, già con precedenti penali, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, lesioni personali e furto di autovettura. Il giovane, nella sua fuga nel bosco, si è liberato, per cercare di non essere preso, del suo telefono cellulare, guanti e passamontagna e del giaccone scuro che indossava. Questi accorgimenti non gli sono bastati. Al termine delle indagini, alle prime ore del giorno è stato tradotto presso la Procura della Repubblica per l’udienza di rito direttissimo fissato dall’Autorità Giudiziaria. All’interno dell’autovettura rubata sono stati trovati degli estintori, probabilmente per rompere le vetrine dei negozi, cavi di acciaio ed arnesi atti allo scasso. Su di essi la Sezione Investigazioni Scientifiche effettuerà esami tecnici.
Le indagini proseguono sia al fine di identificare i complici, per verificare se gli stessi possano essere gli autori di furti analoghi nella provincia fiorentina e per porre termine a tale fenomeno.
